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Milei fa una legge che ci definisce “Idioti, Imbecilli e ritardati”

Immaginate che per legge vostro figlio con una disabilità mentale in ogni documentazione ufficiale sia definito “Idiota, imbecille, minorato” ? Vi sembra un’ipotesi assurda? Ricredetevi, in Argentina il Presidente Milei ha stabilito esattamente questo. Pensateci bene ogni volta che vi verrà la tentazione di esaltarvi perché finalmente c’è un modello di uomo forte e decisionista che ha deciso di abbattere le ipocrisie del “politicamente corretto”. Io l’ho scritto ieri su La Stampa e ho dedicato all’argomento una puntata di Melog su Radio24. E’ tutto non mi va di aggiungere altro.

Per il presidente Milei dovrei cominciare a definire mio figlio autistico come “Imbecille”. Per lo meno se viaggiassimo assieme in Argentina chiunque sarebbe autorizzato, per legge, a dargli dell’imbecille. Vorrei che su questo riflettesse chi abbia a che fare con la disabilità mentale, oltre ogni convinzione politica o appartenenza ideologica. Penso che questo sia veramente l’anticamera alla barbarie, non solo perché mi riguarda personalmente, soprattutto perché sono profondamente convinto che la destrutturazione sistematica di ogni forma di “civiltà lessicale” non sia una battaglia contro l’ipocrisia, quanto il pretesto per avviare la soppressione di diritti faticosamente conquistati attraverso anni di battaglie. È questo il vero obiettivo a cui vogliono arrivare gli eroi duri e puri, impegnati nella gloriosa demolizione del pensiero woke.

Quel signore con la motosega dotato di basettoni, per cui le nostre massime cariche governative si sdilinquiscono, ha deciso di dare una botta definitiva al quel “cancro da estirpare dalla società”, che sarebbe poi il semplice parlare da persone rispettose del dolore altrui e non da buzzurri. Ecco quindi che dal 14 gennaio, per decreto, è stata pubblicata nel bollettino ufficiale una nuova scala di definizioni per classificare i disabili intellettivi, nell’ambito di una revisione del regolamento di assegnazione della pensione di invalidità.

L’organismo interessato è L’Agencia National de Discpacidad (ANDISS) che è un dipartimento che si occupa di disabilità, di pertinenza al Ministero della Salute. I criteri che erano stati fino a quel momento impiegati erano conformi alla Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità, approvata dall’ Onu nel 2008, che in Argentina aveva un valore costituzionale. Per la destra governativa però quel regolamento è stato forse considerato troppo “politicamente corretto”, quindi da riformare in fretta e in linea con il nuovo corso ideologico.



In Argentina è stata quindi è stata riesumata la definizione di “ritardati mentali”, così suddivisi: lo stato di “idiota” corrisponde a chi non è autonomo nelle proprie funzioni fisiologiche. Poi viene l’”imbecille” che può soddisfare solo le sue necessità basilari ed eseguire compiti rudimentali. Infine c’è il “debole mentale”, che può essere profondo, moderato e lieve.

Non basta. A parere mio la parte più pericolosa è proprio l’allegato del decreto, dove si dice: “In alcuni casi, la diagnosi può non richiedere la consulenza di uno specialista, poiché i parametri clinici saranno sovrani, cioè evidenti a tutti.”

Vale a dire, se estendiamo il principio, che non servirà più un criterio diagnostico basato su evidenze scientifiche per stabilire una disabilità mentale, chiunque potrebbe in teoria essere definito “ritardato” se un’autorità deciderà che è evidente che lo sia.

  Non nego l’inquietudine che mi provoca l’ipotesi di un possibile ritorno alla “psichiatria repressiva”, che è sempre stata uno strumento usato dai regimi di ogni colore per liberarsi dei “pesi morti della società” o dei dissidenti. Ci pensi chi a questa notizia leverà il calice per brindare al “nuovo che avanza”, oggi il l’imbecille, l’idiota o il ritardato da discriminare può essere il mio ragazzo, io stesso o chi su questo tema la pensi come me. Dopo i diversamente colorati, i sessualmente eterodossi, e ora anche i cervelli ribelli, le categorie dei “parassiti” da penalizzare nel diritto di essere, almeno, definiti dignitosamente, potrebbero includere anche chi, per ora, si sente ben sicuro all’ombra del carro dei vincitori.


Puntata di Melog Radio24 del 28 marzo 2025


Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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