Monica Lentini formerà “Autistici Galenici” nella fabbrica del benessere per “Cervelli Ribelli”
Abbiamo deciso che siamo cervelli ribelli e lo saremo fino in fondo. Oggi nasce l’idea dell’ “autistico galenico” , vi fa storcere il naso? Chi se ne importa, noi ci proviamo lo stesso. Tutto inizia il giorno che Betta, la psicologa che ha avuto Tommy in carico quando era bambino, mi contatta e con aria molto misteriosa mi dice che una farmacista vorrebbe conoscermi. Ci vediamo a pranzo e conosco Monica Lentini, una titolata ricercatrice nel campo della farmacopea galenica, una seria imprenditrice e soprattutto una cervella ribelle quasi peggio di me.
All’inizo non capisco bene cosa voglia dirmi, fingo di interessarmi al suo lavoro, mi faccio raccontare dei sui brevetti, del suo laboratorio che fornisce importanti clienti di creme di bellezza, preparati emorroidali, medicamenti e vellicatori cutanei di ogni tipo. Lei mi racconta dei suoi esperimenti d’inclusione attraverso il modulo che ha messo a punto di un “Corso di operatore tecnico di laboratorio galenico farmaceutico” rivolto a migranti e richiedenti asilo, organizzato nello stabilimento di produzione Lentini Lab, che si trova a Roma lungo viale Indro Montanelli.
Non è una delle tante idee che alimentano solo parole, il suo progetto, primo in Italia e nel mondo, ha lavorato con ragazzi che venivano dalla Costa D’Avorio, Camerun, Gambia, Senegal, Armenia, Mali, Kenya.
Monica mi propone di provare ad adattare lo stesso modulo a dei ragazzi autistici adulti e vedere se potrebbe essere per loro una possibile strada verso l’ambito obiettivo di una dignità lavorativa. Sono tante le operazioni che nel suo laboratorio potrebbero impegnare ragazzi neurodiversi, dalle più semplici che vanno dalla pulizia dei macchinari all’applicazione dell’etichetta, passando per la conoscenza delle materie prime fino all’utilizzo della macchina blisteratrice. Nessuno l’ha mai pensato prima e mi propone di provarci, usando Tommy come apripista e cavia per mettere a punto il modello, che sarà seguito dalla dottoressa Elisabetta Depperu che già conosce Tommy da Bambino, con l’importante contributo dell’immenso Marco il tatuato, educatore-amico di Tommy da cinque anni.
.
Ecco che abbiamo iniziato, un primo incontro d’assaggio. Tommy l’ha preso sul serio, in fondo un laboratorio galenico è pieno di suggestioni, essenze con tutti i profumi del mondo, paste da manipolare e colorare con pigmenti, sacchi interi di capsule da riempire, intrugli e pozioni che sembrano usciti da una sequenza di Harry Potter, soprattutto uno staff fantastico di belle dottoresse, matte al punto giusto per divertirsi a fare quello che nessuno farebbe mai: regalare un pomeriggio del loro lavoro a un ragazzo autistico per capire se potrebbe essere capace a dare loro una mano nella catena di produzione.
Già mi frulla in testa l’idea di una linea di prodotti marcati “Cervelli Ribelli”, le creme e gli oli essenziali di Monica Lentini mirati al benessere delle madri (e dei padri…) di autistici, che a volte sembrano di aver dimenticato di avere un corpo da curare. Il valore aggiunto, oltre la qualità unica, sarebbe quello che a fabbricarli hanno contribuito i loro figlioli che nessuno penserebbe capaci d fare altro che guardare il muro.
E se ai prodotti galenici mettiamo assieme gli aromi e i poutpourri che già produciamo con il progetto “Autistici&Giardinieri” alla LUISS ?
E se per esagerare ci fossero anche le confetture, le paste di grani antichi, gli ortaggi a chilometro zero che provengono dal “Casale delle Arti e dei Mestieri”?
Sarebbe troppo bello, e anche quindi impossibile. Finché avrò fiato però, giuro che io ci proverò, spero che non sarò solo….