Quanto fa male il pianto di John, autistico di 10 anni, mentre viene arrestato dalla polizia
E’ successo ancora: la polizia americana ha incontrato l’autistico e non è finita bene. Comunque stavolta, per fortuna, nessun colpo di pistola è partito. Ma sono addirittura scattate le manette (si fa per dire). Il triste episodio è successo in Florida qualche giorno fa.
John Benji Haywood, un ragazzo autistico di dieci anni, è arrivato alla sua scuola per fare un test ed è stato arrestato davanti agli occhi di sua madre, Luanne, letteralmente scioccata e inerme per quanto stava accadendo.
La donna ha però deciso di riprendere quanto stava accadendo, filmando mentre il figlio veniva ammanettato alla Okeechobee Achievement Academy in Florida, mentre lei chiedeva ripetutamente cosa stesse accadendo. La madre sapeva che suo figlio era stato sospeso per aver attaccato un membro del personale della scuola nel novembre del 2016, ma non aveva idea che ci fosse un mandato per il suo arresto.
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John Benji Haywood ha trascorso la notte in una struttura minorile a Fort Pierce, prima di essere posto ai domiciliari.
Il bambino era ritornato a scuola dopo una sospensione per aver aggredito un funzionario della Okeechobee Achievement Academy, doveva essere sottoposto dagli insegnanti a un test di valutazione. L’arresto ha sorpreso il figlio e la madre. Mentre John piangeva e chiedeva di non far del male alla mamma, Luanne Haywood, chiedeva agli agenti che cosa stesse succedendo e per quale motivo stessero portando via il bambino. Ma nessuno le ha dato alcuna spiegazione. Solo più tardi Luanne Haywood ha saputo che la detenzione era dovuta all’aggressione di sei mesi prima. Il funzionario ha infatti deciso di sporgere denuncia alle autorità solo ora. La polizia di Okeechobe ha riferito che non era a conoscenza che il bambino fosse autistico, sebbene la mamma li avesse avvertiti nel momento in cui lo hanno portato via. La scuola ha fatto sapere, invece, che non ha richiamato l’alunno alle lezioni con l’intento di farlo arrestare.
Intanto però il bambino ha dormito in un centro detentivo e ora ha l’obbligo di non uscire di casa. John dovrà comparire in tribunale il prossimo 11 maggio. E’ giusto che un autistico venga processato per violenza? Considerato che la persona aggredita è un omone alto 1.90? (questo lo dice la madre).
Non c’è bisogno di commentare una notizia che si commenta da sola. Vogliamo solo ricordare che, negli Stati Uniti, il complicato rapporto tra autismo e forze dell’ordine è tema caldo. E frequenti sono le “incomprensioni”, che a volte finiscono in tragedia. Vi ricordate l’Asperger tragicamente ucciso in Arizona da un poliziotto, nel febbraio 2016? E il colpo di pistola sparato in strada, solo pochi mesi dopo, dalla polizia di Miami, contro un autistico e il suo terapista? Una vicenda che aveva commentato anche Andrea Lollini, professore di diritto in un’importante Università di S. Francisco. E su cui pure l’amica Marina Viola, da Boston, era intervenuta. E ve la ricordate la madre che, per paura che anche a suo figlio potesse toccare un brutto incontro con la polizia, ha deciso di proteggerlo circondando la propria casa con cartelli e striscioni che dichiarano l’autismo del ragazzo?
Intanto la mamma di John in queste ore, chissà cosa si starà inventando per tenere il suo teppautistico chiuso in casa…