L'ultimo ciak per #tommyeglialtrifilm è con la spada in mano!
Ieri abbiamo concluso le riprese del nostro film “Tommy e gli altri”. Il nostro viaggio attraverso l’ Italia è durato esattamente un anno, abbiamo iniziato a ragionarci a dicembre 2015, il primo shooting ad aprile e proprio ieri abbiamo girato l’ ultima sequenza, l’ intervista che ci serviva per concludere il nostro racconto sui ragazzi autistici. Il montaggio è quasi terminato e ora dobbiamo iniziare la fase della post produzione che ci porterà via un altro mese, tra grafica, mixaggio, color correction ecc. Diciamo che sarà pronto per Natale, anche se non è un cinepanettone. Come e dove lo vedrete lo stiamo definendo in questi giorni.
Ci sarebbe tanto piaciuto riuscire a presentarlo in anteprima il 6 dicembre al convegno Aira, ma temiamo proprio di non farcela con i tempi tecnici di edizione. Ci scusiamo in anticipo con chi è stato così gentile di invitarci, ma non avrebbe senso far vedere il prodotto non finito…Noi saremo comunque al convegno, è importante partecipare!
Abbiamo lasciato per ultima la scena in cui andiamo a trovare l’amico Gigi Mazzone mentre allena i suoi autistici spadaccini, i ragazzi dell’Accademia di Scherma Lia. (Per girare la scena abbiamo però scelto come set la casa museo sede della prestigiosa Accademia Musumeci Greco , che ci ha ospitati con grande cortesia). Quello di Gigi è l’unico intervento di un clinico, tra l’ altro molto poco “formale” perché fatto con la spada in mano. Ma che vi aspettavate da noi? Forse un trombone in camice bianco che parla dietro alla sua bella scrivania piena di attestati e diplomi?
Il nostro film non è una lezioncina sull’autismo, nemmeno un manuale sulle buone prassi. Per quello ci pensi il Ministero della Salute, anzi se vuole una mano ci mettiamo a disposizione.
Questo film non vuole insegnare nulla, vuole solo dare voce a chi altrimenti se ne starebbe chiuso in casa ad aspettare, non si sa nemmeno chi o cosa. Parlano genitori e quando ci riescono anche ragazzi e ragazze. Quelli che non parlano, come Tommy, vedrete si faranno capire lo stesso. Non avrete dubbi dei loro pensieri, basterà che li guardiate bene in faccia.
Da quello che stiamo vedendo montato a noi il film soddisfa proprio, alla fine durerà circa 90 minuti, quindi un film vero e proprio. Aspettiamo il giudizio di chi ci ha aiutato a farlo, che alla fine è quello cui più teniamo. Ci occuperemo tra breve delle ricompense e dei ringraziamenti dei 453 sostenitori grazie a cui abbiamo gloriosamente concluso all’inizio di questo mese il nostro crowdfunding con la somma di 50.845 € (il target era 40.000!!!). Non lo abbiamo fatto subito, ma siamo sempre in quattro gatti a fare tutto e abbiamo preferito privilegiare la conclusione del film. Presto chi ci ha aiutato avrà nostre notizie, non dubitate!!!
Al momento posso solo dirvi che la nostra riconoscenza non ha limiti e che il prodotto che stiamo ultimando non sarebbe esistito se non ci foste stati voi. Questo film sull’autismo al momento può vantare il privilegio di assoluta indipendenza, in quanto finanziato unicamente grazie al contributo di privati.
Spero che riusciremo a farlo vedere in giro più possibile. Mi piacerebbe fare un tour nelle scuole, per far vedere ai ragazzi cosa ci sia dietro a quei loro compagni così “strani” che a volte viene persino voglia di bullizzare, come se il loro problema fosse solo quello di essere considerati “sfigati” dal gruppone dei vincenti della classe. Vorrei che lo vedessero gli insegnanti che arricciano il naso, i sostegni che ci guardano come alieni, le famiglie dei bei ragazzi neurotipici che organizzano scioperi quando uno di noi disturba la loro placida serenità.
Vorrei che lo vedessero quelli che ancora sgrassano e prendono per il naso tante persone con il nostro problema.
Vorrei che lo vedessero signori e signore delle Associazioni che si preoccupano come dovremmo votare al referendum, che si preoccupano che le nostre storie non siano troppo crude se arrivano le telecamere della Rai. Vorrei che lo vedessero anche quelli che ci vorrebbero teneroni per le prime serate delle famiglie italiane. Vorrei che lo vedessero quelli che amministrano soldi pubblici destinati alla nostra vita dignitosa, quelli che fanno leggi, quelli che ci parlano ancora di provvidenza, di pazienza, di temperanza…Ci parlano, ci parlano…Ma nemmeno ci vedono.
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