Dal 2 aprile al “Casale delle Arti e dei Mestieri” nasce l’orgoglio di noi autistici contadini
Noi autistici contadini il 2 aprile non lanceremo palloncini e non accenderemo luci blu, prenderemo la zappa in mano e cominceremo a guadagnarci il diritto di esistere. Il nostro “Casale delle Arti e dei mestieri” inizierà a essere una realtà.
Non sappiamo nemmeno come, ma ce l’abbiamo fatta a iniziare, per ora in due scuole di Roma, ma contiamo che dal nostro esempio anche in altri luoghi si cominci a pensare che noi, giganti dai cervelli ribelli, ci ribelliamo al destino che ci vorrebbe reclusi a vita in una stanza a infilar perline e a rappresentare la materia prima di chi non aspetta altro di vederci trasformati in una retta.
A noi piace il cielo aperto, il profumo della terra, il vento tra le fronde degli alberi e i calli alle mani non ci fanno paura. Non ne possiamo più delle madonne pellegrine che andranno di convegno in convegno e dei santoni che parleranno d’autismo nei salotti tv e nelle piazze tinte di blu. Continuate pure a fare tavole rotonde dove si discute sulla fava degli angeli.
Fatevi la guerra su chi è più bravo a prenderci in carico. Fatevi benedire da pii benefattori, scodinzolate con i vostri amministratori, illudete i nostri genitori. Fate quello che volete noi tra poco seminiamo, poi raccoglieremo, poi venderemo i nostri prodotti.
Gli unici che questa volta hanno fatto qualcosa di concreto per noi li trovate raccontati qui sotto, dagli altri abbiamo avuto solo promesse e parole al vento.
In occasione della giornata internazionale per la consapevolezza sull’autismo in due scuole di Roma iniziano i lavori al “Casale delle Arti e dei Mestieri”. Dal 2 aprile sarà presentato il primo gruppo di ragazzi autistici concretamente coinvolto in un progetto innovativo e ambizioso di inclusione sociale e lavorativa. Il progetto ha il fine di costruire un modello replicabile per i tutti i neuro diversi maggiorenni, quelli la cui vita sociale è destinata a terminare con l’uscita dalla scuola.
Gli “autistici agricoltori”, proprio grazie alla scuola, avranno invece gli strumenti, pratici e imprenditoriali, per diventare loro stessi il valore aggiunto di un nuovo marchio di prodotti agro alimentari di alta qualità. Dalla terra riceveranno la dignità di lavoro e l’inclusione sociale che, al momento, sarebbero loro negate.
L’iniziativa mira a costruire un modello di esperimento sociale mai messo in campo prima, almeno con un’articolazione progettuale così articolata; il fine sarà di avviare persone neuro diverse in percorsi di dignità nella società e nel lavoro.
La “Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione” del Miur è capofila dell’iniziativa, e ha sostenuto e coordinerà il progetto per la durata di due anni. L’attività è stata avviata dopo un protocollo d’intesa con la Onlus Insettopia, il cui presidente è Gianluca Nicoletti, il giornalista ideatore del progetto e padre di Tommy ragazzo autistico ventenne. La sua proposta ha trovato finalmente interlocutori istituzionali, disposti a scommettere su esseri umani destinati altrimenti scomparire dalla società: la sperimentazione biennale partirà da due istituti professionali agrari romani (Il Giuseppe Garibaldi e l’Emilio Sereni diretti entrambi dalla Preside Patrizia Marini).
L’Istituto Tecnico Agrario “Giuseppe Garibaldi” (in via di Vigna Murata), è una vera e propria oasi naturalistica di circa 76 ettari inserita nel tessuto urbano di Roma. Sarà realizzato un AGROLAB di innovazione tecnologica sulla produzione e trasformazione di farine anti-che (“Senatore Cappelli”, “Saragolla”, “Verna”) per paste di grano duro e lavorazioni di composte e passate con i frutti della terra. Sarà inoltre creato “l’orto giardino” e un frutteto.
Nell’edificio secondario della sede succursale dell’Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni (in via della Colonia Agricola zona Bufalotta) è già in corso un’attività specifica con ragazzi neuro diversi. Nell’area del Sereni si potranno realizzare le attività lavorative nella serra interna, l’orto interno, le aree coltivabili esterne e l’annesso birrificio. I due Istituti creeranno un incubatore di impresa, dove gli studenti potranno formarsi dopo il termine degli studi. I ragazzi matureranno e a loro volta avvieranno attività lavorative sociali integrate.
Ogni fase del progetto per gli aspetti clinico abilitativi dei protagonisti avrà come partner scientifico l’Università Tor Vergata di Roma, tramite l’équipe “Autismo Tor Vergata” che opera nel Dipartimento di Medicina dei Sistemi nelle sue Sezioni di Neuropsichiatria Infantile e Psichiatria. Neuropsichiatri e psicologi diretti dal Dottor luigi Mazzone avranno il compito di fornire le linee di indirizzo sulle attività e monitorare la funzionalità e i reali benefici in termini di benessere soggettivo e nuove abilità da parte dei ragazzi.
Il Comune di Roma sosterrà il progetto con il finanziamento di assistenti specialistici, distribuiti per le varie sedi. Per quanto di sua competenza, con Citta Metropolitana, faciliterà l’utilizzo di luoghi deputati a laboratori agroalimentari.
Il progetto rientrerà nel concept “Cervelli Ribelli” (Insettopia Onlus-Kulta–Scuola Channel) , che si sta consolidando su attività mirate alla valorizzazione delle differenze e all’inclusione della diversità. Il “Casale delle Arti e dei Mestieri” sarà quindi anche un importante progetto di comunicazione, incentrato sulla valorizzazione delle differenze e dell’unicità, sull’orgoglio di chi non ha paura di mostrare il proprio punto di vista e di chi ama valorizzare il proprio sguardo sul mondo.
Il “Casale delle Arti e dei Mestieri” diventerà un’eccellente e innovativa best practice di Corporate Social Responsibility, grazie a progetti e ad attività in campo agricolo, di orticultura, di lavorazione e packaging, studio e realizzazione del brand di prodotti che abbiano come valore aggiunto quello di essere realizzati con l’impegno di ragazzi neuro diversi.
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