Approvate dalla Regione Piemonte le linee guida per gli autistici adulti. Presa in carico, progetti di vita e inserimenti nel mondo del lavoro
Approvate dalla Regione Piemonte le linee guida d’indirizzo per i disturbi dello spettro autistico in età adulta: un approccio globale per garantire la continuità delle cure e una concreta presa in carico della persona. E’ un piccolo grande passo avanti per migliorare le aspettative e condizioni di vita per gli autistici che secondo la legge italiana una volta diventati maggiorenni spariscono dal panorama socio-assistenziale pubblico. E non perché non sono più autistici.
Non è un caso che la bella notizia ci arriva dalla Regione Piemonte, la prima in Italia, Belpaese delle chiacchere e delle “buone pratiche” perdute, ad impegnarsi concretamente attraverso un lavoro di rete condiviso da Asl, servizi sociali scolastici, formazione lavoro, associazioni famigliari per la causa degli autistici adulti. C’è da augurarsi ora che il messaggio del Piemonte venga recepito anche dalle altre regioni.
E’ il successo di chi si è rimboccato le maniche e dal nulla ha creato realtà impensabili fino a una manciata di anni fa nel territorio italico. Stiamo parlando del Centro pilota regionale della Asl di Torino per gli autistici adulti, diretto dal dottore Roberto Keller, uomo di poche parole ma di grandi fatti, che con caparbietà ha innalzato un faro di speranza per tanta gente e ha fatto aprire gli occhi su un’emergenza reale. Il Centro pilota diretto da Keller è nato e cresciuto all’interno di un edificio Asl, le attività del Centro Autismo si svolgono tutte dopo le 5 del pomeriggio, cioè orario di chiusura dei locali sanitari Asl. In questo modo c’è posto per tutti.
La Giunta regionale ora si impegna a rafforzare il lavoro svolto in questi anni proprio per rispondere alle richieste dei familiari e delle associazioni dei pazienti approvando su proposta dell’assessore alla Sanità le linee d indirizzo programmatiche per i disturbi dello spettro autistico in età adulta che tengono in conto della necessità di un approccio complessivo per tutta la vita della persona. Nel dettaglio la delibera prevede l’organizzazione della presa in carico socio-sanitaria dell’autismo in età adulta ed il relativo percorso, la definizione di un progetto individuale, gli interventi per la persona, la formazione continua degli operatori, le misure da adottare in caso di disturbi del comportamento, la promozione di percorsi socio-occupazionali e di inserimento lavorativo, l’inclusione scolastica. Il documento recepisce le indicazioni contenute nell’Intesa tra il Governo e le Regioni del 2015 che prevede un aggiornamento delle linee d’indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali.