LA RIVOLTA DELLE MAMME ANGSA CONTRO I “VENDITORI DI FRIGORIFERI” DI ERICE
A Erice si sono riuniti 100 scienziati di tutto il mondo a parlare delle 72 emergenze planetarie. Tra queste hanno messo anche l’autismo. La nuova soluzione che hanno trovato è quella antichissima: “Tutta colpa delle mamme”. A dirlo sono due luminari: un biologo di Parma il professor Stefano Parmigiani, e un oncologo di Napoli: il professor Franco Buonaguro. Noi ne abbiamo scritto solo ieri…
UN GRANDE REVIVAL! GLI SCIENZIATI A ERICE RIESUMANO LA “MAMMA FRIGORIFERO”
Avevamo lanciato un appello alla comunità dei medici e ricercatori che si lavorano sull’autismo secondo criteri evidence based, in particolare modo alle persone che per l’ISS avranno la responsabilità di tracciare le nuove linee guida sull’autismo.
E’ importante che qualcuno faccia chiarezza su quello che sembra un passo indietro di decenni rispetto la ricerca internazionale sull’autismo. Le ipotesi sono due: o sotto la cappella scientifica del prof Zichicchi abbiamo il segnale di una rivoluzione copernicana sull’autismo, e nel caso vogliamo averne conferma…
O tra le 72 emergenze planetarie quella sull’autismo potrebbe essere affidata anche a qualsiasi umarell di passaggio, con licenza di dire quello che vuole, anche in questo caso sarebbe bene che qualcuno ci rassicurasse che le mamme frigorifero restano tra i ricordi più oscuri di un passato ignorante e superstizioso.
LE MAMME NON CI STANNO A TORNARE NEL FRIGORIFERO
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BETTY DEMARTIS: CARI SCIENZIATI TORNIAMO AL PUNTO DI PARTENZA?
Oggi sono emerse due importanti notizie sui giornali che riportano dell’interessante convegno a Riace a cui hanno partecipato 100 scienziati da tutto il mondo.
La prima notizia è che l’autismo è tra le emergenze planetarie! Oh! Finalmente!!!! Lo dicevamo noi che l’autismo è un’emergenza!
La seconda notizia importante è che, se la mamma non interagisce con il suo bimbo nei primi mesi di vita, “spegne” alcuni geni innescando un processo che sfocia nell’autismo. Sono arrivati a questa innovativa conclusione due scienziati italiani, l’oncologo Franco Buonaguro e il biologo Stefano Parmigiani.
Ma come! Avevo sentito da altri importanti ricercatori che l’autismo si forma già nel feto nelle prime settimane di gestazione. Prof. Persico, si era dunque sbagliato lei? Avevo sentito parlare per questo tipo di bambini e adulti, dell’assenza dei neuroni a specchio. Avevo letto che il bimbo con autismo non trova significativo il volto umano, anzi dà preferenza agli oggetti nella sua esplorazione del mondo.
Leggo invece che, non solo questa incapacità della madre a interagire col figlio “spegne” i geni e causa l’autismo nel bimbo, ma addirittura questa “miccia” epigenetica viene trasmessa nel DNA delle generazioni successive!!
Ma come fa a succedere? E perché allora abbiamo tra le persone con autismo più maschi che femmine (rapporto 1 a 4)? E perché questa stessa madre riesce ad allevare figli normotipici e figli con autismo? È perché se gli nascono gemelli monozigoti sono entrambi autistici mentre se sono eterozigoti può non succedere? Con uno interagisce nel modo giusto e con l’altro sbaglia? E come li spieghiamo i fratelli sani, i nipotini sanissimi?
In ogni caso, che consiglio ci danno quindi questi scienziati per evitare questo nostro terribile errore? Dice Buonaguro: Care mamme,non interrompete mai il dialogo (fatto di parole, di gesti e contatti) con il neonato. Stimolate i geni che si sono “spenti”! vabbè!
