La sindrome di Kramer-Pollnow ovvero l’ADHD ante-litteram
Il 16 giugno 1930 Franz Kramer e Hans Pollnow presentarono alla Società di Psichiatria e Malattie Mentali una relazione dal titolo “Le condizioni ipercinetiche nei bambini” e successivamente a Breslavia, nell’aprile 1931, durante il congresso annuale dell’Associazione Tedesca di Psichiatria, intervennero con il lavoro “Sintomi e decorso di una malattia ipercinetica nei bambini”.
Tra il 1921 e il 1931, Kramer e Pollnow esaminarono 45 casi. In una nota al lavoro, Kramer affermò di aver appreso del primo caso caratteristico di questo tipo già nel 1901 quando lavorava all’ospedale psichiatrico di Breslavia. Il caso fu presentato da Wernicke durante una delle sue lezioni e si riferiva a una psicosi della motilità di tipo ipercinetico in un bambino.
Nel loro studio, Kramer e Pollnow presentarono rapporti completi su 17 pazienti, incluse tre bambine. Una di queste, Ingeborg K, era stata ricoverata nel reparto di osservazione pediatrica dell’ospedale della Charité di Berlino, poi trasferita in una struttura per il recupero ed era – purtroppo – morta cadendo dalla finestra. L’autopsia condotta rivelò i segni di un’infiammazione cerebrale sovrapponibili a quelli dell’encefalite epidemica cronica, e questo fece ipotizzare una loro correlazione epidemiologica, successivamente smentita dagli stessi Kramer e Pollnow.
Lo studio evidenziò la presenza di disturbi nel linguaggio in 42 casi e sintomi epilettici in 19 casi. In tutti i pazienti i sintomi furono osservati per la prima volta quando i bambini avevano 3-4 anni di età. Kramer e Pollnow affermarono che l’uniformità dei sintomi e le molteplici affinità rilevate nel corso della malattia nei singoli casi suggerivano si trattasse di una sindrome omogenea.
Come esempi di questi sintomi uniformi, gli autori elencarono la presenza di disturbo del movimento a “carattere caotico”, mancanza di concentrazione, insufficiente orientamento verso l’obiettivo, facilità a distrarsi, camminare senza meta, tendenza a toccare ogni cosa presente lungo il percorso. Inoltre, i bambini erano irritabili, con scatti di rabbia e aggressioni. A scuola causavano spesso difficoltà educative.
Nel 1933 Kramer pubblicò un altro lavoro scientifico sulle “Costituzioni psicopatiche e le malattie organiche cerebrali come cause di difficoltà educative” dove esaminò il retroterra sociale e l’ambiente, e l’influenza reciproca all’origine e come spiegazione dei sintomi ipercinetici.
In questo studio Kramer esaminò anche i disturbi psico-motori che fanno seguito alle malattie cerebrali nel bambino. Dal momento che la mancanza di concentrazione era la caratteristica più evidente in entrambi i gruppi e che erano possibili connessioni incrociate tra loro, Kramer chiese che fossero fatte ulteriori ricerche per chiarire il problema.
Cinque anni più tardi presentò un altro lavoro su “Disturbo motorio nei bambini”. Tutti i pazienti esaminati presentavano un caratteristico disturbo della motilità, la mancanza di concentrazione, l’irritabilità con scoppi d’ira, goffaggine, scarse capacità di apprendimento e istruzione, carattere rigido.
Questi sintomi, sostenne Kramer, avevano portato a menomazioni negli anni successivi. Secondo i loro genitori il quadro clinico era comparso per la prima volta tra i 4 e i 6 anni.
A causa delle circostanze politiche dell’epoca (erano entrambi ebrei), Kramer e Pollnow non furono in grado di condurre ulteriori studi sui casi che avevano iniziato a indagare.
Nonostante i metodi più sofisticati di test ed esame usati oggigiorno, la diagnosi di disturbo ipercinetico di Kramer e Pollnow, così come i sintomi e altri dettagli descritti nel loro studio, rimangono ancora validi. Ed è per questo che ho creduto opportuno rendere omaggio al loro studio ed impegno.
Gabriella La Rovere