I teppautistici sul Sirente trovano i funghi e gli amici
Un week end veramente autism friendly l’abbiamo sperimentato l’8 e 9 ottobre scorso nell’ormai familiare Parco del Sirente e Velino. Siamo stati invitati, tre ragazzoni autistici accompagnati dalle rispettive mamme, ad una passeggiata didattica alla scoperta dei funghi che s’incontrano nel “magico” bosco del Monte Sirente a cura dell’Associazione “Arcobaleno del Sirente”.
Premessa d’obbligo
L’Associazione “Arcobaleno del Sirente” non ha proprio niente a che spartire con quelle associazioni dei maniaci di trekking superallenati e superaccessoriati, armati come se stessero per scalare l’Himalaya che appena si comincia a camminare già sono spariti davanti, facendoti sentire un rottame umano. Loro sono un gruppo variegato di amanti della montagna che abitano nei paesi vicino, Secinaro, Gagliano e Castelvecchio, dove sono nati e cresciuti. C’è anche qualche romano o aquilano ma in generale lo zoccolo duro gravita in zona e conosce questi luoghi come le proprie tasche. Rocco, Rodeo, Domenico e tutti gli altri mettono a disposizione dei passeggiatori della domenica le loro competenze e il loro bagaglio di esperienze.
Domenica a guidare l’allegra brigata c’era appunto il micologo Domenico. Ci siamo inerpicati nei boschi ancora avvolti dalle nebbie del mattino e ci siamo subito resi conto che i nostri teppautistici Tommy, Roby e Jose, sono stati accolti con nonchalance dagli altri del gruppo. Questo è importante perché i teppautistici, di regola, se ne fregano delle spiegazioni, non ammettono soste lunghe e si astraggono immediatamente inseguendo le loro ansie e le stereotipie. Per cui i teppa, com’era prevedibile, quei funghi nel cestino di Domenico li hanno proprio ignorati. Ma nessuno si è preoccupato, nessuno ha avuto da ridire se noi ci siamo allontanati di molto perché i ragazzoni scalpitavano e volevano camminare.
Non c’è stato bisogno di spiegare nulla, di dare giustificazioni, di scusarsi. Questo siamo, così è. E anche quando Roby che per fare lo spiritoso e anche un po’ il monello ha raccolto un fungo qualsiasi e con mossa fulminea l’ha addentato nessuno si è scomposto. Succede e basta. Hanno capito che non c’era niente di scandaloso e si sono limitati a tranquillizzare la mamma di Roby assicurandola che il fungo in questione era fortunatamente innocuo.
A mezzogiorno nel rifugio del Sirente che è il quartier generale dell’associazione, un bel fuoco scoppiettava nel camino. E i teppautistici attanagliati dai morsi della fame sono stati trattati come ospiti d’onore. Pasta con sugo ai funghi prataioli (e qualche porcino) raccolti il giorno prima da Domenico, salsicce alla brace, insalata, uva rossa, cioccolata fondente. Risate e allegria, semplicità e anche una nota divertente: le persone che non ci avevano mai visto prima, ci avevano scambiato, a noi tre, come operatrici dei ragazzi. Quando abbiamo detto che eravamo le mamme sono rimasti sorpresi. Anche noi! Chissà forse i genitori portano poco l’autismo in giro? Bisogna portarlo di più allora, contro tutti i pregiudizi e le contrarietà.