Ragazzi autistici maltrattati nel centro diurno di Grottammare: operatori assolti. Ma allora le violenze furono un abbaglio?
Eravamo tutti inorriditi alla vista di quelle immagini “rubate” da telecamere nascoste all’interno di “Casa Alice” di Grottammare (prov. Ascoli Piceno) centro socio-riabilitativo specifico (e sottolineiamo specifico”) per ragazzi autistici adolescenti. Si vedevano ragazzi denudati e rinchiusi in una stanza piccola e buia in isolamento, dove erano anche costretti a fare pipì, altri spintonanti e sgridati e minacciati verbalmente come se avessero commesso chissà quale nefandezza. Era il luglio 2014. furono le indagini dei carabinieri di San Benedetto del Tronto a portare alla luce questi tristi episodi del centro per ragazzi autistici dagli 8 ai 20 anni d’età, gestito dal comune attraverso una cooperativa esterna. оформить потребительский кредит на карту
Torture agli autistici nel paese delle meraviglie
I cinque operatori del centro furono arrestati con l’ipotesi di reato di maltrattamenti e sequestro di persona. Oltre alla buia stanzetta di contenzione a Casa Alice c’era pure la famigerata stanza azzurra, che aveva le stessa finalità. Davvero un raccapriccio generale per i metodi antichi e ormai illegali aggravato dal fatto che si trattassero di provvedimenti del tutto esagerati. Come fu sottolineato dagli stessi pm e i carabinieri nel corso di una conferenza stampa: “nei disabili c’era una totale assenza di comportamenti violenti o di azioni che giustificassero il loro contenimento, anche per svariate ore, all’interno di quell’ambiente, talvolta denudati dagli educatori e costretti a urinarsi addosso”.
Scaricabarile per giustificare i fatti di Casa Alice, e degli autistici chi si preoccupa?
Ebbene qualche giorno fa i cinque educatori di Casa Alice sono stati tutti assolti per insufficienza di prove perché il fatto non costituisce reato, i cinque educatori arrestati, nel luglio 2014, per la vicenda di Casa di Alice. E’ la sentenza di primo grado arrivata al termine di una lunga camera di consiglio successiva all’ultima udienza. Il pubblico ministero, nel corso della requisitoria effettuata lo scorso 30 maggio, aveva chiesto sei anni per il coordinatore e quattro anni e mezzo per le quattro educatrici accusate di maltrattamenti.
La notizia della loro assoluzione, com’era prevedibile, ha creato un certo sgomento tra i familiari dei ragazzi ospiti: ” Se passa il principio che gli educatori hanno operato a fin di bene non so dove si arriverà in ogni centro ognuno potrebbe sentirsi legittimato a fare quello che vuole”. Solo per citare il commento di un papà. In generale tutti i genitori di ragazzi con problematiche del genere che si trovano (o potrebbero trovarsi) all’interno di strutture addirittura “specializzate” simil Casa di Alice dovrebbero preoccuparsi per questa sentenza. Anche perché non sono bastate le prove visive evidenti e le dichiarazioni estremamente esplicite degli inquirenti.
Spuntano i negazionisti nel lager degli autistici
Ci dispiace anche che due operatori dei cinque in questi anni hanno dovuto combattere anche con una grave malattia. E che un avvocato, dopo la sentenza di assoluzione, abbia rilasciato pesanti dichiarazioni a tal proposito: «Ora si devono rifare una vita – spiega Voltattorni – devono ricominciare a vivere». Dal 15 luglio 2014 al giorno della sentenza sono passati quasi quattro anni. Quarantasette mesi messi alla gogna con quelle settimane trascorse in carcere prima e agli arresti domiciliari poi. Un inferno nel quale si sono ritrovati catapultati all’alba di un giorno qualunque quando ciascuno di loro si è ritrovato i carabinieri alla porta. E poi il video, trasmesso su tutti i tg nazionali, accompagnato da quelle pesanti accuse che parlavano di maltrattamenti e sequestri di persona. Una sofferenza alla quale, per due di loro, si è aggiunta anche la battaglia contro il cancro”. Le motivazioni arriveranno entro novanta giorni dalla sentenza ed in seguito alla pubblicazione di quel documento la Procura e la parte civile dovranno decidere se ricorrere o meno d’appello. Soltanto la Procura potrà però chiedere di riaprire il procedimento penale. La parte lesa potrà soltanto ambire ad una revisione del risarcimento.
GUARDA IL VIDEO DELLE VIOLENZE E IL COMMENTO DI GIANLUCA NICOLETTI
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Dalla parte dei ragazzi autistici offesi
«Il problema – scrive Gianfranco Vitale, commentando la Sentenza di Primo Grado che ha assolto per insufficienza di prove gli operatori di un Centro Diurno marchigiano, accusati di violenze e maltrattamenti nei confronti dei giovani ospiti con autismo – non è dividersi tra innocentisti e colpevolisti, tra garantisti e giustizialisti, ma tra un’idea o no del diritto che, nel caso della Casa di Alice di Grottammare, fa terra bruciata della dignità di persone fragili e indifese, messe alla mercé di pratiche di contenzione, che ingenuamente pensavamo fossero stati definitivamente rimosse»