Disabili a tutta Movida perchè l'accessibilità è cool (i teppautistici già lo sanno)
Il tema dell’accessibilità prima o poi riguarderà tutti, con o senza disabilità, allora bisogna unire le forze e cercare di aumentare i luoghi che la garantiscano. L’obiettivo della campagna #accesibilityiscool, portata avanti dall’associazione Movidabilia con la Fondazione Con il Sud, è ancora più audace: mappare e censire quegli spazi che, un’errata opinione pubblica diffusa, vede distanti da questa necessità e dal mondo della disabilità in genere, come pub, locali e altri luoghi di svago e di divertimento. Dal cuore del Salento la mappa si sta estendendo a tutta l’Italia ed ognuno può partecipare: basta un selfie.
Avere un ingresso accessibile per chi è su una sedia a rotelle; garantire degli spazi per chi vuole bersi una birra e non riesce ad arrivare al bancone; presentare un menu in braille; progettare un bagno realmente a misura di disabile, ma anche coordinare aree, non ghetti, per far godere di un concerto e di un evento pubblico a tutti: l’associazione Movidabilia, vincitrice del Progetto Principi Attivi 2012 della Regione Puglia, lavora per questo. Uno degli obiettivi dell’organizzazione salentina, oltre ad aiutare con uno sportello legale i cittadini disabili contro le discriminazioni e a sostenere altre associazioni e onlus nella costruzione di eventi, è la realizzazione di una rete strutturata tra gli esercizi commerciali (Profit) e i soggetti dell’associazionismo (No-profit) operanti nel settore della disabilità.
“Noi siamo cresciuti con un fratello maggiore disabile grave, i nostri genitori sono riusciti a non farci sentire il peso della disabilità, ma abbiamo imparato a conviverci, utilizzando anche linguaggi diversi come quello della musica per comunicare. Ed un giorno ci siamo chiesti: ma come fa un ragazzo disabile a divertirsi? E da lì è nato tutto.”
Domenico De Santis con sua sorella Maria Pia ha fondato e coordina le numerose attività di Movidabilia che ha come scopo principale proprio quello di rendere il divertimento, nelle sue varie forme, accessibile a tutti, tanto da rendere l’accessibilità cool. Un locale nel quale possono accedere e stare tutti, senza distinzioni, è più apprezzabile e godibile rispetto a quelli che, invece, non lo sono.
“Abbiamo cominciato con la creazione di eventi e con questa attività abbiamo vinto il bando Principi attivi della regione Puglia e poi abbiamo deciso di estenderci nella quotidianità della movida, che vive nei locali e negli spazi di aggregazione.”
Come unire questo mondo con quello della disabilità che sembrano distanti? Utilizzando la tecnologia.
“Grazie a degli amici – soci che creano mappe digitali dei luoghi, abbiamo organizzato degli hackthon, maratone informatiche con le quali abbiamo insegnato a chi voleva come mappare i luoghi accessibili e non.”
Di hackathon (anche conosciuti come hack day o hackfest, ossia eventi ai quale partecipano, a vario titolo, esperti di diversi settori dell’informatica: sviluppatori, programmatori e grafici web) ne sono state fatte due per analizzare tutto il centro di Lecce, la città di Domenico e Mariapia, coinvolgendo la cittadinanza e soprattutto le scuole, con il patrocinio del comune.
“Abbiamo diviso i locali in A e super A. A accessibili, super A con ulteriori strumenti a disposizione come il menu in braille o un cameriere che conosce la LIS. Risultato? Su 1193 locali analizzati, 200 presentavano barriere, ma ben 800 sono A.”
Dalla reazione agli hackthon è nata #Accessibilityiscool: una campagna nazionale di promozione sociale che coinvolge vip e persone comuni nella creazione di una mappa dei locali e dei luoghi di divertimento e cultura accessibili a diverse forme di disabilità. L’idea ha ottenuto il sostegno della Fondazione CON IL SUD.
“Non vogliamo rimarcare quello che non va, ma al momento soprattutto mappare e dare risalto a quei luoghi che invece rispettano tutti gli standard stabiliti dalle normative nazionali, europee e internazionali sull’accessibilità. Nel sito sono riportate tutte le leggi su cui basiamo le nostre verifiche dalla 104 all’Universal Design.”
I titolari dei locali, promossi o rimandati, sono stati informati degli esiti della mappa. “Molti ne erano entusiasti perchè, non sembrerebbe, ma dall’accessibilità si può ottenere anche un ritorno commerciale. Ci sono stati quelli che ci hanno chiamato e chiesto perchè non erano nella mappa. Lo abbiamo spiegato e l’obiettivo è che cerchino di adeguarsi rispetto ai requisiti che non avevano. Puntiamo a creare concorrenza leale sull’accessibilità. “
Alla campagna hanno deciso di aderire volti noti come Gianni Morandi e Lorella Cuccarini, ma anche numerosi altri artisti, musicisti, attori che partecipano con entusiasmo alla promozione di luoghi accessibili, ma collaborano anche a rendere i propri spettacoli tali.
“Molti artisti ci hanno risposto “non ci avevamo mai pensato” e sono contenti di darci una mano. E’ una reazione simile a quella che hanno avuto alcune famiglie e i disabili stessi che non badavano a questo aspetto della loro vita. Presi a combattere con le difficoltà quotidiane non ritenevano di aver diritto anche al divertimento. E’ commovente e stimolante ricevere le loro impressione e la loro felicità per aver permesso di accedere ad eventi che sembravano a loro preclusi. Una donna con la SLA mi ha telefonato pochi giorni fa per ringraziarci di averle consentito di vedere una performance teatrale a cui teneva molto e ci ha spronato a continuare.”
La campagna è nazionale, mira quindi a superare il territorio leccese.
“Sono arrivate 4 segnalazioni da Roma, 3 da Bologna, 2 da Torino: è sempre la cittadinanza protagonista. Partecipare alla campagna di #accessibilityiscool è semplice e divertente: sei in un locale, cinema, pub, teatro accessibile? Basta fare un selfie (o scattare una foto al locale) e creare un post su Facebook con privacy pubblica attivando la geolocalizzazione del proprio smartphone e utilizzando gli hashtag #movidabilia, #accessibilityiscool. Poi si posta la foto anche su Instagram e Twitter ma non si deve dimenticare mai di taggare Movidabilia, noi siamo su tutti i social!”
E se partecipassimo anche noi teppautistici, da sempre fieri sostenitori della necessità di un libero svago, di una pizza e di una birra per tutti?