Il caso Provolo: l’incubo dell’abuso sessuale negli istituti per disabili
L’abuso sessuale, da parte delle persone a cui è affidato il proprio figlio, è uno dei peggiori rovelli dei genitori di ragazzi con deficit in ambito cognitivo e relazionale. Sappiamo bene che sono proprio le persone che hanno difficoltà oggettive a riferire gli abusi le prime vittime degli abusatori sessuali, che potrebbero agire indisturbati nei luoghi dove i nostri ragazzi potrebbero essere custoditi nel più fosco dei nostri scenari per il “dopo di noi”.
Proprio perchè è in corso nel nostro paese un ripensamento generale sull’idea del “ricovero” delle persone disabili psichiche quando le famiglie non possono più occuparsi di loro, è importante che anche questo aspetto sgradevole del “dopo di noi” vada affrontato con sincerità di giudizio e si faccia anche in questa direzione un passo avanti di civiltà.
Non possiamo più tollerare che i nostri ragazzi entrino a far parte delle “riserve di caccia” per persone che hanno visioni distorte e criminali del loro ruolo di educatori di persone disabili.
In questo dobbiamo iniziare dal pretendere una presa di posizione coraggiosa e sincera da parte delle tante organizzazioni Ecclesiastiche che storicamente hanno come missione e vocazione occuparsi dei nostri ragazzi. Non dobbiamo generalizzare ne tanto meno ignorare le numerosissime buone prassi che ogni giorno sono chiaramente visibili in moltissimi esempi di religiosi sinceramente e attivamente dediti alla cura e l’emancipazione sociale dei nostri ragazzi.
Nessuno ci accusi di anticlericalismo di maniera o di pregiudizio sulle istituzioni religiose in genere, ma penso sia comprensibile il nostro invito a una riflessione concreta su questo incubo che ci accompagnerà per tutta la vita, proprio oggi giorno di S, Pietro e Paolo, ricorrenza liturgica solenne, sta facendo clamore la notizia per cui Il cardinale australiano George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici della Santa Sede, è stato incriminato per presunti reati di abusi sessuali su minori quando era sacerdote a Ballarat (1976-1980) e, poi, arcivescovo a Melbourne (1996-2001). Si tratta del più alto esponente ecclesiastico mai finito sotto accusa per abusi sessuali.
Senza sentirsi in diritto di giudicare persone e istituzioni, sarebbe però il momento di affrontare senza pregiudizi e con spirito sinceramente laico, il tema della sicurezza fisica e emotiva delle persone non capaci di proteggersi da possibili abusi e completamente fuori di ogni possibile controllo da parte dei loro familiari. E’ emblematico in proposito il tristissimo caso dell‘Istituto Provolo di Verona.
Nel 2009 uno scandalo scuote la Chiesa: 67 disabili denunciano di essere stati abusati da preti quando erano bambini. Gli abusi si sarebbero consumati nell’Istituto Provolo di Verona, una struttura presente in tutto il mondo che accoglie sordomuti minorenni provenienti da famiglie povere e disagiate. Tutti gli abusati hanno sporto denuncia per violenze e molestie sessuali perpetrate dai preti. Secondo altre testimonianze gli abusi sarebbero continuati fino a pochi anni fa. Molti dei preti sotto accusa sono morti, altri sono stati trasferiti in Argentina, ma alcuni sono ancora in vita.
Lo sta denunciando pubblicamente Francesco Zanardi, presidente della Rete L’Abuso Onlus, che in questo modo vuole collaborare con le nuove indagini che riguardano don Nicola Corradi, un sacerdote veronese accusato di pedofilia in Argentina e recentemente scarcerato per motivi di salute. Nuove indagini perché già in Italia don Corradi era stato al centro di uno scandalo riguardante gli abusi sui minori dell’istituto Provolo di Verona. Era stato poi trasferito ad una struttura gemella in Argentina, ma pare che il problema non sia stato risolto.
Il presidente della Rete L’Abuso Onlus chiama in causa anche Papa Francesco, che a suo dire fu informato sugli abusi di don Corradi e di altri 14 sacerdoti. Un video recapitato alla Segreteria di Stato del Vaticano con la testimonianza di 17 vittime e un elenco di nomi dei responsabili. Una raccomandata prima inviata e poi consegnata anche nelle mani del pontefice .
Sulla vicenda gli articoli di Verona Sera:
Don Corradi e lo scandalo pedofilia del Provolo. “Papa Francesco sapeva”
Abusi sessuali, arrestato in Argentina sacerdote veronese
“Abusavamo dei bimbi sordi, eravamo almeno in dieci”:
la confessione del prete dell’Istituto Provolo
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Questo docufilm che raccoglie testimonianze dirette sugli abusi ai disabili ha vinto il primo premio della sezione “Short” ai “DIG Awards 2017”, i premi internazionali per le migliori inchieste e reportage video della scorsa stagione. È Il caso Provolo, l’inchiesta realizzata da Sacha Biazzo per Fanpage.it è un docufilm di 15 minuti in cui un anziano sacerdote del Provolo, don Eligio Piccoli, da un letto di ospedale racconta dei retroscena della vicenda degli abusi sui ragazzi disabili. Come è noto, molti preti della lista presentata dall’associazione Sordi Provolo al magistrato incaricato dalla Santa Sede oggi sono morti, alcuni sono stati trasferiti in Argentina e altri – come don Piccoli e don Pernigotti per citarne un paio – sono ancora in vita.