COME POTREBBE ACCADERE CHE UN AUTISTICO SI SOFFOCHI CON IL CIBO
Il 21 maggio scorso abbiamo pubblicato la notizia della morte di un ragazzo autistico soffocato da un pezzetto di formaggio.
UN PEZZETTO DI FORMAGGIO BASTA A UCCIDERE UN GIGANTE BUONO DAL CERVELLO RIBELLE
Ci ha scritto la dottoressa Daniela Marini Cerati proponendoci un interessante approfondimento che contestualizza quell’episodio in una casistica purtroppo frequente in persone autistiche o con schizofrenia, soprattutto in concomitanza alla somministrazione di alcuni farmaci antipsicotici che dichiarano nei loro bugiardini come effetto collaterale l’inalazione involontaria di cibo. La dottoressa Marini Cerati due anni fa propose da questo sito una sua riflessione alla comunità scientifica proprio sulla somministrazione spesso troppo “disinvolta” di psicofarmaci a persone autistiche.
ATTENZIONE ALLA POSSIBILITA’ CHE PERSONE AUTISTICHE POSSANO SOFFOCARSI CON IL CIBO
La notizia da voi pubblicata di un ragazzo autistico morto soffocato da un pezzetto di formaggio, mi ha fatto venire alla mente altre morti avvenute nello stesso modo, sia di giovani con autismo che di giovani con schizofrenia.
Del giovane oggetto dell’articolo recente non so nulla, mentre degli altri casi so che erano in cura con farmaci antipsicotici. Questi farmaci vengono prescritti in larga misura, spesso a tempo indeterminato e, non raramente, al posto di un programma abilitativo personalizzato.
Nei fogli illustrativi degli antipsicotici viene menzionata l’inalazione di cibo come possibile effetto collaterale.
Per il capostipite degli antipsicotici, la clorpromazina (Largactil), nel foglietto illustrativo sta scritto che tra gli effetti collaterali ci possono essere
“malattie dovute ad un’inalazione involontaria di liquidi o sostanze ingerite (affezioni ab ingestis)”
Guarda il foglietto illustrativo
Per quanto riguarda i due antipsicotici che vengono maggiormente usati nell’autismo sta scritto:
Risperidone
“Polmonite causata da inalazione di cibo, congestione polmonare, congestione delle vie respiratorie, suoni gracchianti nei polmoni, sibilo respiratorio, disturbi della voce, disturbo alle vie respiratorie”
Aripiprazolo
“Inalazione accidentale di cibo con rischio di polmonite (infezione dei polmoni); spasmo dei muscoli attorno alla laringe; difficoltà a deglutire;
Partendo dal caso oggetto dell’articolo di Nicoletti ho discusso il problema della disfagia con alcuni colleghi.
Un Neuropsichiatra infantile mi ha risposto “posso dire che con i neurolettici ho avuto problemi sulla deglutizione. Bisogna fare attenzione”
Lo psichiatra ha detto che la disfagia da neurolettici lui la vede se i pazienti hanno effetti Parkinsonsimili e nelle distonie, anche in acuto.
L’amica che risiede in Francia mi ha scritto:
“Qui anni fa ci sono state varie morti nello stesso modo (pezzi di cibo andati di traverso) in persone autistiche, in luoghi diversi (residenziali, ospedale psichiatrico etc.). L’unica cosa in comune che avessero queste persone era lo psichiatra referente, uno che ci andava largo con le prescrizioni di neurolettici (che possono aggravare i disturbi del movimento, come disprassie, ipotonie o “riflessi inversi”, come effetto secondario). Si sa che succede spesso con gli anziani.
Qui all’epoca non fu fatta alcuna inchiesta: che io abbia sentito, in un solo caso fu suggerita l’autopsia, ma i familiari si opposero. Pero’ tutti gli stabilimenti dove si erano verificati questi incidenti cambiarono psichiatra”
L’amica francese suppone che gli antipsicotici, altrimenti detti neurolettici, possano aggravare disturbi del movimento preesistenti nelle persone con autismo, cosa che ho voluto approfondire con una pediatra che si occupa degli aspetti internistici nell’autismo, che mi ha risposto quanto segue:
“Ritengo sia un tema assolutamente poco indagato.”
Ci sono pochi dati perchè è ancora forte l’idea del “pacchetto autismo” che include selettività alimentare, non masticare ecc. Ma per questi aspetti manca una valutazione funzionale e sono pochi i professionisti in grado di eseguirla.
Finchè si tratta di commentare l’impaccio della muscolatura mentre salgono sullo scivolo o non riescono a tenere in mano una penna la disprassia viene vista, mentre quando si tratta di riflettere sulla complessità del “tira e molla” di numerosi muscoli coinvolti nel carrefour aero-digestivo, la cosa cambia.
Disfagia, acalasia … Le persone autistiche non ricevono assessment paragonabili alla popolazione generale su questi aspetti. Per questo, ritengo molto preziosa la collaborazione con logopedisti deglutologi.
Il dato sull’età evolutiva fa pensare si tratti prevalentemente di un disturbo primario, ma certamente anche la questione farmacologica è rilevante (in primis, discinesie tardive)
Dunque, il dato inquietante della mortalità per soffocamento entra a pieno titolo nella “sfortuna” del pacchetto autismo. Guarda a proposito lo studio:
“Injury Mortality in Individuals With Autism” Joseph Guan, BS, and Guohua Li, MD, DrPH
Come Cassandra, ogni volta ricordo a famiglie ed educatori di rinfrescare le manovre di disostruzione delle vie aeree (Manovra di Heimlich). La Croce Rossa fa corsi gratuiti”. Rinfrescare le manovre di disostruzione delle vie aeree è una prassi utile a tutti, perché a tutti puo’ capitare di assistere ad un evento di ostruzione delle vie aeree che richiede una manovra immediata, anche in persone senza particolari fattori di rischio.
Per quanto riguarda l’autismo, la tragedia di cui abbiamo parlato è un forte motivo in più per dare antipsicotici solo quando non ci sono alternative e, quando essi sono davvero indicati, darli alla dose minima efficace e per il periodo minimo indispensabile
Daniela Mariani Cerati
LA MANOVRA DI HEIMLICH
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