Autistici in passerella crescono: arriva il calendario 2020 dei Modelli si nasce
I ragazzi “Modelli si nasce” sono cresciuti in fretta. Prima di tutto di numero, e poi anche di esperienza. Li avevamo lasciati nel gennaio scorso come Associazione onlus di famiglie di ragazzi autistici appena nata con il gruppetto dei loro figli “amici di terapie e attività ludico-sportiva” alle prese con i primi timidi scatti e messe in posa davanti all’ obiettivo di un fotografo professionista. Li troviamo oggi, quadruplicati di numero (sono circa una trentina, alcuni provenienti da altre città d’Italia) e in procinto di presentare un calendario 2020 illustrato con le loro foto.
Il servizio fotografico dei “Modelli si nasce” è stato curato da una super-fotografa di moda e cioè Tiziana Luxardo che con grande entusiasmo ha ospitato nel suo studio fotografico una quindici di ragazzi proprio per realizzare il materiale da usare per il calendario. E non solo, perché a corredo dell’evento di presentazione del progetto ci sarà pure l’esposizione di una quindicina di gigantografie, scelte dalla stessa fotografa, proprio a testimoniare l’impegno, la serietà e l’interesse che i nostri modelli hanno saputo tirar fuori durante le ore di posa. L’appuntamento per tutti è il 15 dicembre, dalle ore 18 alle 21, nella sede di A.C.E.M. (Associazione Attività Culturali e Ricreative Dirigenza Energia e Multiservizi) in via Fornaci di Tor di Quinto che l’ha gentilmente messa a disposizione dei futuri modelli.
Molto soddisfatta di come stanno andando le cose è la socia fondatrice dell’Associazione Modelli si nasce Autism onlus, Maria Carmela Pesce: “Vi aspettiamo numerosi il 15 prossimo, siamo fieri dei nostri progressi e di questo calendario, la cui vendita, ci aiuterà a continuare il cammino intrapreso”. Il concetto è semplice: ognuno di noi ha il diritto di sognare, quindi, anche diventare modelli indipendentemente dal fatto di essere autistici. “E’ vero – prosegue Maria Carmela – e aggiungerei che siamo ancora di più convinti che questa sia una bella iniziativa per i nostri figli, perché loro stessi ci hanno dimostrato, anche se non comunicano con le parole, che farsi fotografare è eccitante ed emozionante, gratificante. A sorpresa nessuno di loro ha mostrato insofferenza, agitazione e ansia, durante le ore di posa. La fotografa Luxardo ha fatto pochissimi scatti per realizzare la foto giusta. I ragazzi hanno seguito le indicazioni, le richieste di cambi di posizione, le diverse inquadrature con pazienza, davvero come se fossero modelli professionisti”.
Finora, oltre all’esperienza con Tiziana Luxardo ci sono state tre giornate a settembre di servizio fotografico a Villa Borghese. “Si sono molto divertiti anche perché eravamo all’aperto e poi abbiamo fatto dopo il pic-nic – aggiunge Maria Carmela Pesce – anche in quella occasione le fotografie sono state accettate con interesse, i nostri figli sono stati molto collaborativi. Erano a loro agio nel gruppo. Non è una cosa cosi facile e immediata per tutti. Infatti una mamma ci ha raccontato che il figlio, che ha già posato con noi, si è rifiutato di farsi fotografare in un’altra situazione perché in quel momento era un altro contesto e lui non si sentiva a suo agio”. Parliamo invece dei progetti futuri, come va la ricerca di una sede per voi? “Stiamo ancora cercando, avevamo anche trovato ma si trattava sempre di sedi volanti. Noi abbiamo intenzione di creare un luogo permanente, in cui ci sia una passerella per imparare a sfilare, un’area trucco e altri ambienti dove andare a sperimentare, imparare ad avere una maggiore consapevolezza del proprio corpo. Vogliamo metter su un’Accademia. Non possiamo ogni volta smobilitare tutto”. La fama di Modelli si nasce intanto ha sconfinato? “Si due ragazze sono arrivate da Sanremo e da Bologna apposta per fare il servizio fotografico con noi. Poi abbiamo avuto una new entry molto preziosa, cioè Davide. Lui parla e dopo il servizio fotografico ha detto: “Mi sono divertito tanto, proprio bella questa cosa”. Ora siamo sicuri che queste sono le stesse parole che leggiamo negli occhi degli altri ragazzi che non parlano”.