Picchia un compagno autistico. Ora per 15 giorni assisterà un disabile
La scorsa settimana aveva aggredito un compagno di classe affetto da autismo. Prima la discussione in classe, poi le botte fuori da scuola. Adesso per il 15enne, nato a Palermo da genitori dello Sri Lanka, sono scattati i ‘servizi sociali’. Per 15 giorni dovrà assistere un compagno disabile in un’altra classe. Lo ha deciso il Consiglio di classe straordinario, convocato subito dopo l’aggressione dal preside dell’istituto tecnico Damiani Almeyda-Crispi di Palermo, Luigi Cona. “Il ragazzo è stato sospeso per 15 giorni dalle attività didattiche – dice all’Adnkronos il dirigente scolastico alla guida del plesso da settembre – e contemporaneamente inizierà un percorso educativo in un’altra classe”. Il 15enne affiancherà l’insegnante di sostegno, aiutando il coetaneo affetto da disabilità nelle attività quotidiane in classe. “Gli spiegherà la lezione o magari gli leggerà qualche libro, aiutandolo a fare i compiti – spiega il preside -. In questo modo potrà frequentare le lezioni anche se non nella sua classe e al tempo stesso iniziare un percorso di sensibilizzazione sul tema delle disabilità”.
Il bambino autistico era stato aggredito venerdì scorso fuori dal plesso scolastico ed era stato necessario l’intervento dei carabinieri che hanno fatto scattare la denuncia per il più grande. I due ragazzini, iscritti al primo anno dell’istituto, avevano avuto un battibecco in classe. Il 15enne, nato a Palermo da genitori dello Sri Lanka, aveva spinto il compagno di classe, ma l’intervento dell’insegnante e della docente di sostegno aveva immediatamente riportato l’ordine. Fuori dalla scuola, però, la lite è continuata e dalle parole i due studenti sono passati rapidamente alle mani. Ad avere la peggio proprio il 13enne che ha dovuto ricorrere alle cure dei medici. “Abbiamo immediatamente convocato il 15enne che si è dimostrato subito dispiaciuto per quanto era accaduto. Si è detto pronto a chiedere scusa al compagno” racconta il preside. Lunedì Cona ha convocato un consiglio di classe straordinario per discutere del caso.
la scuola ancor prima del provvedimento aveva subito attivato la psicopedagogista delll’istituto per avviare «una discussione dentro la classe sul tema della violenza e del rispetto degli altri – spiega il preside -. Ci riserviamo di avviare anche un percorso con gli assistenti sociali che lavorano con la Procura per coinvolgere tutti i ragazzi. La nostra è una scuola tranquilla – conclude -, dove non si sono mai registrati simili episodi ma è importante coinvolgere gli studenti e lavorare sul rispetto dei diritti di tutti».