Gli autistici “Tortellanti” di Modena hanno vinto la battaglia, ora (loro) lavoreranno sul serio grazie alla Regione e al Comune
I Tortellanti ce l’hanno fatta! Possono cominciare a lavorare, ora hanno il loro riconoscimento giuridico e il loro laboratorio dove il sogno dei loro genitori potrà iniziare a diventare realtà. Un gruppo di madri e padri tosti dopo anni di battaglia sono riusciti a coinvolgere la Regione Emilia Romagna e il Comune di Modena in una delle più originali attività di inclusione lavorativa per soggetti autistici che sia stata mai pensata in Italia.
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Non è stato un percorso facile, l’idea di mettere giovani adulti e adolescenti con autismo a fabbricare tortellini, sotto la guida vigile delle nonne esperte nell’arte della sfoglia e del maneggio del mattarello, aveva fatto arricciare il naso a tanti. Non sono mancati ostacoli di ogni tipo, dal “fuoco amico”, alle invidie, alle pastoie burocratiche.
Alla fine però la bontà innegabile del modello ha sbaragliato ogni titubanza, ora il laboratorio di Modena può diventare un modello esportabile di possibile inclusione lavorativa e sociale di ragazzi autistici, altrimenti fatalmente destinati a essere buttati in qualche luogo di smaltimento per cervelli ribelli.
Se a Roma avessimo avuto interlocutori meno fumosi e avessimo potuto avviare il nostro “Casale delle Arti” una delle idee che avevamo in cantiere era quella di un “gemellaggio” con le mamme modenesi per importare il modello “Tortellanti” magari anche declinato su una tipologia di prodotto più tradizionalmente romano. Tutto dalle nostre parti però è stato congelato nel silenzio e nell’assenza di ogni riscontro. Non ci resta che fare i bagagli ed emigrare a Modena. (GN)
Modena, 11 novembre 2018 – La “pasta che libera tutti” é lo slogan del prodotto che nasce al “Tortellante”, il laboratorio didattico ideato nel 2016 dall’associazione ‘Aut Aut’ di Modena, dove ragazzi delle scuole medie superiori e giovani adulti autistici imparano, con l’aiuto delle cosiddette “sfogline”, a confezionare pasta fresca fatta a mano, in particolare tortellini.
Dall’esperienza del “Tortellante” si é costituita quest’anno l’omonima Associazione di promozione sociale, riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna, che ha lo scopo di migliorare l’autonomia e la socializzazione e insegnare un mestiere a chi soffre di disturbi dello spettro autistico.
Taglio del nastro per la nuova sede, nella centralissima via Borelli a Modena, oggi pomeriggio con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, e lo chef Massimo Bottura, che assieme alle famiglie e ai volontari sono da sempre sostenitori del progetto.
Situata nella palazzina a due piani dell’ex Mercato Ortofrutticolo, ospita al piano terra il laboratorio di pasta fresca e al primo piano la parte residenziale dove le persone autistiche che frequentano il laboratorio (25 partecipanti, tra i 15 e i 25 anni) potranno anche sperimentare, inizialmente per brevi periodi, la vita domestica e in gruppo al di fuori della famiglia di origine.
“Un bellissimo esempio di come si possa dare risposta ai bambini e ai giovani affetti da disturbi dello spettro autistico, che chiedono di non essere isolati dal resto del mondo- sottolinea Bonaccini-. Un progetto di cui andare fieri, nato per offrire a queste persone la prospettiva di una vita adulta indipendente nella comunità, e ancora più meritorio perché riesce a coinvolgere servizi, volontari, famiglie. Da parte nostra- aggiunge il presidente- siamo da anni attivi su questo fronte, sia attraverso uno specifico programma regionale a cui anche nel 2018 abbiamo destinato 1 milione e 200 mila euro, sia con progetti finalizzati a offrire un’assistenza sempre più mirata ai bisogni dei pazienti e pensata rispetto alla situazione clinica e alle esigenze delle famiglie. E proprio nei giorni scorsi- conclude Bonaccini- un progetto della Regione, con l’obiettivo di qualificare ulteriormente strutture e servizi per le persone con disturbi dello spettro autistico, ha ottenuto 1 milione di euro di finanziamento dall’Istituto superiore di sanita’”.
Nel 2017, in Emilia-Romagna i bambini e i ragazzi con meno di 18 anni affetti da disturbo dello spettro autistico in carico alle strutture territoriali di Neuropsichiatria infantile delle Ausl dell’Emilia-Romagna sono stati oltre tremila, 518 dei quali nell’Azienda sanitaria di Modena. Gli adulti affetti da autismo raggiunta la maggiore età vengono assistiti dai servizi territoriali. (fonte Il Resto del Carlino Modena)
QUANDO CON TOMMY ANDAMMO A TROVARE ERIKA E I SUOI TORTELLANTI
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