Pensare Ribelle

Stiamo lavorando all'app per le famiglie con autistici

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Siamo fecondi e ci moltiplichiamo, lo abbiamo promesso e lo stiamo facendo, ligi al monito biblico, ma sopratutto fedeli al compito che ci siamo dati: quello di diventare il più importante aggregatore di senso e di cultura sull’autismo in Italia. La notizia di oggi è una buona notizia, che già vi abbiamo anticipato ma che sempre più prende corpo e sostanza: la Fondazione Vodafone Italia ha eletto Pernoiautistici tra i 18 vincitori del bando “Digital for Social”, che ha lo scopo di per scoprire e sostenere progetti di tecnologia digitale proposti da organizzazioni del Terzo Settore che operano o che desiderano operare nell’ambito del disagio giovanile o dell’aiuto e dell’assistenza ai bisogni di giovani in situazione di svantaggio. E grazie a questa “vittoria”, potremo ora affiancare a questo nostro sito, che ogni giorno, da mesi, vi propone notizie, letture, testimonianze e analisi sul mondo dell’autismo, anche qualcosa di più: la app “Pernoiautistici”  Lo faremo presto, ci siamo già attrezzati e, grazie al contributo di Vodafone Italia, possiamo oggi promettervi che entro fine aprile la app sarà disponibile nella sua versione definitiva e scaricabile su dispositivi Android e iOS.

A che servirà la app “Pernoiautistici”?

Permetterà di registrare e condividere informazioni sui bisogni primari di chi ogni giorno deve gestire persone con autismo. Dal tempo libero (attività ludiche e sportive) alla ristorazione e dall’accoglienza alberghiera ai viaggi e alle vacanze: grazie alla app, in concreto, sarà possibile non solo avere visibilità dei servizi e delle strutture che tengono conto delle esigenze specifiche dei ragazzi con problemi di autismo, ma  anche valutare direttamente la qualità del servizio o della struttura, attribuendo un punteggio in ragione del livello di soddisfazione. A compilare la lista dei servizi ci hanno aiutato l’amico Luigi Mazzone, ricercatore e neuropsichiatra dell’Ospedale Bambino Gesù a Roma, e l’amica Laura Fatta, psicologa e ricercatrice che gestisce numerosi progetti di valutazione e inclusione di soggetti con autismo. Le piattaforme digitali per i servizi previsti dal progetto sono state concepite e implementate dalla spin-off IbisLab del Dimeg dell’Università della Calabria.

Verso l’obiettivo finale. Ma quale?

Lo scopo è ambizioso: creare ciò che ci pare non esista, una “rete solidale” che aiuti le famiglie a condividere, valutare e confrontare servizi che riguardano aspetti della vita quotidiana che potrebbero presentare difficoltà per un ragazzo con neurodiversità. Anche la web radio rappresenta un punto di riferimento per le famiglie che ogni giorno avranno a disposizione notizie e approfondimenti, oltre che la possibilità di segnalare inadeguatezze e soprusi.

 

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