Rieccoci con l’annoso problema dei disabili “inclusi” quando i loro compagni occupano la scuola, come di rito prima del ponte di Natale, e naturalmente per loro cessa il diritto a far parte della loro classe. Chissà perché le sacrosante e indiscutibili istanze che portano a occupare la scuola non tengono mai conto della condizione di fragilità di una parte di studenti che in quei giorni non possono più frequentare? Basterebbe pensare un’ azione “politica” che tenga conto delle esigenze delle categorie meno protette, più indifese…Ma figuriamoci se quando si parla di diritti e rivendicazioni si pensa a “quelli”, ma che se ne stiano a casa!
Esattamente un anno fa ne parlammo in questo sito, oggi ci scrive la madre del teppautistico Alessio per confermarci che ancora non è cambiato nulla…
Alessio, venerdi 18 novembre alle ore 7,15 come tutte le altre mattine prende il suo zaino,spegne finalmente il suo computer e con il pulmino va a scuola.Alle ore 8,05 ricevo la telefonata dell’insegnante di sostegno. Comincia a spiegarmi questa situazione per me del tutto nuova dal momento che l’anno scorso sono stata “graziata”.
La storia?Veramente è molto breve perchè praticamente “noi disabili” non abbiamo scelta.Ma la cosa inquietante e che arrivando con il pulmino, i ragazzi non potevano entrare neanche nel giardino perchè c’erano le catene, non potevano farli scendere sui marciapiedi per una questione di sicurezza,non potevano riportarli a casa con i pulmini,quindi??? Legati!!!
Tanti “Non si può” cercando di trovare una soluzione.Cominciano le telefonate ai genitori per andare a riprendersi i propri figli che non lavorano o abitano necessariamente dietro la scuola.
Dopo qualche giorno di incertezze assolute,decidiamo di andare a parlare con i ragazzi che stanno occupando e dopo aver ricevuto il primo “ci dispiace” acconsentono a far entrare i”nostri “con un assistente …peccato però che nessuno si senta sicuro di essere tutelato anzi sembra che possano rischiare anche una denuncia come occupante.
Parliamo con i professori e riceviamo il secondo “mi dispiace” ma oltre ad aver mandato una e-mail al Miur non possono fare; dalla presidenza ( niente “mi dispiace”ma sicuramente lo avranno pensato per carità!) riceviamo solo alcune circolari da controllare sul sito.
A me sembra fuori dal mondo che nonostante ci “permettano” di frequentare le scuole integrate, poi di fatto non ci permettano di poter scegliere qualsiasi cosa,ma che ci costringano a stare a casa.Anche al livello politico ho chiesto lumi ottenendo come risposta: “Sono partite verifiche dal Miur”
E meno male!! Sennò andavamo a finire a dopo Natale!!Domani c’è anche lo sciopero non è detto che l’avventura sia finita…questa storia, e non sara l’unica a quanto pare, ci è costata molto e non solo economicamente… in frustrazioni (soprattutto dei ragazzi) agitazioni psicologiche e senso di impotenza..come al solito poi!!!
Roberta mamma di Alessio
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