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170 anni fa nasceva Ivan Pavlov: il big-bang di quello che oggi è il comportamentismo

Quest’anno, tra le tante ricorrenze, si celebreranno i 170 anni dalla nascita di Ivan Petrovich Pavlov, il cui nome è soprattutto legato alle ricerche sui riflessi condizionati che avrebbero avuto influenze sulla psicologia e la psichiatria. Il lavoro scientifico che gli valse il Nobel era partito dal fenomeno della secrezione psichica, ossia un cane affamato, posto davanti al cibo, produceva saliva. Successivamente si accorse che la salivazione cominciava quando il cane sentiva i passi di colui che portava il mangiare. I suoi studi si diressero sulla ipotesi, poi verificata, che questo fenomeno potesse essere associato ad una luce o al suono di una campanella che preannunciasse l’arrivo del pasto. Da qui il concetto di condizionamento classico o pavloviano, considerato la principale forma di apprendimento.

Ivan Pavlov nacque il 14 settembre 1849 a Ryazan, città della Russia occidentale. Era il maggiore di dieci figli in una famiglia con profonde radici religiose. Suo padre era un prete ortodosso e anche la madre era figlia di un prete. Venne educato in casa come era usanza dell’epoca e all’età di undici anni fu mandato in seminario sperando che anche lui continuasse la stirpe dei Pavlov dando origine alla settima generazione di religiosi. Ma la sua passione per la lettura insieme ai cambiamenti sociali che stavano travolgendo la Russia sotto il regime dello Zar Alessandro II, lo allontanarono dal diventare un prete e lo spinsero a frequentare la biblioteca di Ryazan, dove molti libri erano vietati, soprattutto quelli di scienza.

Sotto l’influenza della letteratura, specialmente Pisarev, i nostri interessi si rivolsero alle scienze naturali e molti di noi, tra cui io stesso, decisero di iscriversi all’università.

Nel 1870 iniziò gli studi presso l’Università di San Pietroburgo ed entrò a far parte di un gruppo che si interessava di fisiologia. Era rimasto colpito dal libro “Riflessi del cervello” di Sechenov e lo affascinava il lavoro di Lewes. Diventò assistente di Ilya Fadeevich Tsion, fisiologo noto per le tecniche chirurgiche nella vivisezione animale. La collaborazione durò poco perché il professore venne rimosso dall’incarico per sospetto abuso di potere: aveva bocciato metà della classe del secondo anno. Ben presto si scoprì che era stata l’unica reazione possibile ad una serie di comportamenti antisemiti nei suoi confronti.

Nel 1877 Pavlov andò in Germania per approfondire gli studi sul sistema digestivo e sul pancreas. Al ritorno in Russia venne assunto come direttore del laboratorio sperimentale da Sergej Petrovic Botkin. È in questo periodo che sviluppò le sue teorie sul “nervismo”, ossia l’idea che tutti i processi fisiologici fossero in qualche modo correlati con l’azione del sistema nervoso centrale. Nel dicembre 1879 si laureò in medicina ottenendo una medaglia d’oro per il suo lavoro sul sistema circolatorio. Nello stesso anno incontrò Serafima e la sposò. Dall’unione nacquero cinque figli (il primogenito morì in tenera età) che seguirono le sue orme intraprendendo carriere scientifiche.

Nel 1890 un cugino dello Zar fondò l’Istituto Imperiale di Medicina Sperimentale nominando Pavlov capo del dipartimento, ruolo che ricoprì per 45 anni fino alla morte che avvenne nel 1936. Nel 1893 l’Istituto ricevette una generosa donazione da Emmanuel Nobel che permise a Pavlov di continuare gli studi sugli animali concentrandosi sulla fisiologia del sistema digestivo. Fu per i suoi progressi in questo ambito che nel 1904 ricevette il premio Nobel per la Medicina.

Il suo lavoro sul condizionamento ebbe un forte impatto sulla psicologia tanto da diventare le fondamenta su cui si basa il comportamentismo, elencato in quattro punti da Watson.

  1. La psicologia deve diventare scienza del comportamento
  2. Una volta comprese le leggi che regolano il comportamento, la loro applicazione può essere efficace per migliorare la società
  3. I fenomeni psicologici possono essere sistematicamente investigati senza ricorrere all’introspezione
  4. Nel condizionamento sta la chiave per un’efficace modificazione del comportamento

Nel 1950 lo psicologo Skinner presentò la sua teoria sulla importanza del rinforzo nel determinare il comportamento, l’apprendimento e lo sviluppo psicologico. E da qui partirono poi i metodi applicati all’autismo.

Gabriella La Rovere

Redazione

La redazione di "Per Noi Autistici" è costituita da contributori volontari che a vario titolo hanno competenza e personale esperienza delle tematiche che qui desiderano approfondire.

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