La storia minima di Gaetano, un personal trainer che fa sorridere i cervelli ribelli
“Ognuno di noi a qualunque età ha diritto di sorridere!” Questa è la frase lapidaria e fulminante che fa di Gaetano un addestratore alla vita di “cervelli ribelli”. Gaetano è un personal trainer, a volte si occupa di persone con problematiche si immagina lo faccia per una sua naturale vocazione a occuparsi di chi abbia più bisogno. Un giorno incontra Mattia, ragazzo autistico “serio” dotato di tutti i problemi e le stereotipie che ben si conoscono.
Gaetano si arrovella di come trovare un punto di contatto emotivo con Mattia, un giorno durante una trasferta in Spagna vede praticare quella variante di surf chiamata “Stand up paddle”, una tavola bella comoda e un remo per manovrarla. Tornato in Italia porta Mattia al mare e ce lo mette sopra. Mattia prende finalmente il volo e sorride. Storia minima e immensa allo stesso tempo. Da vedere!
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Storie Minime
Un tappeto, un comodino, una poltroncina che girano per l’Italia e le sue piazze. Sono questi gli elementi che costruiscono la scenografia del nuovo programma di Rai3, iniziato martedì 17 settembre, con il titolo “Storie minime“. Un programma che in 25 puntate racconta le storie di ognuno, delle persone che hanno scelto spontaneamente di fermarsi, sedersi e narrare una loro piccola storia, di quelle che durano solo un istante, ma sono nitide come una fotografia.
Dalla prima volta in cui avete sentito il battito di vostro figlio, al primo bacio, all’istante in cui fu data notizia che la guerra era finita, oppure quando avete tatuato per la prima volta sul vostro corpo un ricordo doloroso, queste sono le “storie minime”.
Raccontarsi, un antidoto contro la paura
Ognuno di noi ha la sua piccola storia, una storia che probabilmente non lascerà un segno, non riempirà le pagine di un libro, non verrà insegnata a scuola. Eppure ogni volta che nascerà l’occasione o la voglia, continuerà a raccontarla a se stesso e agli altri come la grande storia
Perché sono spesso le piccole storie a segnare la nostra vita per sempre, a modificarne la direzione. E se noi siamo il frutto del nostro passato, per sapere chi siamo non possiamo dimenticarci da dove veniamo e quali momenti abbiano per sempre modificato la nostra percezione del mondo e della vita. Ed è viceversa nell’ascolto delle storie altrui che possiamo ritrovare un pezzo di noi, sospendere il giudizio e comprendere davvero chi abbiamo davanti, senza paura e pregiudizio.
Le piazze e il potere della condivisione
La piazza è da sempre un luogo di incontro, è lo spazio del mercato, delle passeggiate domenicali, del gelato d’estate. A volte, ci sembra che le piazze più frequentate siano quelle virtuali, i social network, dove ci si racconta, si discute e si condivide. Ma vogliamo davvero dimenticare la forza simbolica dell’agorà, dove gli antichi greci si incontravano per discutere del destino della polis, delle questioni giuridiche e si dedicavano agli scambi commerciali?
“Storie Minime”, su Rai3 ogni sera alle ore 20.25, è la dimostrazione che abbiamo ancora bisogne della “piazza”, che è simbolicamente il luogo in cui raccontarsi e dialogare con il mondo che ci circonda.