Donazione di 20 milioni di dollari: gli scienziati di Harvard e MIT insieme per svelare i misteri biologici dell’autismo
Autismo questo sconosciuto, ma sempre di meno. Negli Usa sta per decollare un nuovo ambizioso progetto che cercherà di squarciare il velo che ancora avvolge il grande mistero dell’autismo. La sindrome che negli States colpisce uno su 59 bambini, è ancora un cavillo per la medicina moderna. Ormai è acclarato che le origini che lo determinano derivino da una complessa interazione tra geni e ambiente, ma la biologia di base è sconosciuta.
La sede di questa nuova ricerca è l’Università di Harvard dove pioveranno 20 milioni di dollari donati da i K. Lisa Yang e Hock E.Tan che saranno impiegati per gli studi sulla biologia dell’autismo e dei disturbi correlati. Lo studio guidato dal “Centro di ricerca sull’Autismo Hock e. Tan e K. Lisa Young” presso la Harvard Medical School (HMS) mira a identificare le radici biologiche e i cambiamenti molecolari che danno origine ai disturbi legati all’autismo con lo scopo di sviluppare migliori strumenti diagnostici e nuove terapie. I filantropi Yang e Tan con questa nuova tranche di fondi hanno investito sull’autismo quasi 70 milioni di dollari. Il centro di ricerca fungerà da hub che riunirà le varie competenze di scienziati e clinici che lavorano a Harvard e negli ospedali affiliati.
“C’è un bisogno impellente di conoscere la biologia fondamentale dell’autismo – ha detto Michael Greenberg presidente del Dipartimento di neurobiologia dell’HMS – Sono fermamente convinto che l’esperienza multidisciplinare realizzata da questo centro ci porterà verso una nuova era della ricerca sull’autismo, migliorando la nostra comprensione della condizione producendo nuove informazioni sulle sue cause. Questo generoso dono sarà fondamentale per imprimere un nuovo corso alla ricerca sull’autismo”.
La complessità dell’autismo richiede lo scambio incrociato della conoscenza attraverso le diverse modalità di indagine scientifica. Per questo il centro convoglierà gli apporti di scienziati di base, traslazionali e clinici dell’intero ecosistema di Harvard.
“Le neuroscienze hanno raggiunto un punto di cambiamento importante. Progressi come l’analisi alla singola cellula e l’opto genetica uniti a una capacità senza precedenti di visualizzare i meccanismi molecolari fino al livello più basso consentiranno ai ricercatori di affrontare un disordine così scoraggiante come l’autismo” ha detto Dean George Q. Daley della Scuola di Medicina di Harvard.
“La storia della Medicina ci ha insegnato che le terapie veramente trasformative derivano solo da una chiara comprensione della biologia fondamentale che sta alla base di una condizione – ha aggiunto Daley – Questo dono consentirà ai nostri ricercatori di generare approfondimenti clinici sull’autismo e sui disturbi correlati”.
I ricercatori del nuovo centro di Harvard collaboreranno con i colleghi del MIT e completeranno gli sforzi già in corso presso il Centro di ricerca sull’autismo di Hock E. Tan e K. Lisa Young presso il McGovern Institute for Brain Research del MIT.
I disturbi dello spettro autistico sono condizioni di sviluppo neurologico che emergono nei primi anni di vita. Sono contrassegnati da un gruppo di sintomi d’interazioni sociali compromesse e abilità comunicative compromesse. Tuttavia esattamente quale parte di questi casi sia strettamente radicata nelle mutazioni genetiche e in che modo siano influenzati da fattori ambientali è ancora sconosciuto. Un’altra area chiave per l’esplorazione è la quantità di caratteristiche fondamentali dell’autismo nel cervello e il ruolo degli organi e dei sistemi al di fuori del cervello potrebbe giocare.
Un gruppo di ricercatori si concentrerà sulla comprensione precisa di ciò che va storto durante le finestre critiche nei primi due anni di vita – un periodo caratterizzato da una grande neuroplasticità del cervello e un intenso cablaggio dei circuiti cerebrali. Gli scienziati cercheranno di capire quali cambiamenti molecolari, cellulari o dei circuiti neurali siano alla base dei processi di autismo durante questa fase.
Una maggiore sensibilità anche al tocco leggero è una caratteristica tipica dell’autismo e uno dei molti sintomi sconcertanti del disturbo. Una recente ricerca dei neurobiologi e genetisti presso l’HMS non solo ha identificato i cambiamenti molecolari che danno origine a una maggiore sensibilità al tocco nei disturbi dello spettro autistico ma indica anche un possibile trattamento per la condizione.
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