Cosa chiederà Marina Viola agli scienziati della Harvard University e del MIT
Si chiama Hock E. Tanand K.Lisa Yang Center for Autism at Harvard University il nuovo progetto che include i migliori ricercatori neurologici di Harvard University e del MIT. È nato dalla donazione di venti milioni di dollari e lo scopo è quello di saperne il più possibile sull’autismo. Dal punto di visto scientifico, si intende.
Diversamente da altri centri prettamente scientifici, questo ha la particolarità di aver pensato a un altro aspetto dell’autismo, e cioè quello che conosciamo meglio noi genitori. Cosa significa vivere con una persona autistica? Qual è l’esperienza dei genitori? Cosa può fare la scienza per aiutare la comunità? Queste e altre domande sono state rivolte a me.
Una delle ricercatrici del centro, infatti, Michela Fagiolini, è pisana e ha letto il libro che io avevo scritto su Luca: Storia del Mio Bambino Perfetto (Rizzoli, 2015) e è rimasta impressa dal mio modo piuttosto schietto di descrivere il mio percorso di mamma di Luca. Dunque, mi ha chiesto di partecipare a uno degli eventi che stanno organizzando.
Sono molto contenta di partecipare, se non altro per abbassare significativamente il livello intellettuale delle due più grandi istituzioni universitarie al mondo. Anche queste, credetemi, sono soddisfazioni. Tra un momento di incredulità e uno di stupore (io?!? A Harvard?!? Io che ho fatto le magistrali?!?) ho cominciato a pensare a certe risposte che potrei dare. Quella che mi affascina di più è cosa e come la scienza può aiutare la nostra comunità.
A dire il vero, da spiegare ce ne sarebbe tanto: prima di tutto la scienza dovrebbe aiutarci a sfatare certe credenze di magia nera legate all’autismo. Ci sono ancora molti genitori che, forse per disperazione, credono profondamente al potere di alcune tecniche che nulla hanno a che fare con la cura dell’autismo. È proprio una delle prime cose che si imparano quando si riceve la diagnosi: l’autismo non è curabile. Nello specifico, vorrei pregarli di risolvere una volta per sempre questa terribile fake news dei vaccini, che ormai si è dilagata in altri campi. I no vax, diciamocelo, sono dappertutto e hanno acquistato un potere abbastanza devastante, soprattutto in questo momento storico.
La scienza sta passando un periodo difficile, con tutte le false informazioni che girano per il web, e che vengono accettate come valide anche se di valido non c’è nulla.Ma poi ho pensato anche che sarebbe utile chiedere a voi, cari colleghi genitori, se avete delle domande o delle risposte da porre a questi bravi scienziati. Anzi, potete fare di più! Potete imparare in frettissima l’inglese e iscrivervi alla conferenza (è gratuita) per seguirci dal vivo. Potete addirittura fare domande in italiano, io e Michela possiamo fare anche la traduzione simultanea, se necessario.
Si terrà il 3 novembre alle ore 18 italiane e durerà un’ora. Questo è il link:
https://www.tanyangautismcenter.hms.harvard.edu/events
Ma se non ce la fate a studiare l’inglese in fretta, se siete timidi, se a quell’ora avete pilates e non potete seguirci, pensate comunque a come rispondereste alla domanda che mi hanno gentilmente fatto. Giuro che non mi prenderò nessun merito e che enuncerò le vostre idee dando il vostro nome.
Non so perché, ma l’idea che ci siano persone così brave e così dedicate allo studio dell’autismo mi da una sensazione elettrizzante di piacere. Si sa mai che scoprono che basta mangiare carote raccolte da non più di un’ora alle undici e trentasette della mattina per cambiare la nostra vita per sempre. Sarebbe brillante se trovassero un vaccino!
La speranza è l’ultima a morire.
Grazie ancora per la partecipazione.
Marina Viola
http://pensierieparola.blogspo