Pensare Ribelle

A Perugia la meravigliosa macchina per teppautistici creativi digitali

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Immersi nei dipinti dei grandi artisti li possiamo modificare con le mani

“To infinity and beyond” il motto di Buzz Lightyear, l’eroe di Toy Story prediletto da mio figlio autistico Tommy nella sua prima infanzia, mi ha perseguitato per anni. La piccola peste possedeva un pupazzo-totem di Buzz di plastica pesantissima che si trascinava ovunque e che spingendo un tasto rosso, pronunciava, almeno un centinaio di volte nell’arco di una giornata, la fatidica frase. Oggi mi è venuta in mente leggendo il comunicato stampa relativo all’inaugurazione a Perugia, sabato 25 febbraio, del Nuovo Centro Atlas. L’evento sarà preceduto da un convegno (inizio ore 9) sul tema “L’era digitale: sfida tra isolamento e relazione d’aiuto” che avrà luogo alla Sala dei Notari in piazza IV Novembre.

Il Centro Atlas (ristrutturato e attrezzato con il sostegno della Fondazione Charlemagne Onlus e della Tavola Valdese) vi si annuncia come “un’officina della creatività dove arte, etica, psicologia, tecnologia e neuroscienze dialogano al servizio di giovani e di adulti con disabilità intellettive e relazionali e dei loro familiari. Un’opportunità di inclusione sociale attraverso innovativi approcci di comunicazione verbale e non verbale”.

Ma cosa c’entrano gli autistici e soprattutto Buzz Lightyear? Tra le attività tradizionali e nuove offerte dal centro ai suoi ospiti  una, in particolare, la stavamo aspettando da tempo con una certa curiosità. Ed è rivolta proprio ai ragazzi autistici. Si tratta di uno strumento o meglio un tool che attraverso le opere d’arte e la tecnologia digitale vuole liberare, guarda proprio, l’immaginario e la capacità creativa dei bambini e ragazzi teppautistici.

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Il corpo può in tempo reale diventare una farfalla che si anima seguendo i movimenti. Si può modificare lo scenario usando la mano come se fosse un pennello

 DAI SOGNI DI KUROSAWA  A INSIDE AUT

Per saperne qualcosa di più abbiamo parlato con l’arte terapeuta Simone Donnari: “Ispirati dal film “Sogni” di Akira Kurosawa e accettando questa sfida, tre anni fa abbiamo iniziato a coltivare un sogno che ora è diventato realtà. Siamo riusciti a creare un tool a mediazione artistica e tecnologica e strumento di ricerca scientifica, che libera la creatività di bambini e adulti consentendo loro di poter entrare dentro i propri disegni e poterli modificare e animare”. E’ così nato “INSIDE AUT” il primo progetto pilota che coinvolgerà 20 bimbi affetti da sindrome autistica utilizzando la nuova piattaforma tecnologica paINTeraction. Il progetto e le sue evoluzioni  sarà seguito da alcuni esperti dell’Università di Perugia. Aggiunge Donnari:  “La novità è proprio quella di raccogliere la sfida dell’era digitale affinchè i nuovi mezzi tecnologici non rappresentino solo un rischio per nuove forme di isolamento o dipendenze ma possano essere sfruttate come nuove opportunità di espressione e relazione profonda con gli altri”.

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 Di fronte allo schermo ci si muove immersi nel proprio disegno

INFINITE EMOZIONI E NUOVE STRADE DI CONNESSIONE CON IL MONDO

Ecco perché mi è ritornato in mente Buzz e il suo “Verso l’infinito e oltre” che, a mio avviso, dovrebbe diventare il motto anche dei Teppautistici. La cosiddetta rivoluzione digitale continua ad offrire nuove strade per essere connessi con il mondo. La tecnologia è un ambiente da abitare, un’estensione della mente umana, un mondo che si intreccia con il mondo reale e che determina vere ristrutturazioni cognitive, emotive e sociali dell’esperienza, capace di rideterminare la costruzione dell’identità e delle relazioni. In questo mondo infinito c’è posto per tutti. Anche per chi, come gli autistici va verso l’infinito ma soprattutto oltre.

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La realtà aumentata di fronte allo schermo quando si pronuncia EEEE queste E si materializzano come scritte dalla propria bocca

 

PER SAPERNE DI PIU’

 

Il team del Centro Atlas (si trova a Casaglia, Strada Villa Gemini 40 Perugia) che ha un’esperienza ventennale, è costituito da 16 operatori e 20 professionisti che seguono gli ospiti attraverso laboratori creativi personalizzati a seconda del proprio gusto, dei propri talenti e del proprio profilo sensoriale. Ci spiegano infatti che  “centrale è un approccio che stimola tutti e cinque i sensi e la loro integrazione”. Lo scopo è facilitare la comunicazione verbale, disturbata o assente e l’inclusione sociale dei disabili intellettivi.

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