Tommy scultura vivente alla mostra della Pop Art al Macro
Un pomeriggio all’insegna dell’arte Pop a Roma negli Anni Sessanta in quello che i teppautistici che hanno partecipato al progetto “Autobiografie Fotografiche parte prima” hanno eletto come luogo prediletto per le loro scorribande nell’arte contemporanea. Mi riferisco al Macro di via Nizza, naturalmente, dove appunto ieri Tommaso è andato insieme all’amico – duca Marco Cioffi.
La sua fruizione è personalissima un misto di attrazione, repulsione, indifferenza, partecipazione, compenetrazione, disgregazione e identificazione. Ancora una volta l’autistico oltrepassa la soglia della visione passiva e condizionata. Totalmente libero da qualsiasi sovrastruttura s’inventa, a seconda di ciò che l’istinto suggerisce o il suo punto di vista focalizza in quel momento, una modalità di fruizione inaspettata. E’ un do ut des. Il mio mondo fatto di regole precise e scansioni ben definite s’incontra con il tuo che è dirompente, a volte minaccioso altre tautologicamente provocatorio.
Solo un autistico poteva pensare di mettersi in fila insieme alle sagome umane di legno serializzate di Ceroli. Entrare in una cornice e farsi quadro, imitare una sagoma di legno a braccia alzate scimmiottando il forzuto omino della pubblicità di Mastro Lindo che ripete la formula-mantra: “la magia ha il suo potere” . Anche queste sono forme di partecipazione.
L’ autistico le regole le opere (by Marco Cioffi)
La maggior parte del nostro agire sociale è basata su ciò che gli altri sanno e si aspettano o sui segnali sociali “convenzionali” che inviano. Chiaramente, tutto ciò non implica una presunta obbligata uniformità al gruppo o una mancanza di libertà di scelta nel momento in cui decidiamo di sottrarci a qualche “regola non scritta”. Il problema dell’autistico risiede proprio in questa impossibilità di scelta, nella sua rigidità, che ne fa nel migliore dei casi un discreto imitatore delle nostre abitudini sociali, ma pur sempre goffo e inadeguato. Tommy ed io, per fortuna (e a buon diritto direi) entriamo gratis nei musei, e questo è il nostro rapporto con l’arte, moderna e non. (Marco Cioffi presso MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma.)