Pensare Ribelle

Dopo di noi fai-da-te Apre un’azienda per il figlio autistico e fa boom Ne assume altri venti

Ecco una bella storia che sembra una favola e per questo la racconteremo come una fiaba anche se reale, concreta e con personaggi o veri, in carne ed ossa. La storia comincia da un passato triste, difficile,  fatto di lacrime e dolore per arrivare ad un presente (e un futuro) in rosa, pieno di speranze e di promesse.

C’era una volta la mamma di un bambino diverso dagli altri bimbi. Il suo nome era Nicholas ma in tanti lo chiamavano pure autistico. La mamma era molto preoccupata per questo figlio che davanti a sé aveva una strada di vita difficile da percorrere. Era il cruccio della sua esistenza e di quella di suo marito: che ne sarà di Nicholas quando noi non ci saremo più? Nella città dove abitavano, New York City, trovare per il futuro del figlio una sistemazione dignitosa e confacente alle sue problematiche era veramente arduo.

Sfortuna volle che il marito morì. E per Stella Spanakos, questo è il nome della mamma, l’incubo angoscioso divenne realtà. Il pensiero dominante che non la faceva dormire la notte era l’incognita del futuro di suo figlio autistico, il timore che da un giorno all’altro anche lei se ne sarebbe potuta andare lasciando solo il ragazzo da sempre totalmente dipendente dai suoi genitori.

E allora per rendere Nicholas più autosufficiente decise di aprire un’attività proprio per lui. Era il 2011 quando aprì l’azienda Spectrum Designs Foundation che realizza stampe digitali su abbigliamento e accessori. L’idea è stata un successone e adesso, sette anni dopo, l’impresa di Stella fattura due milioni di dollari all’anno tanto che la donna è riuscita ad assumere altri 20 dipendenti: quasi tutti  autistici.

Ma come è stato possibile tutto questo? Stella non era munita di bacchetta magica né aveva sfregato una lampada dove dimorava un genio. Per avviare l’attività ha deciso di vendere l’impresa del marito a Manhattan e di aprire la Spectrum Designs Foundation in un capannone vicino alla sua casa in Long Island – New York. Ma il successo dell’azienda le ha permesso di trasferire l’impresa in una struttura di 690 metri quadri a Port Washington.

Ora Stella è contenta perché vede un futuro per suo figlio autistico ma anche per altri come lui che vivevano il suo stesso dramma. Capacità imprenditoriale a parte, Stella ha creduto fermamente nel motto che l’unione fa la forza.

E ormai nessuno la ferma più. “Cercherò di dare un lavoro a più persone disabili possibile” ha dichiarato Stella. Vuole Presto vuole assumere altri 30 ragazzi autistici da affianca agli attuali 21 dipendenti. “Mio figlio e i suoi compagni di classe hanno ispirato il nostro team a creare opportunità per loro che non sarebbero mai esistite – ha affermato Stella – ci concentriamo su quello che i nostri dipendenti riescono a fare e vederli crescere ci rende delle persone migliori. Lavorare e fare parte dello Spectrum regala ai nostri ragazzi una gioia e un orgoglio immensi”.

“Non mi piace pesare su altre persone e chiedere soldi. Lavorare qui mi permette di pagarmi le mie cose da solo”, ha detto Josh, uno dei dipendenti. Stella, oltre allo Spectrum Designs, porta avanti anche il Nicholas Center, un’organizzazione non profit che si occupa di educazione di bimbi autistici e offre supporto alle loro famiglie.

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