Il disabile no. E così il social manager di Renzi fa una figuraccia
“Tutte tranne il disabile su Facebook”
Doveva essere una comunicazione di servizio, un’indicazione veloce passata in fretta da un ufficio all’altro dello staff di Renzi. Ma è successo un pasticcio e quella frase è finita, seppur per pochi secondi, sulla pagine Facebook del premier, giusto sopra il post con le foto della passerella sul nuovo ponte di Meyer ad Alessandria. E’ bastato qualche minuto, forse anche meno, perché il post fosse modificato e la frase dello scandalo sparisse. Ma la rete non perdona, lo screenshot era già pronto, per mettere in imbarazzo Renzi e sopratutto il suo ufficio comunicazione.
E, disgraziatamente, quello screenshot era nelle mani di Selvaggia Lucarelli, seguitissima e irriverente giornalista, che l”ha subito fatto diventare virale. Una gaffe, politica, uno scivolone non da poco: e subito c’è chi grida alla macchina del fango, perché l’ufficio del premier – vedrai – era in buona fede, voleva proteggere il disabile, o non aveva avuto il suo consenso. Può darsi che sia così. E infatti, pochi minuti dopo, si giustifica, mettendoci nome e cognome, Franco Bellacci:
Sono stato io a fare indicazione di non mettere la foto scattata ad Alessandria con il disabile sulla pagina di Matteo Renzi. È una bella foto, ma temevo le solite accuse di strumentalizzare la disabilità. Tutte le volte che Matteo posta foto con disabile i commenti sono in maggioranza contrari accusandolo di strumentalizzare. Tutto qui.
La frase suona, però, brutale e tagliente: il disabile no. Tutti tranne uno, come spesso accade nella realtà. E’ la cultura dell’esclusione che si fa comunicazione istituzionale. E’ l’invisibilità che si fa scelta politica. E’ un errore forse innocente, ma certamente emblematico. Forse un’ingenuità, su cui però riflettere seriamente. E per chi a questo punto è curioso di vedere la foto incriminata, pare che sia questa: