A Pisa esempio di vera inclusione: assistenti specializzati ABA in classe
Arriva da Pisa la notizia di un protocollo d’intesa tra enti pubblici e associazioni private del mondo dell’autismo che andrebbe replicata in tutte le città italiane. Per cominciare concretamente a parlare di inclusione scolastica degli alunni con autismo senza retorica e auto referenzialità ma con la consapevolezza di dover lavorare per il raggiungimento di obiettivi giusti per tutti, in primis dal teppautistico.
Si tratta di un progetto sperimentale rivolto ai bambini e ragazzi affetti da sindrome dello spettro autistico per coinvolgere, nelle scuole pisane, assistenti specialistici e specializzati in Applied Behavior Analysis (A.B.A.). Il protocollo d’intesa è stato siglato dalla Società della Salute della Zona Pisana, dall’Azienda Usl Toscana Nord Ovest, dalla Conferenza dei Sindaci per l’educativo, dalla Provincia di Pisa, dall’Ufficio Scolastico Territoriale, dal CTS provinciale e dall’Associazione Autismo Pisa Onlus.
Il progetto, che si realizza per la prima volta in Toscana, avrà una durata di quattro anni a partire da settembre prossimo. Esso si rivolge ad alunni e studenti delle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado con disturbo dello spettro autistico e certificazione di grave disabilità, che siano autorizzati dalla Asl al trattamento ABA.
AUTISTICI IN AUMENTO NELLE SCUOLE: SERVE ASSISTENZA SPECIALIZZATA BASTA PERDERE TEMPO
Gli alunni con disturbo dello spettro autistico sono in aumento nelle scuole di ogni ordine e grado, in conseguenza della crescita, negli ultimi anni, del dato epidemiologico: uno ogni 150 nati vivi in Toscana. Mentre sono 150 i bambini e i ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico e patologie simili che frequentano nidi, scuole dell’infanzia primarie e secondarie di primo e secondo grado nel territorio della zona pisana.
Durante l’anno scolastico 2015-2016 una piccola sperimentazione è stata avviata dalla Società della Salute della Zona Pisana nell’Istituto comprensivo ‘Tongiorgi’ di Pisa, dove sei bambini sono stati seguiti da assistenti specializzati in ABA. Il bilancio è stato positivo. Sembra che si sia verificata una diminuzione dei comportamenti problema, maggiore frequenza scolastica e un aumento delle loro competenze relazionali e sociali.
INTERVENTI INDIVIDUALIZZATI COGNITIVO COMPORTAMENTALI PER MIGLIORARE l’INCLUSIONE
La programmazione dell’intervento ABA è individualizzata sulle caratteristiche specifiche dello studente e riguarda ogni aspetto cognitivo comportamentale utile a un migliore adattamento ed è individualizzata in base alle caratteristiche specifiche dello studente, del disturbo e della fase evolutiva e, in ambito scolastico, è condivisa dai GLIC (Gruppi di lavoro individuale sul caso, composti da personale scolastico, operatori, familiari). La validità di questo metodo è sostenuta nelle linee guida della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza, e da numerosi studi scientifici che dimostrano la sua efficacia nel migliorare le abilità intellettive, il linguaggio e i comportamenti adattivi nei bambini con disturbi dello spettro autistico.
Ma come funzionerà il progetto che interessa le famiglie residenti nei Comuni della Sds della zona pisana già beneficiarie del contributo previsto dalla Regione Toscana per la riabilitazione con il metodo ABA. Sarà individuata una figura di riferimento per ogni alunno coinvolto nel progetto, un’assistente con preparazione specifica e certificata in ABA, possibilmente assegnando tutte le ore disponibili ad un singolo operatore, per garantire continuità nella programmazione tra scuola ed extra-scuola.
MODO INTELLIGENTE PER OTTIMIZZARE LE RISORSE PUBBLICHE
“Aprire l’eccellenza della sanità toscana a nuovi metodi, peraltro già attivi in altre regioni, significa fare prevenzione e avere una gestione appropriata delle risorse” ha detto la presidente della Società della Salute, Sandra Capuzzi della Regione Toscana: sacrosanto come darle torto “E’ essenziale per i bambini che soffrono di disturbo dello spettro autistico, che gli interventi vengano coordinati e seguano la stessa strategia – ha spiegato Susanna Pelagatti, presidente dell’Associazione Autismo Pisa Onlus – molte famiglie, grazie al contributo della Regione, seguono la metodologia ABA in strutture private, ma per potenziare questo percorso è importante che anche la scuola, dove i bambini passano buona parte del loro tempo, segua la stessa programmazione: solo così si aumenta l’efficacia del trattamento. A scuola i bambini e i ragazzi potranno ricevere, senza aggravio di costi per il pubblico, un’assistenza specialistica e specializzata in luogo di quella generica”. Anche questo è un modo eccellente per ottimizzare le risorse.
“Il sistema di inclusione italiano è all’avanguardia anche rispetto ai paesi del Nord Europa – afferma Marilù Chiofalo, presidente della conferenza dei sindaci per l’educativo della zona pisana – in particolare, quello pisano è sempre stato innovativo, grazie alla piena condivisione da parte delle istituzioni delle istanze delle associazioni, a partire dagli aspetti culturali dell’inclusione che rappresentano i pilastri di questo settore. Anche questo nuovo progetto è un esempio di innovazione, che auspichiamo possa diventare una prassi stabile per l’inclusione di altre diverse disabilità”. Non resta che augurare a tutti loro un in bocca al lupo.
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