Pensare Ribelle

Arrivano in tv le pazze storie di Alan e dei suoi giardinieri autistici (in Italia sono guariti?)

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Sbarca finalmente anche sulla tv satellitare italiana il serial “The Autistic Gardener” che ha avuto un enorme successo nel Regno Unito e in America. Da noi arriva la prima delle due serie  andate in onda tempo fa (la prima girata in Inghilterra la seconda negli Usa). Da noi il programma si chiamerà “La compagnia dei Giardinieri” e francamente ci dispiace un po’ che sia scomparsa proprio la parola “autistic” quasi fosse poco attraente per catturare  il pubblico. La serie sarà trasmessa su Sky “Travel & Living” Canale 406 e partirà domani 3 ottobre alle ore 22.10.

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Ecco un’anticipazione del primo episodio: il brillante protagonista, l’autistico giardiniere Alan Gardner crea una squadra di giardinieri con persone affette da autismo, proprio come lui, per dimostrare a un cliente del Derbyshire di essere in grado di offrire qualcosa di veramente unico e speciale. I nostri autistici giardinieri che ogni settimana lavorano presso l’orto ritagliato per loro all’interno del giardino dalla Luiss dovrebbero sentirsi orgogliosi.

Alan Gardner, 57 anni, è il classico genio che ha raggiunto livelli creativi unici nell’arte dell’orticultura grazie proprio all’autismo. Ha anche vinto l’Awards per il suo lavoro al  Chelsea Flower Show. Alan è un personaggio magnetico che attira il pubblico. Non solo per i suoi capelli rosa fucsia ma soprattutto per le sue idee divertenti, a volte fuori di testa e originali. Alan è convinto che molte persone dello spettro autistico hanno particolari doti naturali. Lui sicuramente le possiede. Si tratta della capacità di creare spazi belli ecco perché va sfatata la credenza che gli autistici non possono fare i giardinieri. Il suo team di cinque giardinieri svitati lo dimostra. Consapevole delle potenzialità dei suoi “simili” si circonda di collaboratori autistici talentuosi che puntata dopo puntata trasformano completamente giardini senz’anima e banali in luoghi fantastici. Ed ecco i suoi aiutanti: Thomas, 19 anni,  giardiniere di talento che fatica a tirar fuori le parole, Charles, 29 anni, che sogna di andare a vivere un giorno lontano dal suo paese, Philip, 30,  esperto di piante esotiche, James, 25, munito di conoscenza enciclopedica sulle piante e infine Victoria, 27, la cui ossessione per i colori rivela il suo amore per il giardinaggio.

Alan Gardner oggi è diventato famoso ed è ambitissimo dai proprietari di giardini che necessitano di un restyling. Le sue quotazioni sono salite alle stelle. Per una commissione riceve parcelle fino a 100,000 sterline e oltre. La sua fama è quella di mago del verde specializzato nella trasformazione di anonimi giardini dei quartieri residenziali in paradisi bucolici.

Spiega un suo “cliente” in una puntata: “Non ho mai incontrato nessuno come Alan. E’ così eccentrico e dice cose che tu non saresti mai in grado di pensare. Ho fiducia in lui e il suo lavoro è incredibile. Lui è incredibile con le sue unghie rosa shocking più graziose e curate di una donna”.  Interessante è quello che dice Alan stesso a proposito del suo intervento su un giardino abbandonato di Bristol. “Il giardino era un caos. Allora io partii dalla parola caos per riportare ordine. La sequenza di Fibonacci è una sequenza matematica, un ordine naturale che io applicai al giardino sotto forma di petali e figure incentrate su una spirale d’oro come una conchiglia madreperlata o un cono di pino”.

Ad Alan è stato diagnosticato ufficialmente l’autismo due anni prima che iniziasse il programma. “Ma lo sospettavo da molto tempo “ confessa. Vive a Sutton Coldfield con la moglie  Mandy che fa l’educatrice in una scuola dell’infanzia e i suoi figli Haydn, 24, Reiss, 22, and Deanna, 16. Tutti e tre i ragazzi sono nello spettro autistico. “Avere la diagnosi mi ha aiutato e ha aiutato anche i miei figli quando hanno saputo del loro autismo. Ma ancora più importante è il fatto che The Autistic Gardener piace perché mette l’autismo al centro dell’attenzione, sdrammatizzandolo e prendendolo in giro. Dopo il primo episodio sono arrivati sui social circa 900 feedback positivi. Qualche tempo dopo ho incontrato una signora che voleva farsi una foto con me per mostrarla a sua figlia di vent’anni che dopo aver visto il mio programma ha ritrovato fiducia in se stessa e ha ricominciato a uscire di casa. Ho capito che il programma serviva molto”.

 

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