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La nuova inclusione scolastica è nata: speriamo sia buona e giusta

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Oggi è il giorno della nuova inclusione e del nuovo sostegno

La ministra Fedeli ha mantenuto l’impegno, dichiarato qualche giorno fa, di approvare i decreti delegati della Buona scuola il 7 aprile. E nel corso del Consiglio dei ministri di stamattina, tutti gli otto provvedimenti hanno ricevuto l’ok del governo. Con ciò, la Buona Scuola ha compiuto un passo decisivo. Ma non sappiamo se sarà un passo avanti o un passo indietro. In materia d’inclusione, soprattutto, quindi intorno al decreto 378, si è acceso nei mesi scorsi un vivace dibattito, che qui almeno in parte abbiamo cercato di registrare. Decise critiche sono state avanzate dalle associazioni, che hanno portato alle Commissioni parlamentari le loro osservazioni. Osservazioni in parte recepite nei pareri espressi dalle commissioni stesse.

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Tra le richieste accolte, fondamentale è il ritorno al tetto massimo di 20 alunni per classe, in presenza di uno o più compagni con disabilità.

Un’altra importante novità riguarda i “bidelli”, figure fondamentali nella gestione quotidiana di alunni disabili e teppautistici: il numero di quelli impegnati nella scuola terrà conto del numero di alunni con disabilità, che necessitano di assistenza igienica. Per quanto riguarda la formazione dei docenti di sostegno, novità riguardano i doventi delle scuole  primarie, a cui sarà destinato un corso post-laurea.

La notizia più attesa dalle famiglie dei teppautistici è però quella che riguarda il diploma di scuola secondaria: come già assicurato dal ministero, per placare le proteste che si erano levate in proposito, è stata ufficialmente risolta la questione sull’esame di licenza media: il diploma tornerà ad essere accessibile anche agli alunni che non svolgono prove equipollenti, ma che hanno un programma differenziato.

Ecco la scheda che ha diffuso poco fa il Miur, con la sintesi delle novità contenute nel decreto inclusione:

Inclusione delle studentesse e degli studenti con disabilità

Garantire una scuola sempre più accogliente alle alunne e agli alunni con disabilità, rafforzando il ruolo delle famiglie e delle associazioni nei processi di inclusione e coinvolgendo – anche e soprattutto attraverso la formazione in servizio – tutte le componenti del personale scolastico. Questo l’obiettivo del provvedimento approvato.

Insegnanti sempre più preparati: viene rivista la formazione iniziale delle e dei docenti di sostegno dell’infanzia e della primaria, attraverso l’istituzione di un Corso di specializzazione ad hoc a cui si accede dopo aver conseguito la laurea in Scienze della formazione primaria, comprensiva di 60 crediti sulla didattica dell’inclusione. Tutte le future e tutti i futuri docenti, anche nella secondaria, avranno nel loro percorso di formazione iniziale materie che riguardano le metodologie per l’inclusione e ci sarà una specifica formazione anche per il personale della scuola, Ata compresi.

Coinvolgere tutto il personale nella formazione non vuol dire immaginare una riduzione delle docenti e dei docenti di sostegno, ma una maggiore partecipazione di tutte le componenti sul tema dell’inclusione, perché questa possa realizzarsi concretamente. La proposta di quantificazione del personale sul sostegno sarà fatta, infatti, dal dirigente scolastico sulla base del Progetto educativo individualizzato (PEI) di ciascuna alunna e ciascun alunno con disabilità e in coerenza con il Piano dell’inclusione di ciascuna scuola.

Il provvedimento introduce l’obbligo di tenere conto della presenza di alunne e alunni diversamente abili per l’assegnazione del personale Ata alle scuole. Nel processo di valutazione delle istituzioni scolastiche viene introdotto il livello di inclusività. Ogni scuola dovrà predisporre, nell’ambito del Piano triennale dell’offerta formativa, un Piano specifico per l’inclusione. Vengono poi rivisti, razionalizzati e rafforzati nelle loro funzioni gli organismi che operano a livello territoriale per il supporto all’inclusione, con un maggiore coinvolgimento di famiglie e associazioni.

Le commissioni mediche per l’accertamento della disabilità si arricchiscono di nuove professionalità: ci saranno un medico legale e due medici specialisti scelti fra quelli in pediatria e in neuropsichiatria infantile. Per la prima volta le e i supplenti potranno avere contratti pluriennali. In caso di un rapporto positivo con l’alunna o l’alunno e su richiesta delle famiglie le docenti e i docenti con contratto a termine potranno essere riconfermati per più anni senza passare dalle annuali trafile di assegnazione della supplenza. Viene rafforzato l’Osservatorio permanente per l’inclusione insediato al Miur.

Ora che i decreti sono approvati, che ne pensano le associazioni? Sono soddisfatte del risultato finale. frutto anche delle loro osservazioni? O il clima resta teso, come lo è stato in questi mesi, di fronte a una riforma che tanti speravano migliore?

 

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