Allo scalo di Bologna un corso per gli autistici: Mai più ansia da aeroporto e paura di volare
Ci sono tanti autistici che adorano viaggiare in aereo. E’ una delle tante stranezze di questa categoria di soggetti, che spesso vanno all’ incontrario e comunque non sono mai molto omologati al senso comune. Ho un figlio autistico molto attratto dall’aria. Ha sempre adorato salire sulle ruote panoramiche dei Luna Park e ama follemente gli aeroporti e viaggiare in aereo. Si muove con estrema disinvoltura sulle scale mobili, entra tranquillo negli ascensori, è sereno e fiducioso nelle file per il check in, si lascia coccolare da hostess e steward, personale di bordo e personale di aereo, e a bordo è il primo ad allacciarsi la cintura di sicurezza, pretende solo di sedere vicino al finestrino così può ammirare il cielo, le nuvole, il sole e la terra piccolina sotto. La prima volta che salì sull’aereo era un piccoletto di poche parole (oggi a 21 anni non è cambiato molto) eccitatissimo della novità. Capitò un volo con qualche turbolenza, l’aereo saltellava su e giù creando vuoti d’aria nello stomaco. C’è che si preoccupava parecchio, lui per niente. Quando arrivava il vuoto d’aria lui rideva, si guardava in giro e poi diceva: ancora, ancora. Come se fosse un gioco.
Ricordi nel cassetto tirati fuori per una notizia che ci rallegra. E che arriva da Bologna e interessa tutti quei viaggiatori autistici che non hanno questo approccio positivo con gli aeroporti, angosciati dai rumori, dalle luci forti, dalla confusione e dalle migliaia di persone circolanti nello stesso posto nello stesso momento. Per agevolare il viaggio a questi clienti sensibili e ovviamente per rendere più facile la vita ai loro familiari e accompagnatori, a Bologna, qualche giorno prima di partire potranno fare una specie di ‘prova generale’ con una visita preliminare dello scalo per vedere cosa accade una volta varcata la soglia dell’aeroporto. L’iniziativa è stata possibile grazie all’adesione dell’aeroporto Marconi al progetto di Enac e Assaeroporti “Autismo, in viaggio attraverso l’aeroporto”, nato proprio per facilitare gli spostamenti aerei delle persone con autismo e dei loro accompagnatori.
Per mettere a punto l’accoglienza a questi viaggiatori speciali, l’aeroporto si è avvalso della collaborazione di Angsa (associazione nazionale dei genitori di soggetti autistici) e dell’Ausl, che hanno collaborato alla formazione degli operatori che saranno incaricati di accompagnare i bambini autistici durante la permanenza nell’aerostazione. I ragazzi, infatti, avranno a disposizione personale specializzato per essere guidati attraverso tutto il percorso che precede l’imbarco, dalla consegna dei bagagli al banco dei check-in ai controlli di sicurezza, fino alla scaletta dell’aereo, dove lo stewart passa il testimone alle hostess. Il viaggio, però, comincia già a casa con una brochure ad hoc con suggerimenti per introdurre le persone autistiche al viaggio e un video che illustra in anticipo tutto il percorso attraverso l’aeroporto.
“E’ un percorso con angoli tranquilli, dove poter gestire anche momenti di difficoltà”, osserva Marialba Corona, presidente di Angsa Bologna. “In questi casi la formazione è fondamentale: per affiancare persone con patologie legate allo spettro autistico occorre personale preparato. Noi ci siamo essi a disposizione dei formatori dell’aeroporto e ci impegnamo a far sì che questa formazione sia duratura nel tempo”, assicura Corona. “In uno scalo dal quale passano più di otto milioni di passeggeri, questo servizio può riguardare potenzialmente migliaia di persone. Per questo sarà gettonato e di sicura utilità”, ritiene Angelo Fioritti, direttore del dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche dell’Ausl. “L’aeroporto di Bologna pone grande attenzione all’assistenza alle persone con disabilità e difficoltà motorie: ricordo solo che abbiamo 40 addetti che nel 2018 hanno assistito 41.142 Passeggeri, con una crescita del 6,8% sul 2017”, spiega l’ad del Marconi, Nazareno Ventola. Avviato in forma sperimentale nell’aeroporto di bari nel 2015 e progressivamente adottato da altri scali, il progetto, aggiunge ventola, “prevede un pacchetto di servizi ad hoc, compresa una visita preliminare. Speriamo che questo consenta alle persone affette da questi disturbi di viaggiare di più”.