Un anno da Cervelli Ribelli che vale per dieci di chi si nasconde dietro l’uscio e aspetta
E’ vero che l’anno non è ancora finito, ma sono questi giorni talmente difficili da riempire che non trovo di meglio che approfittarne per pensare un po’ a quello che è stato il senso di tutto il darmi da fare in questo 2018. Ero convinto di aver fatto poco, ma solo perché è sempre tutto molto difficile e mi accorgo di essermi imbarcato in un impegno immenso. Vorrei cambiare il mondo…Già non proprio in tutto che sarebbe velleitario, ma almeno in quello che mi è toccato di vivere sulla mia pelle.
Non avrei mai immaginato una ventina di anni fa che la mia preoccupazione principale, per ogni giorno che mi è dato di vivere sarebbe stata quella di risolvere l’equazione Tommy. Questo purtroppo non significa solamente che mi preoccupo del futuro di mio figlio, dopo il mio fatale schiattare. Vorrei proprio costruire qualcosa di stabile che restasse in piedi non solo per me, ma per chiunque abbia e avrà questo problema. Un po’ come quando si accende la luce e si pensa a chi ha inventato la lampadina (cosa anche ambigua in questo caso…)
Non voglio inventare nulla, ma sconfiggere solamente un pregiudizio tristanzuolo e ammuffito su cui si articola ogni narrazione sui cervelli non proprio allineati con quelli dei più. Cerco un’idea allegra per contenere la mestizia, una soluzione folle per arginare il buon senso….
Approfitto della pausa per fare quindi un punto sull’informazione di vite neurodiverse. Sono più di tre anni che qui bene o male si lavora per accendere sull’invisibile diversità mentale riflettori (o solo lampadine, ma si fa quello che si può).
Vorrei fare un bilancio dell’anno passato assieme: noi in 12 mesi abbiamo scritto quasi 400 articoli, quello che avete più apprezzato è stato pubblicato il 10 agosto ed era la cronaca della tragedia di Brancaleone che hanno letto quasi 128.000 persone, come pre 113.000 avevano letto quello precedente che dava la notizia dei due fratellini travolti da un treno in corsa, la minore autistica era scappata dalla madre e il fratello cercava di rincorrerla. Questo dato ci conferma un’emergenza su cui abbiamo a lungo riflettuto: gli autistici “scappano”, abbiamo così cominciato a pensarci su…
Studio per il progetto di un localizzatore destinato ad autistici
Abbiamo lavorato a lungo su una possibile soluzione per ridurre questo problema e appena potrò anticiparvela spero di potervi dare una bella notizia. Forse, se tutto andrà come speriamo, usciremo dalla fase eterna del ; “si potrebbe fare..” E finalmente inizieremo a fare, con partner importanti e qualificati quello che ancora nessuno ha mai fatto concretamente in Italia, ma forse in tutto il mondo; vale a dire un vero progetto di ricerca e sviluppo finalizzato alla realizzazione del prototipo di un presidio tecnologico che possa intervenire a supporto dei familiari ed accompagnatori per garantire il più possibile l’integrità delle persone autistiche nello specifico e neurodiverse in generale.
Cervelli Ribelli Project
Un’altra iniziativa concreta che si è affiancata al lavoro di informazione e diffusione di cultura sulla neurodiversità è la nascita di “Cervelli Ribelli”. Leggete il nostro manifesto e poi diteci se siete dei nostri. Si tratta di una declinazione a confini più ampi del nostro lavoro, Cervelli Ribelli è la convergenza della Onlus Insettopia con l’ Agenzia di Comunicazione Kulta e l’area multicanale Scuola Channel. Cervelli Ribelli è una piattaforma strategica di comunicazione adatta ad accompagnare Partner i cui valori siano coerenti con la contemporaneità, con la valorizzazione delle differenze e dell’unicità, con l’orgoglio di chi non ha paura di mostrare il proprio punto di vista e di chi ama valorizzare il proprio sguardo sul mondo.
Cervelli Ribelli è un marchio già attivo, ma allo stesso tempo in continua evoluzione (come sottolinea il payoff “Evoluzione in corso”) e in grado quindi di adattarsi e di essere declinato in iniziative sia strategiche sia tattiche.
Scuola #tour 2018
In questo anno come Cervelli Ribelli non abbiamo certo battuto la fiacca. Innanzitutto abbiamo portato a termine il progetto di diffusione del Kit Informativo sull’autismo che assieme al film “Tommy e gli altri”. Il nostro “Tour 2018” ha toccato 20 diversi licei di tutta Italia entrando in contatto con oltre 5000 studenti. Queste non sono state solo parole, dietro c’è un film che abbiamo prodotto e realizzato senza chiedere un euro di soldi pubblici, ma soprattutto il lavoro di organizzazione e sensibilizzazione costruito attorno al film.