E bravi scienziati! Un giro dell’oca di oltre 30 anni per tornare al punto di partenza. Il ritorno della teoria della mamma anafettiva.
Unica nota positiva in tutto questo è che torneranno a lavorare a pieno ritmo gli psicologi psicodinamici.
Comunque non mi hanno per niente convinta…….
Benedetta Demartis
Presidente Nazionale ANGSA Onlus
ARIANNA PORZI: INDIETRO NEL TEMPO
Leggere quanto scritto in questo articolo mi ha riportato indietro nel tempo a quando neo mamma mi sono con entusiasmo calata in questo ruolo. L’anno precedente alla nascita di mio figlio mi ero operata all’utero rischiando a 28 anni di non poter avere figli. Ivan quindi è stato accolto come un miracolo da me e da tutta la famiglia, era bellissimo e io non mi capacitavo di essere stata l’artefice di cotanta perfezione. Fondamentalmente io sono una persona che ama leggere e scambiare idee, parlare è la mia seconda natura e già immaginavo quante belle chiacchierate tra me e Ivan (gli parlavo anche quando era in pancia, convinta che la mia voce gli fosse di stimolo) ci saremmo fatti, quanti giochi e soprattutto quante meravigliose storie gli avrei letto e raccontato (ho sempre adorato inventare storie). Inoltre allora potevo permettermi di coltivare la mia passione, l’arte, disegnavo e dipingevo di continuo, sognavo di fare la pittrice. Pensavo: quanto lo farò divertire a pasticciare con i colori? I primi mesi di mio figlio sono stati dedicati totalmente a lui, sia da parte mia che da tutti i membri della famiglia.
Ho filmati che testimoniano le interazioni con lui. A questo punto vorrei tanto che il dott. Parmigiani mi spieghi dove ho sbagliato!!!! Eppure il mio secondo figlio, nato 18 mesi dopo, non è autistico, eppure io sono la stessa madre…. E anzi con quest’ultimo ho avuto moltissima difficoltà a prestargli attenzione perché, anche se apparentemente normale, Ivan si dimostrò impegnativo fin da subito…. I disturbi del sonno, che perdurano anche oggi: non si addormentava mai, passavo ore a cullarlo, gli parlavo, cantavo… fino a che non crollavo sfinita. E c’era anche la sua incapacità ad interessarsi e intrattenersi con i tipici giochini per neonati o, successivamente, l’assenza di preferenza per le persone conosciute (mamma, nonni etc…) rispetto agli estranei, di cui non aveva mai paura, lo sguardo spento e successivamente sfuggente.
Eppoi non piangeva! Mai! Frignottava, ma non piangeva….era difficile capire di cosa avesse bisogno e quindi soddisfarlo, fino a vere e proprie crisi comportamentali! Tutti segnali che solo a posteriori ho capito essere precursori dell’autismo. Vivevo solo per lui e in sua funzione. Le sue anomalie divennero evidenti quando poi iniziammo a portarlo in una ludoteca…il confronto con i coetanei, e persino rispetto al fratellino più piccolo, non ci permise più di giustificare tutte queste anomalie del comportamento con un normale ritardo evolutivo che poi si sarebbe compensato. Ivan aveva circa 20 mesi. Non mi dilungo oltre….questa è la mia storia, ma simile alla storia di tante mamme che ho conosciuto nello svolgimento del mio compito di Tutor per le famiglie per l’associazione di cui faccio parte da 12 anni. Ribadisco la richiesta…dove ho sbagliato, dove abbiamo sbagliato tutte?
