Pizza, autismo e fantasia: è partita la raccolta fondi per il progetto PizzAut
Teppautistici pizzaioli? Perché no. L’idea del progetto chiamato PizzAut è venuta a un gruppo di famiglie brianzole accomunate dall’essere genitori di bimbi autistici. Vogliono costruire una “grande opportunità”, creare cioè un valore aggiunto per tutte le persone con autismo (e non solo). L’idea è un laboratorio di inclusione sociale attraverso la realizzazione di un locale gestito da ragazzi con autismo affiancati da professionisti della ristorazione e della riabilitazione.
I ragazzi saranno avviati ad una prima fase di formazione che consentirà di studiare insieme a psicologi ed educatori la mansione più adeguata per ciascun ragazzo inserito nello staff di PizzAut e soprattutto le modalità attraverso le quali farlo sentire efficace ed in equilibrio con il mondo che in quel momento sta attraversando.
Ancora una volta riemerge il terribile buco nero nel quale i genitori degli autistici temono di cadere: l’incertezza del futuro per i loro giuggioloni quando le terapie o pseudo tali finiscono e l’autismo sparisce o meglio si trasforma in una psicosi indistinta e senza speranze.
VOGLIAMO UN CIELO BLU TUTTO L’ANNO
“Ci siamo resi conto che troppo spesso i ragazzi con autismo sono esclusi dal mondo del lavoro e dalle relazioni sociali”: spiegano i genitori “vogliamo un cielo blu tutto l’anno, creando un locale per la famiglia ma anche per i giovani, un luogo dove stare bene e divertirsi con prodotti ricercati, un locale dai tempi lenti dove non bisogna andare a mangiare una pizza quando si hanno 5 minuti e poi si corre via…ma un locale dove trovarsi e ritrovarsi in una dimensione temporale e relazione fuori dalle frenesie che mettono in difficoltà chi è affetto da autismo ma che fanno male anche ai cosiddetti normali. Abbiamo deciso di investire le nostre energie e le nostre risorse in un progetto capace di costruire oggi un presente ed un futuro diverso, dove integrare le persone autistiche non perché bisognose di aiuto, ma perché portatrici di competenze e di ben-essere…
COSA CERCANO
Per avviare questa rivoluzione abbiamo bisogno di un luogo ampio e solare, armonico e bello dove possano miscelarsi professionalità della ristorazione e professionalità dell’educazione, professionisti integrati in maniera armonica con i ragazzi autistici che in PizzAut andranno a lavorare e crescere. Il luogo in cui PizzAut aprirà non è stato ancora scelto ma probabilmente sarà nella provincia di Monza-Brianza. Almeno all’inizio darà lavoro a quattro o cinque ragazzi autistici, oltre al personale esperto. Intanto la raccolta fondi è partita. Il budget complessivo è di circa 120 mila euro e con il crowdfunding l’obiettivo è di arrivare a 60 mila euro. Il resto ce lo metteranno i genitori autotassandosi.