Un bambino autistico dell’Azerbaijan muore soffocato in una struttura per richiedenti asilo
Un bambino autistico di 8 anni è morto soffocato da un cumulo di vestiti che erano caduti da un armadio che aveva aperto. Il bimbo, originario dell’Azerbaijan, era ospite di una comunità in Lomellina, provincia di Pavia, dove risiedeva con la madre in una casa famiglia per richiedenti asilo. Nella struttura erano ospitate 21 persone, tra cui 8 bimbi con le madri ma anche coppie in difficoltà e donne sole. L’episodio è riportato dalla Provincia Pavese. La dinamica precisa del fatto è attualmente al vaglio dei carabinieri. Sul posto sono subito accorsi gli operatori del 118, ma ormai non c’era più nulla da fare.
Per noi genitori di persone autistiche in questa tragica notizia è impossibile non guardare oltre quello che è un terribile fatto di cronaca. E’ difficile non pensare alla condizione specifica di quel bambino, nella situazione già in sè drammatica di profugo, ma sicuramente reso ancor più fragile per suoi bisogni speciali. Non vogliamo entrare nella discussione su chi abbia avuto responsabilità in questo incidente, di sicuro non possiamo fare a meno di osservare, ancora una volta, quanto sia estremamente più impervio affrontare ogni possibile intemperie che può presentarsi durante la vita, per chi si debba occupare di un figlio neurodiverso.
Ancora di più viene da ribadire il principio che a una madre sola con un figlio autistico dovrebbe, sempre e comunque, essere sostenuta con una presa in carico da parte di personale abilitato e con specifica formazione. E’ logico che sia forse difficile immaginarlo possibile in uno scenario come quello in questione, in cui è facile supporre che siano presenti tipologie di fragilità delle più varie e disparate.
Resta comunque lecito domandarsi se la struttura ospitante avesse presente la condizione particolare di un bambino autistico e quindi ancora di più “spaesato”; di conseguenza avesse chiesto sostegno a chi, nel territorio, avesse potuto avere competenza a trattare il caso con i debiti interventi, per supportare e aiutare la madre nella non semplice gestione quotidiana di quel bambino.