Noising (r)evolution: il cervello ribelle “disturbo” chiave dell’evoluzione
Mi ha telefonato giorni fa Marina Santi, una professoressa filosofa molto nota, sembrava entusiasta dall’idea che io le facessi un mio intervento a un sua iniziativa sul Jazz. La sua antica fede golemaniaca mi commosse e nonostante io sia monco di ogni sensibilità e cultura musicale mi dichiarai disponibile, purché l’intervento mi permettesse di non interrompere il mio ozio campagnolo. Concordammo per un video intervento che avrei fatto da un casolare perduto tra i campi che in concomitanza del convegno mi ospitava, Confesso che il tema comunque mi affascinava ed era perfettamente in sintonia con i miei pensieri di questo periodo.
Il noising è una modalità del jazz, ma per chi come me si occupa d’altro il “noise” è un filtro di Photoshop, è un effetto video, è una volontaria distorsione che si inserisce nel nitore di un documento radiofonico per creare uno snodo, una punteggiatura. Ora questo disturbo lo trovo perfettamente collegato all’evoluzione, molto più che al concetto di rivoluzione, che è transeunte e logorato dall’abuso che ne è stato fatto. Davvero l’evoluzione segna i suoi passi a sull’emergere di disturbi, a ancora più di disturbati….E tra disturbati e cervelli ribelli il rapporto veramente stretto, almeno nella percezione che ne hanno i sensi superficiali degli umani impassibilmente nella norma, da ogni punto di vista. Qualcuno obbietterà che ripeto concetti da me mille volte già espressi…E allora? Inventatevi voi qualcosa.
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Il 30 Aprile è la giornata che UNESCO ha voluto per celebrare il Jazz come patrimonio mondiale dell’umanità. Scopo dell’International Jazz Day è diffondere il valore del Jazz non solo come forma d’arte, ma come insieme di valori altamente significativi e fondamentali per lo sviluppo di società pacifiche e comunità fiorenti. Anche l’Università di Padova, con i suoi numerosi sostenitori, partecipa alle manifestazioni culturali previste nel mondo con questo evento denso di stimoli e provocazioni, che vuol mettere in luce le prerogative del Jazz come meta- fora feconda di creatività, improvvisazione, innovazione, ma anche di trasgressione, rischio, trasformazione, adattamento, sperimentazione, dialogo, ascolto, collaborazione, inclusione, intercultura e molto altro che emergerà dal confronto interdisciplinare tra ricercatori, musicisti, esperti in sinergia con il pubblico e con la città.
Il tema evocativo del programma di quest’anno è “noising (r)evolution”: un viaggio nei paesaggi sonori del mondo, della vita, delle culture; dove il rumore, il disturbo, assumono un valore simbolico ed evocativo del flusso dell’esistenza, del suo impossibile silenzio, del suono “jazz” dell’evoluzione e delle rivoluzioni.
Tutte le iniziative su www.jazzday.com e su Facebook https://www.facebook.com/InternationalJazzDayPadova2019/