Un'accoglienza dedicata per i pazienti autistici al Careggi di Firenze
Una corsia preferenziale per superare le attese; un percorso diversificato per la prima assistenza e un luogo dedicato dove affrontare con maggiore serenità le fasi iniziali della cura. Il progetto Codice H ideato dall’Ospedale Careggi di Firenze, il 18 luglio, si è arricchito della stanza multisensoriale per diventare un modello di accoglienza per gli autistici in Pronto Soccorso. La collaborazione tra l’Azienda ospedaliero universitaria, il Centro per l’Autismo P.A.M.A.P.I., e la startup innovativa DU IT, attraverso un processo di ricerca interdisciplinare, ha posto il centro del proprio lavoro sui legami tra le caratteristiche spaziali e lo stato clinico delle persone autistiche e questo è il risultato.
Rumori forti, concitazione di gente sconosciuta, immagini di sofferenza di altri unite alla sensazione di paura e angoscia create dall’improvviso stato di malessere. Per un autistico il Pronto Soccorso di un ospedale non è un luogo accogliente, ancora di più quando è costretto ad un’attesa che aumenta l’ansia delle proprie condizioni. L’ospedale Careggi di Firenze ha realizzato degli strumenti organizzativi e fisici per cercare di alleviare le difficoltà, sia del paziente autistico, sia di chi lo accompagna in Pronto Soccorso. Il 18 luglio è stata inaugurata la Stanza Multisensoriale che rientra nel Progetto Codice H, dedicato proprio alle persone con grave disabilità intellettiva.E’ il completamento di un sistema di accoglienza che vuole superare le barriere organizzative e strutturali che possono creare disagio o ulteriori difficoltà agli autistici quando è necessario un ricovero in urgenza.
Nello specifico, seguendo la procedura prevista dal Codice H, c’è un diritto di precedenza che viene accertato all’arrivo del paziente disabile con la presentazione al personale di accoglienza della documentazione dell’ASL o dell’INPS che attesta la condizione di handicap grave. Si introduce immediatamente il malato e i suoi eventuali accompagnatori in uno dei box visita disponibili nel nuovo Pronto Soccorso o comunque in uno spazio riservato e tranquillo. Medici e infermieri anche sono chiamati ad una modalità di approccio attenta che si rifaccia alla comunicazione non verbale. Ogni azione sul paziente va spiegata prima dell’esecuzione, mostrando e facendo prendere confidenza con eventuali strumenti; si devono evitare movimenti bruschi e non si alza la voce nel tentativo di farsi capire, ma si ascoltano i consigli dell’accompagnatore per rendere più efficiente la relazione.
Ad agevolare l’intervento del personale medico e le procedure burocratiche si è aggiunta anche la stanza multisensoriale studiata e realizzata da DU IT, startup di servizi alla progettazione e fornitura di sistemi terapeutici sensoriali di tecnologia innovativa, fondata nel 2015 da due architetti, Lorenzo Romualdi, coordinatore alla progettazione, e Elena Bellini, dottoranda del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze (DIDA-UNIFI). Con un costo complessivo d’allestimento pari a circa 34mila euro si è creato un luogo protetto e contenitivo, grazie anche alla forma curvilinea che avvolge il paziente e lo accoglie in un luogo che non sia istituzionale e respingente, ma rassicuri e garantisca prevedibilità e comprensione attraverso un disegno chiaro degli spazi.
Un particolare sistema tecnologico permette di comunicare in modo semplificato attraverso immagini, sia per la determinazione dei bisogni primari, sia per rendere l’ambiente flessibile alle esigenze della singola persona. Attraverso un semplice ipad é possibile scegliere immagini personalizzate, colori, musica, aromi, video, compiendo azioni di benessere.
E’ possibile rilassarsi sulla poltrona dell’abbraccio, godendo dei bagni di luce, o stendendosi sulla pedana vibrante, per una stimolazione tattile e sonora; giocare ed interagire con i cuscini nell’angolo morbido, auto-costruendo una nicchia di relax personalizzata dove immergersi negli scenari scelti.
“Sono molto contenta di questo risultato – ha detto durante l’inaugurazione Stefania Saccardi, assessore al diritto alla Salute della Regione Toscana -. Quando l’anno scorso venni qui a inaugurare il nuovo pronto soccorso di Careggi, io lanciai una provocazione, dicendo che per essere davvero un Pronto soccorso moderno e nuovo avrebbe avuto bisogno di un percorso che fosse attento alla disabilità intellettiva. Ci venne l’idea di un percorso specifico ed è un obiettivo che ci siamo dati per tutta la Toscana”.
“Questo progetto è il primo, ma non sarà l’ultimo – ha sottolineato ancora l’assessore alla presenza del direttore generale di Careggi Monica Calamai, il direttore del Dipartimento Dea Carlo Nozzoli, il direttore del Pronto Soccorso Stefano Grifoni. -. In Regione siamo già al lavoro per estendere questo percorso a tutti i pronto soccorso della Toscana, lavorando sempre insieme alle associazioni. Questo è un segnale di grande sensibilità e attenzione”.
Sensibilità e attenzione che si spera si possano estendere oltre i confini regionali toscani, perchè gli autistici si ammalano e hanno bisogno del Pronto soccorso non solo a Firenze e sarebbe civile che trovassero ovunque l’ambiente giusto per accoglierli.