Kit didattico multipiattaforma sull’autismo
Autistici&Giardinieri
Per il terzo anno siamo andati avanti con il progetto “Autistici&Giardinieri” che si sta avviando a una sua nuova evoluzione per il 2019. “Autistici & Giardinieri” è un progetto di Orticultura destinato a ragazzi con disturbi dello Spettro Autistico ideato da Gianluca Nicoletti . È stato fortemente voluto dal Direttore Generale LUISS, Giovanni Lo Storto, sviluppato con il sostegno di Fondazione Terzo Pilastro con il Community Gardening della LUISS. E’ seguito dallo Staff tecnico di Progetto Aita Onlus formato da medici specialisti in Neuropsichiatria Infantile e psicologi clinici. Gli agronomi che seguono la formazione professionale dei ragazzi sono tutti insegnanti dell’Istituto Agrario Sereni di Roma. Le famiglie che partecipano al progetto hanno finora sempre usufruito gratuitamente dell’attività, senza che sia stato loro richiesto alcun onere, sia per la formazione che per i materiali d’uso.
10 Cervelli Ribelli per lo sport
Siamo fieri di “10 Cervelli Ribelli per lo sport” . Finalmente nessun istruttore in nessun centro sportivo italiano potrà dire che non è possibile includere un ragazzo autistico. I complessi problemi di tipo cognitivo e relazionale che possono presentare i soggetti neurodiversi richiedono una preparazione adeguata da parte di chi organizza e gestisce le singole attività sportive. “10 Cervelli Ribelli Per Lo Sport” è un progetto ideato da Isettopia con Kulta–Scuola Chanel e in collaborazione con la sezione di Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Tor Vergata di Roma e realizzato grazie a un bando “OSO Ogni Sport Oltre” promosso da Fondazione Vodafone Italia. Il progetto propone un modulo di formazione specifico e la realizzazione di un supporto didattico e formativo che fornisca strumenti tecnico teorici per includere nelle attività sportive, individuali o di squadra, anche soggetti neurodiversi. La formazione è mirata alle organizzazioni sportive, agli allenatori, educatori di scienze motorie e operatori interessati .“
Diffondere cultura sulla neurodiversità
Si può farlo bene solo se lo si prende come un lavoro. Ecco qualche video riassuntivo di un anno in giro a parlare ovunque fosse necessario testimoniare l’esistenza di Cervelli Ribelli. La maggior parte delle volte erano TED o eventi pubblici non specificamente dedicati all’autismo. Abbiamo cercato di evitare di fare anche noi le Madonne Pellegrine in giro per convegni e tavole rotonde dove esperti di autismo parlano di autismo a un pubblico che tutto sa sull’autismo perchè lo vive in famiglia. Siamo andati dove si parlava d’altro…D’impresa, di scuola, di cultura, di scienza…Abbiamo portato il concetto del reale valore della diversità di punti di vista. Oggi sembra valere soprattutto l’omologazione e questo si che è difficile dirlo e farlo capire.
Il bello però deve ancora arrivare…Se va bene lo saprete i primi giorni del 2019
Si pare che questa volta sia quella buona. Il convergere di tutto questo lavoro potrebbe finalmente far partire il primo vero progetto sperimentale di reale inclusione lavorativa e sociale di soggetti neurodiversi di ogni categoria. Vi abbiamo ossessionato per anni con la nostra idea di “Insettopia” prima e poi del “Casale delle Arti”. Non crediate che perchè stiamo in silenzio che ci siamo arresi. Forse proprio da metà gennaio potremmo darvi la notizia che inizierà la sua attività il primo gruppo di lavoro mirato alla creazione di un modulo replicabile di “Impresa per autistici”. Tacciamo fino a che non saremo sicuri di partire con tutte le garanzie, tutti i partner e tutto il supporto scientifico che avevamo previsto nel nostro progetto.
Ci dispiace per quelli che nascosti dietro a uno spiraglio del loro uscio ci hanno osservato sperando che non ce la facessimo. Siamo troppo abituati al fuoco amico per farci ancora problemi e dispiacerci se nel mondo dell’autismo esiste ancora così spiccato il concetto delle “piccole patrie” in cui ognuno si asserraglia e resta immobilizzato per tutta la vita a mangiarsi il fegato per il mondo ingiusto che non capisce il suo dramma. Esistono ancora i giusti, sono rari e non sempre si mettono in mostra. Qualcuno ne abbiamo incontrato e speriamo di far cose importanti assieme. Le faremo non solo per noi, ogni nostro progetto è pensato per essere fruito e replicato, ci lavoriamo duro, se proprio vi fa fatica guardarci con simpatia almeno non metteteci i bastoni fra le ruote. Buon anno nuovo per tutti i Cervelli ribelli.
…Se invece va male staremo zitti e ancora una volta qualcosa ci inventeremo