Se l’incidenza dell’autismo, come si dichiara nell’articolo, è di uno su cento, dato italiano ovviamente non in linea con quello internazionale che è arrivato a 1 su 50 (e sto arrotondando per eccesso!) allora vuol dire che una mamma su 100 è un frigorifero, fredda e anaffettiva, poco stimolante, tanto da danneggiare irreversibilmente e permanentemente (anche per le generazioni future) il patrimonio genetico dei propri figli. E allora ho sbagliato tutto, ho sbagliato letture, corsi di formazione perché anche se ho studiato arte e quindi non posso vantare il fantasmagorico cv del dott. Parmigiani, mi sembrava di aver capito bene alcuni concetti legati alla condizione autistica: che è una neurodiversità, che è genetico, per ereditarietà o per delezioni del genoma che avvengono al concepimento o durante la gestazione (e qui entra in gioco l’epigenetica, almeno così mi sembrava di aver capito). Da qui tutta una diversa strutturazione delle funzioni che porta all’enattività della loro mente, all’ipofunzionamento dei Neuroni Specchio, mancanza di Teoria della mente, Deficit delle funzioni esecutive, deficit di coerenza centrale. Siamo state noi mamme a combinare tutto stò casino?
Ma queste funzioni non risiedono in aree del cervello che si formano nelle prime settimane di gestazione? E perché nel mio primo figlio le ho incasinate e nel secondo no? E soprattutto visto che sono decenni che in Italia gli unici approcci proposti per l’autismo sono proprio di tipo relazionale (psicoterapia, psicomotricità, fiaboterapia, pet terapy…) perché i bambini non guariscono? Forme di autismo causate da situazioni di deprivazione emotivo relazionale (campi di concentramento, orfanotrofi…)sono reversibili, possibile che io sia peggio di Auschwitz? Posso essere pericolosa anche come zia? Sa, ogni tanto faccio la baby sitter alla mia nipotina….!!! Insomma dott. Parmigiani mi illumini lei perché io in 18 anni di esperienza diretta con un figlio autistico e 12 di studi e confronti con altre famiglie e mamme con figli autistici di ogni età e funzionamento e con professionisti esperti nel campo
Arianna Porzi
Presidente
A.N.G.S.A. Piemonte sez. di Torino Onlus
E DAL SITO DI ANGSA LAZIO PARTE L’INVITO A SCRIVERE AI DUE SCIENZIATI
Alla ricerca della mamma che spense alcuni geni
Proprio ieri abbiamo pubblicato come Angsa Lazio un articolo su una nuova possibile frontiera per l’autismo, i genitori ostacolo, concludendolo con queste parole:
«Abbiamo lottato a lungo in questi anni […] per far scomparire il concetto di “mamma frigorifero” e di “genitori anaffettivi”, ma non immaginavamo che l’evoluzione fosse il “genitore ostacolo”all’interesse dei figli.»
Siamo stati subito smentiti da due studiosi, un biologo, prof. Stefano Parmigiani, ed un oncologo, prof. Franco Maria Buonaguro, durante una sessione di una serie di seminari per le emergenze planetarie che si stanno svolgendo ad Erice. Sì, un biologo ed un oncologo. La domanda legittima è, alla Di Pietro, «che c’azzeccano?». Abbiamo fior di neuropsichiatri, neurologi, psicologi che, insieme a noi genitori e soprattutto a noi mamme, si sono battuti in questi anni (ed auspichiamo adesso più che mai) per smontare la teoria di Bettelheim, e invece siamo costretti ancora a leggere queste affermazioni:
“Il comportamento della madre, nei primi tre mesi di vita del bambino, sembra avere una influenza significativa nell’insorgenza dell’autismo”;
“Una mamma che non riesce ad interagire con il figlio, ‘spegne’ alcuni geni, innescando un complesso processo di epigeneticità (trasmissione di caratteri ereditari non attribuibili direttamente alla sequenza del DNA), che porta allo sviluppo dell’autismo”.
Affermazioni in cui noi mamme da frigoriferi de-ambulanti abbiamo, udite udite, acquisito anche poteri della madre di tutte le madri, della Natura: interagiremmo con i geni, spegnendone alcuni innescando una sorta di manipolazione del DNA, il tutto naturalmente, non con provette guanti e tanto studio, no semplicemente non parlando con gesti e parole con il nostro neonato.
