Il Ministro Valditara parla di sostegno specializzato per autistici
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha rilasciate durante un’ intervista ad Orizzonte Scuola una dichiarazione che merita attenzione. Il Ministro, partendo dal nuovo decreto sport e scuola, già pubblicato in via definitiva in Gazzetta Ufficiale, in cui si prevedono novità per quanto concerne il sostegno agli alunni con disabilità, commenta quanto viene richiesto da più parti, ovvero pensare a docenti specializzati su singole disabilità, ribadendo che “il docente di sostegno non deve essere una scelta di ripiego, ma una scelta sfidante, di grande responsabilità, che presuppone grande professionalità e una retribuzione adeguata alla delicatezza del ruolo. Ovviamente, questo percorso di riforma scolastica, ricco di novità, richiede gradualità, ma questo deve essere un punto di arrivo“, sottolinea Valditara ed entra nel dettaglio: “Seguire un ragazzo non vedente richiede competenze diverse rispetto a quelle necessarie per un ragazzo autistico, ad esempio”.
Insomma il Ministro solleva l’annoso e indicibile problema degli insegnanti di sostegno con formazione specifica per le differenti disabilità. Nel caso di ragazzi con problemi cognitivo relazionali un sostegno inadeguato è sempre stato l’ostacolo principale perché potessero avere pari diritto di inclusione scolastica rispetto ogni loro altro coetaneo. Però dirlo equivaleva a infrangere un tabù che vergognosamente da un punto di vista istituzionale sembrava impossibile abbattere.
Non possiamo prevedere se alle parole seguiranno fatti concreti, riportiamo comunque quello che ha scritto in proposito il Prof. Carlo Hanau già docente di Economia e programmazione sanitaria nel DESU di UNIMORE. Presidente di A.P.R.I. Odv ETS – Hanau è per molti versi considerato persona scomoda, per alcuni un fastidioso rompiscatole, bisogna dargli atto però che da decenni è la persona che, con maggiore cocciutaggine e puntigliosa documentazione, ha sempre tenuto una posizione rigorosa e scientificamente orientata a difesa dei diritti delle persone con autismo.
L’OPINIONE DI CARLO HANAU
La persona con disabilità è tale perché una malformazione congenita, un trauma o una malattia lo ha reso tale. Ognuna di queste cause primarie deve essere compensata da una società solidale verso chi ha più bisogno nella maniera più efficace possibile in ogni ambiente di vita (ospedale, famiglia, scuola, gioco etc.). La specializzazione diventa sempre più importante via via che la scienza (genetica, farmacologia, abilitazione fisica e psicopedagogica) fa nuove scoperte: “Seguire un ragazzo non vedente richiede competenze diverse rispetto a quelle necessarie per un ragazzo autistico”.
Un plauso va al Ministro Valditara che ha fatto una dichiarazione che non coincide soltanto con i desiderata delle famiglie (alle quali spetta la scelta del tipo di educazione dei figli, come agli insegnanti la libertà di impartire istruzione) ma anche con la necessità dei progetti di vita di svolgersi coerentemente in tutti gli ambienti di vita (che noi chiamiamo concerto educativo) e con continuità, quando la verifica del piano dimostra efficacia.
Purtroppo, i due anni di specializzazione monotematica dei tempi passati sono diventati un anno per tutte le disabilità e poi mezzo anno accademico (30 CFU) per chi ha fatto 3 anni di servizio (senza nessuna valutazione critica) e di questo ci siamo scandalizzati.
L’esperienza non è sufficiente per sopperire alla mancata formazione: l’esperienza può essere la ripetizione all’infinito degli stessi errori! L’esperienza è utile quando è preceduta da una solida base teorica, quando riceve una valida supervisione in situazione e una valida formazione permanente nel corso di tutta l’attività lavorativa. (L’articolo segue nel comunicato stampa che scarichi da qui… )