Ecco il saggio finale di ginnastica artistica. Anche gli autistici si trasformano in libellule
Ginnastica ritmica (e artistica) Canottieri Tevere Remo – Special Olympics, secondo saggio di fine anno ciak si gira!
E chi l’avrebbe mai detto? E chi ci avrebbe scommesso? Eppure la variegatissima squadra dei ginnasti ritmico-artistico, anche quest’anno 2018-2019 si è ricompattata, ingrandita con piacevoli new entry e mercoledì dopo mercoledì ore 17 si è ritrovata puntuale sulla palestra-zattera del Circolo Canottieri Roma che la ospita, ovviamente sotto la preziosa guida della maestra Martina Amosso. Chi s’immagina eteree fanciulle filiformi, come le famose libellule orgoglio nazionale, si sbaglia di grosso. Qui si parla di giovanotti in carne e di floride ragazze, atleti della Special Olympics in altre discipline, che hanno sfidato certi luoghi comuni legati all’attività ginnica in questione, e hanno seguito come i topini della favola la pifferaia magica Martina.
La lezione è bella e stimolante, davvero coinvolgente anche sul piano emotivo. Ne abbiamo già parlato in occasione del progetto “Dieci sport per dieci cervelli ribelli” nel quale Martina Amosso era la maestra testimonial della ginnastica artistica insegnata agli autistici. C’è una fase di riscaldamento, durante la quale seduti in cerchio gli atleti preparano i muscoli per gli esercizi. In questa posizione si possono guardare e concentrarsi meglio sui movimenti da eseguire. Si tratta, come si è già detto, di un lavoro di squadra, di unione e aiuto reciproco. Gli esercizi si eseguono con gli strumenti tipici della disciplina… i ragazzi autistici sono molto bravi a far volteggiare i nastri, a rotolare la palla sulle spalle, a saltellare da una parte all’altra della palestra ed anche a fare stretching e rilassamento finale che poi è anche la parte più difficile. Difficilmente ci sono dei mercoledì nei quali “la luna gira storta” per fare ginnastica. Martina poi ci sa fare e trova sempre il modo di far sbollentare rabbiette e malumori.
E dunque anche quest’anno è andato tutto bene e siamo arrivati pure al saggio finale. E nel salutarci ci siamo dati già appuntamento per il prossimo settembre per continuare a volteggiare e spaziare nell’aria pensando di essere libellule.