Ma siamo proprio sicuri che a Erice mai si parlò di mamma frigorifero?
Ci troviamo costretti a riprendere la questione delle mamme frigorifero a Erice. Abbiamo pubblicato ieri la dettagliata rettifica del professor Parmigiani che scrive di aver parlato di topi e non di umani, (“tope frigorifero” commenta qualcuno che ha letto l’articolo…). Ora è partito il coro di chi accusa il giornalista che ha firmato il primo pezzo sul “Giornale di Sicilia” di aver diffuso fake news.
Le mamme che avevano protestato sono già pronte a prodursi in scuse verso gli scienziati vittime di cattiva informazione.
Ora lungi da me voler fare difese d’ufficio della categoria pessima dei giornalisti a cui io stesso appartengo, ma c’è qualcosa che in questa storia a me non convince troppo. Mi sembra un po’ strano che una richiesta di rettifica arrivi così a scoppio ritardato, di solito esce il pezzo e il giorno dopo chi è coinvolto chiede di rettificare. Qui invece sono passati almeno cinque giorni la richiesta è arrivata solo dopo il notevole casino che avevamo scatenato sul caso.
C’è un particolare che ancora di più alimenta i nostri dubbi: qui sotto ripubblichiamo il comunicato originale emesso dall’ufficio stampa del Centro Ettore Majorana il 22 agosto, che è il testo su cui è stato scritto l’articolo del Giornale di Sicilia. Tutti i virgolettati dei due scienziati sono inequivocabilmente gli stessi che hanno generato la nostra protesta. In seguito lo stesso ufficio stampa ha diffuso lo studio nel dettaglio Autismo ed interferenti endocrini (1) specificando che :
” La complessità dell’argomento, non di facile divulgazione, può essere fonte di distorsione con comunicazioni sintetiche a “spot” di fulmineo impatto da parte di media generalisti, con conseguenti falsi allarmismi e reazioni non rispondenti agli argomenti originariamente trattati da parte dei lettori più sensibili all’argomento.”
Può essere ma la sintesi era stata fatta dallo stesso ufficio stampa, un comunicato stampa è naturalmente da considerare una fonte più che attendibile, anche perché è ovvio che in ogni sua riga sia stato concordato con i diretti interessati. Questo ci farebbe supporre che gli scienziati di Erice l’idea delle mamme frigorifero l’abbiano, anche se per un fuggevole istante, per lo meno accarezzata. Sicuramente avremo contribuito al loro ricredersi e questo ci fa immenso piacere (GN)
FONDAZIONE E CENTRO DI CULTURA SCIENTIFICA “ETTORE MAJORANA” DI ERICE
SEMINARI INTERNAZIONALI SULLE EMERGENZE PLANETARIE
Comunicato stampa del 22 agosto 2018 (1)
“Il comportamento della madre, nei primi tre mesi di vita del bambino, sembra avere una influenza significativa nell’insorgenza dell’autismo. E’ invece da escludere ogni correlazione tra autismo e vaccinazioni”. Lo ha detto ai Seminari internazionali di Erice sulle Emergenze Planetarie, Franco Buonaguro del Laboratorio di oncologia virale dell’Istituto nazionale dei tumori “Pascale” di Napoli.
Ci sono numerose evidenze che rafforzano quest’ipotesi scientifica: “Una mamma che non riesce ad interagire con il figlio, ‘spegne’ alcuni geni, innescando un complesso processo di epigeneticità (trasmissione di caratteri ereditari non attribuibili direttamente alla sequenza del DNA), che porta allo sviluppo dell’autismo”, aggiunge il professor Stefano Parmigiani, Ordinario di Biologia applicata nell’Università di Parma.
Recenti studi hanno evidenziato che quest’alterato comportamento della madre, nel rapporto con il figlio, nei primissimi mesi di vita, “viene trasferito, con meccanismi ancora in fase di studio, alle generazioni successive; il processo, una volta innescato, non si arresta”, puntualizza Franco Buonaguro.
I risultati di queste ricerche, illustrate ai Seminari di Erice, anche se ancora non appaiono chiari i meccanismi che scatenano lo sviluppo della patologia, portano gli scienziati a dare un consiglio alle mamme: “Stimolate i geni che si sono ‘spenti’ – dice Buonaguro – non interrompendo mai il dialogo (fatto di parole, gesti e contatti) con il neonato”.
Info: Gianfranco Criscenti
Ufficio stampa “Ettore Majorana”
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