Ecco perché c’entra l’autismo con la morte di Domingo, ucciso da un boccone andato di traverso
Due anni fa moriva a causa di un boccone di cibo andato di traverso Domingo Gassi, un ragazzone autistico pugliese molto amato in famiglia e nella comunità di da San Francesco di Cassano Murge che lo ospitava. E’ stato un incidente che però ha molto a che fare con l’autismo.
Come si legge sul sito “Autismo è” Domingo era il classico autistico “mangiatore vorace” e come tale masticava poco e quindi tendeva a ingoiare il cibo a grossi pezzi. Un “vizio” abbastanza comune nelle persone dello spettro. Purtroppo per lui, un boccone è stato fatale perché è andato a finire nella laringe nonostante il padre Lorenzo abbia fatto, in preda alla disperazione, l’impossibile per salvarlo. E lo stesso Lorenzo che sul sito fa sapere che presso la Comunità di San Francesco di Cassano Murge in ricordo di Domingo, stasera 10 maggio alle ore 19, sara’ celebrata una messa. Scrive Lorenzo: “Domingo da vivo lasciava un segno indelebile a coloro che gli stavano vicino, ora che non c’è’ più tra noi, sta’ facendo molto rumore riguarda alla sua patologia”. Il papà del ragazzo lancia un appello per tutti coloro che sentono il problema dell’autismo: “Il 10 Maggio, ovunque vi troviate, accendete una candela alle ore 19,00 per Domingo e per tutte le vittime che ha fatto l’autismo, e recitate una preghiera per loro e per le nostre famiglie, affinché il Signore ci dia le forze necessarie per affrontare quotidianamente la dura lotta contro le istituzioni cieche e sorde e un’ infinita pazienza”.
La tragica storia di Domingo a noi genitori di autistici mangiatori voraci ci insegna a stare attenti a tavola e a cercare con costanza e determinazione che i nostri figli cambino modo di alimentazione e cioè fare bocconi piccoli e masticare molto, senza fretta di finire il contenuto del piatto. Questo vale anche per favorire una corretta digestione resa difficile spesso pure da una certa selettività alimentare. Recenti studi avrebbero dimostrato anche che i bambini che non masticano tendono a parlare di meno. E che alcuni test eseguiti su pazienti dello spettro autistico avrebbero rilevato la non attivazione del muscolo miloioideo, necessario per la masticazione, durante l’assunzione di una caramella. Di conseguenza gli autistici non sarebbero consapevoli dal punto di vista motorio dell’azione che implica il masticare. Ecco perché bisogna armarsi di santa pazienza e fin da piccoli abituarli alla masticazione. E poi vigilare che la competenza acquisita non si perda con il tempo.