La poesia di una sibling,"al di là degli anelli di Chariklo":
R. scrive un pensiero per suo fratello M. Lo fa con una poesia, anche se non ha rime. Ma è poesia. Si presenta così, R.
“Mi chiamo R.M. e ho 22 anni, sono sorella di Lucrezia e Matteo, autistico. Studio Scienze e Tecniche Psicologiche all’Università di Genova. Nel corso degli anni ho sempre riflettuto sul fatto che si tende sempre a dare voce ai genitori di ragazzi autistici e quasi per nulla si considerano i loro fratelli o sorelle. La vita con i nostri fratelli è una continua palestra quotidiana dove, non con gli occhi di un genitore con la paura del “dopo di me” ma con quelli di qualcuno “alla pari”, possiamo contribuire con le nostre esperienze al tentativo di ricostruire quella vaga idea che crediamo loro abbiano del mondo e di se stessi.”
R. è una voce preziosa, la voce dei siblings: una voce che difficilmente si fa sentire, forse perché quasi mai – ha ragione R. – vengono interpellati. Si pensa ai padri e alle madri, ai loro problemi, le decisioni da prendere, le preoccupazioni e le aspettative. Ma lì vicino ci sono loro, i siblings, non solo spettatori ma partecipi fino in fondo di questa complicata vicenda, che li coinvolge completamente, per tutta la vita. E li coinvolgerà anche “dopo”, quando i genitori non ci saranno più. Allora R. prende la parola e parla al fratello. O meglio, prende la penna e gli scrive.
In questa specie di poesia che doveva essere un articolo, paragono io normotipica al pianeta Terra e mio fratello all’asteroide (Chariklo), un corpo celeste simile alla Terra, che ha degli anelli che gravitano attorno ad esso, che io identifico come la sua dimensione da atipico che lo avvolge e che lo separano dalla realtà.
E’ un modo per esprimersi e per entrare in contatto con M., ma è anche una presa di posizione, una risposta a quella “chiamata alle armi” lanciata dal suo amico Filippo Nicoletti, fratello di Tommy, ormai diverso tempo fa. Infatti scrive R.:
Con questo invito altri “fratelli”, questa “categoria umana” come li chiama Nicoletti, a scrivere i loro pensieri.
Ed ecco la poesia: