Il film di noi autistici

Con 300 studenti a Milano chiude il tour del film Tommy e gli altri

Nel buio della Sala Excelsior del cinema Anteo di Milano non si sente volare una mosca. Sullo schermo scorrono le scene di Tommy e gli altri che con questa proiezione ha chiuso il tour in 20 tappe  che ha coinvolto circa cinquemila studenti di 150 scuole secondarie di tutta Italia.

In sala più di 300 studenti milanesi di scuola superiore. Attenti e in silenzio seguono la storia del ricciolone autistico Tommy in viaggio per l’Italia alla ricerca di altri colleghi teppautistici, over 18 come lui. La platea non si perde una battuta. Ride quando Achille chiama Negro il suo dolce fratello, ride ancor di più quando Tommy ripete “cazzo” per il casting del film che cerca il disabile tenerone.

Scrosci di applausi e quasi standing ovation alla scena finale. Ancora applausi  quando finiscono i titoli di coda. Salgono sul palco Marilena Zacchini di Fondazione Sospirò Betty De Martis presidente Angsa, Raffaella Turatto e Mario Ciummei di Associazione Gaudio di San Donato Milanese. Si chiede l’intervento del pubblico….impressioni, domande, spiegazioni….
Chiede il microfono un ragazzo del pubblico. Si chiama Davide. Dice: “Non faccio domande sull’autismo perché io sono un autistico”. Lo chiamano subito a parlare sul palco come “esperto”. Un autistico ad alto funzionamento è un oracolo per chi vuole capire di più il mondo dell’autismo. E lo studente Davide è un interlocutore prezioso. A chi chiede  spiegazioni sul rapporto degli autistici con i rumori, Davide racconta dell’angoscia e il dolore che gli provocano le urla e la confusione di voci negli ambienti chiusi. E di una volta che era talmente esasperato che ha preso la cattedra e l’ha tirata addosso alla prof.
E poi descrive la sua passione per il sistema solare e la sua voglia di parlarne  a lungo con gli altri  anche se ormai ha capito che con certi neurotipici e meglio lasciar perdere l’argomento perché non possono seguirlo. E poi, sollecitato dal film,  il problema del concetto di morte. Lui ce l’ha ma siccome crede in Dio la morte  non gli fa paura. Anzi l’aspetta perché sa che dopo andrà in Paradiso.
Nel film si parla di scuola e inclusione scolastica. In platea c è chi chiede: “Tommy cosa vuole fare da grande?”  Intervengono De Martis e Zacchini: ” Magari i ragazzi come lui potessero scegliere”. Anche Davide interviene: “Io studio da grafico. E dunque farei questo. Ma poi mi dico..farò quelli che Dio vorrà”.
Non si sottrae neanche alla domanda sulla rabbia incontenibile che scoppia negli autistici durante i comportamenti problemi e che mette paura agli altri compagni di classe. Dice Davide: “La rabbia è tanta e nel mio caso si accompagna anche a minacce verbali. Ma mentre dico queste cose io so che non farò mai del male a nessuno. E così, lo so. Non c è d’aver paura.”
Che bello sentire un autistico parlare di autismo.  C’ è sempre da imparare cose nuove…..Il mondo sembra più buono e addomesticato. Una ragazza prende il microfono e dice: “La vita è bella e lo è per tutti, anche per i teppautistici”.   E una sua collega: “Basta parlare di diversità… siamo tutti uguali”. O chissà forse siamo tutti diversi l’uno dall’altro.
Presto qui pubblicheremo un report su tutto il tour di Tommy e gli altri.

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