Il quadro di un “cervello ribelle” come sfondo del messaggio di fine d’anno del Presidente Mattarella
Un’opera di “arte autistica” di sfondo al messaggio del Presidente Mattarella di fine 2018. Un quadro a soggetto astratto con dominante giallo-nero esposta su un cavalletto al lato opposto del classico trittico di bandiere. Per la prima volta nella storia della Repubblica un esempio di “Art Brut” fa irruzione nel sancta sanctorum della tutela delle “regole”, nel palazzo su cui si incardina la nostra democrazia, all’espressione di un “cervello ribelle” è riconosciuto diritto di esistenza tra gli arazzi e il mobilio dorato del sontuoso arredo quirinalizio. E’ un particolare che non può passare nell’indifferenza delle famiglie che gestiscono autistici e delle persone autistiche nello specifico.
Da una parte è per noi importante che il Presidente di tutti gli Italiani abbia preso come spunto per un richiamo all’attenzione pubblica verso il sociale l’esempio della neuodiversità, una delle condizioni di fragilità che richiede maggiore competenza e rigore scientifico per essere trattata nella più efficace delle maniere.
Ancora più importante è che tra le righe il Presidente abbia affermato il valore della creatività dei “cervelli ribelli” in un momento di così plumbeo pragmatismo e soffocante omologazione di pensiero. Leggiamo nel gesto di Mattarella la sfida di aver fatto balenare nella rigida etichetta di una cerimonia istituzionale un barlume della nostra folle dissolutezza.
Un passaggio importante del messaggio di fine anno del presidente Mattarella è stato dedicato all’esperienza della sua recente visita a Verona. «Vorrei concludere da dove ho iniziato: dal nostro riconoscerci comunità. Ho conosciuto in questi anni tante persone impegnate in attività di grande valore sociale; e molti luoghi straordinari dove il rapporto con gli altri non è avvertito come un limite, ma come quello che dà senso alla vita. Ne cito uno fra i tanti ricordando e salutando i ragazzi e gli adulti del Centro di cura per l’autismo, di Verona, che ho di recente visitato».
Lo afferma Sergio Mattarella, nel suo messaggio di fine anno, mostrando un quadro realizzato in questo centro. «Mi hanno regalato quadri e disegni da loro realizzati. Sono tutti molto belli: esprimono creatività e capacità di comunicare e partecipare. Ne ho voluto collocare uno questa sera accanto a me. Li ringrazio nuovamente e – conclude Mattarella – rivolgo a tutti loro l’augurio più affettuoso. A tutti voi auguri di buon anno».