Cavolo…ma chimici biologi ricercatori di tutto il mondo che ci state a fare nei laboratori?
Da domani tutte le neomamme (noi ormai con figli dopo i tre/quattro mesi, abbiamo già manipolato a sufficienza) al lavoro al loro posto per spegnere ed accendere geni.
Non è mia abitudine scherzare su queste cose, ma l’alternativa era versare lacrime amare, dopo aver urlato qualcosa di irripetibile.
Nel comunicato che ne ha dato notizia si fa un blando riferimento a recenti studi che avrebbero evidenziato un alterato comportamento della madre, nel rapporto con il figlio, nei primissimi mesi di vita, che verrebbe trasmesso “con meccanismi ancora in fase di studio, alle generazioni successive; il processo, una volta innescato, non si arresta”…
Scusate, ma qui si rasenta la fanta-scienza!
Fino ad arrivare al consiglio finale alle neomamme “Stimolate i geni che si sono ‘spenti’ non interrompendo mai il dialogo (fatto di parole, gesti e contatti) con il neonato”.
E qui scatta l’applauso.
Tutto si tiene.
Siamo assolte. Non sono le mamme di oggi, e nemmeno quelle di ieri, quindi nemmeno io che scrivo e voi che leggete, no qui la colpa è delle mamme lontane nel tempo, quelle che hanno avviato il processo generazioni fa, che, con la loro anaffettività, hanno innescato il meccanismo che non si è più arrestato…ed aggiungo io …che ha contagiato generazioni dopo generazioni.
Sì ho usato volutamente il verbo ‘contagiare’…prima di leggerlo magari domani sul resoconto dei nuovi studi…li ho voluti battere sul tempo!
Come mamma mi sento (esprimendo penso il pensiero di centinaia di altre mamme) profondamente offesa e arrabbiata per questo ritorno al passato, al medioevo dell’autismo.
Con grande sforzo provo a contenermi e dal momento che credo nell’evidenza scientifica fatta di studi seri e riconosciuti (che da anni hanno demistificato queste pseudo teorie), voglio concedere ai due esimi professori la possibilità di darmi maggiori informazioni su queste loro teorie ‘reazionarie’. Per tale ragione scriverò ad entrambi la seguente mail
“
oggetto: Mamme che spengono geni e causano autismo
Egr.Professore
Ho saputo che durante il convegno ad Erice ha affermato che l’autismo è innescato da un errato comportamento della mamma nei confronti del figlio.
Considerando grave questa teoria, se non dimostrata al di sopra di ogni ragionevole dubbio per i danni che causa alle famiglie che si portano il fardello della “colpa”, mi piacerebbe che lei mi indicasse quali sono questi studi e dove sono stati pubblicati.
Attendo impaziente sue notizie
Fino a prova contraria, continuerò a pensare che le sue teorie (che sembrano essere pescate nel passato, più che orientate al futuro), tanto lontane dalle posizioni dell’ISS, dalla scienza, siano solo dettate da un pensiero nostalgico…
Cordiali Saluti
Sarebbe bello se ogni mamma ed ogni papà scrivesse o inviasse anche lo stesso testo, a questi professori.
Gli indirizzi e-mail dei due professori li potete trovare pubblicati in internet ai seguenti link:
Prof.Parmigiani Stefano https://www.unipr.it/ugov/person/21901
Prof.Buonaguro Franco Mariahttp://www.istitutotumori.na.it/IstitutoPascale/CCVV/CV_BuonaguroFrancoMaria.pdf
Facciamoci sentire (nei limiti imposti dall’educazione), prima che questa fanta-teoria possa danneggiare l’importante lavoro di consapevolezza e conoscenza di questi ultimi anni!