Buco Nero

Abbiate compassione di Simona che non mangia la pizza per paura di essere contagiata dall’autismo

E’ chiaro che in molti siano inorriditi per il post di una certa Simona pubblicato in un social all’indirizzo dei ragazzi di Pizzaut, una delle più riuscite iniziative per includere,  attraverso il mestiere di pizzaioli,  persone autistiche nella società e nel mondo del lavoro. Il contenuto è quanto di più insulso si possa immaginare; qui lo riporto interamente: “avere bambini autistici che fanno pizze è un vantaggio perchè ci sono pochi laureati in medicina genetica altrimenti avrebbero tutti paura di mangiare cibi preparati da autistici come i poliomielitici sarebbe vietato, però è un vantaggio che la gente sia ignornate, non che abbiate bambini diversi, se òa gente sapesse che state ungendo il gene.”



Primo elemento di riflessione: i refusi possono capitare a chiunque digitando su un telefono, di sicuro però l’evidente incapacità di un’esposizione ben articolata del proprio pensiero denota una profonda e insanabile carenza di equilibrio, oltre che cultura basica, in chi scrive.

Ignoranza quindi, che attinge al patrimonio storico della superstizione, come appiglio per compensare il suo sentirsi inadeguata a gestire complessità per lei troppo ardue. Insomma se si fosse prodotta in un altro contesto geografico o temporale questa persona attribuirebbe il suo disagio a un maleficio, le sue paure a streghe e incantesimi, la sua convinzione in un disegno persecutorio a qualche consorteria segreta di crudeli cospiratori, che mirano allo sterminio dei buoni per proclamare l’impero del male. Verrebbe da pensare anche che sia una persona non proprio lucida in quanto anche avanti negli anni, la poliomielite che lei allucina è stata eradicata quasi ovunque  da tantissimo tempo (resta endemica solo in Pakistan e Afghanistan) e proprio per merito di un vaccino, forse però Simona non è stata su questo aggiornata.

LEGGI COSA HO SCRITTO SULLE RADICI STORICHE DEI NO VAX

 

Dobbiamo avere compassione per lei, senza dimenticare però che per mano di persone che all’apparenza sembravano solo  “leggermente” rigide nelle loro teorie, come pure in nome di questi  presupposti discriminatori, nei secoli sono avvenuti genocidi, crimini inenarrabili contro categorie di umanità, etnie e religioni. Nemmeno vale la pena di ricordarli, sia nella storia remota che in quella recente, tanto saranno  immediatamente presentati nella mente di chi legge.

Simona non fa altro che attingere, per sua radicale ignoranza, alle fonti che rappresentano la declinazione contemporanea di questo storico modo di interpretare la realtà; questo è palese dalle sue scarne ma significative citazioni a una possibile alternativa alla scienza ufficiale ( il sotto testo del fatto che secondo lei ci sono pochi laureati in medicina genetica, allude all’idea che se la materia fosse seriamente studiata si saprebbe la verità sull’autismo indotto artificialmente…) fino al concetto di contaminazione volontaria e finalizzata (“state ungendo il gene” significa che attraverso la pizza ci sarebbe un tentativo di “inquinare o infettare” con il preparato che produce l’autismo le persone sane. Esattamente come si pensava per la peste al tempo di Renzo Tramaglino).

Ora tutto questo patrimonio di bestialità ha una collocazione ben precisa nell’area complottista, no vax, no mask, il Covid non esiste, è colpa del 5g, vogliono metterci il microchip, attenti alle scie chimiche, l’autismo si diffonde attraverso i vaccini, i rettiliani sono tra noi, svegliatevi ecc.  Insomma non si tratta  solo di una singola persona che vaneggia, piuttosto del prototipo perfetto di chi si considera parte di questo filone di pensiero.

Generosamente Nico Acampora, ideatore di Pizzaut,  ha invitato Simona ad andare da loro per assaggiare la pizza che preparano. Sicuramente se ne guarderà bene, per lei la pizza “contaminata dal virus dell’autismo” è un fatto reale come la Kriptonite verde che annienta Superman.

 Sarebbe una persona da curare ma il buon senso non si somministra come farmaco,  quindi ci farei un’amara risata su e la lascerei arroccata alle sue tetre fantasie, condivise da chi l’asseconda, la sostiene e sotto sotto politicamente le fa pure l’occhiolino, per farle capire che è dei suoi.

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio