Scienze & Ricerca

La Cannabis fa bene agli autistici? Parte una ricerca negli Usa per stabilire se è vero

Se ne parla fra genitori di autistici, anche solo per confrontarsi, per avere qualche conoscenza in più. La curiosità è tanta, comunque. Ci riferiamo alla notizia che la cannabis fa bene agli autistici. Gira la voce che somministrata in qualche maniera ai soggetti dello spettro funziona come stabilizzatore dell’umore, fa calare le tensioni, le crisi di nervi, le ansie ecc.  E siccome crescono a livello esponenziale i negozi che la vendono e addirittura si trovano banchetti ad hoc pure nelle sagre di paese qualcuno ci comincia a fare un  pensiero. Intanto però oltreoceano, a New York ci stanno lavorando seriamente per sapere se la cannabis funziona o meno con gli autistici. L’organizzazione che raccoglie fondi per la ricerca sull’autismo  Autism Speaks ha recentemente ospitato la prima conferenza scientifica sulla ricerca dei benefici sull’autismo delle medicine che contengono cannabis. In due giorni di meeting si sono confrontati più di trenta ricercatori, politici istituzionali e membri della comunità autistica.  A conclusione dell’incontro è emersa la necessità di approfondire questo campo di ricerca che potrebbe aprire scenari nuovi e dare nuove speranze. I partecipanti hanno convenuto sull’urgenza di scandagliare il rapporto tra cannabis e autismo per preparare il terreno a future sperimentazioni. Tutti concordi sulla necessità di standardizzare i test e di controllare la precisione delle etichettature dei prodotti di cannabis a disposizione negli Usa  in un numero sempre più crescente di stati. Presto uscirà una pubblicazione che riassume tutto quello che è emerso durante la conferenza.

 “Il nostro punto di partenza è stato quello di focalizzarsi sulle prime ricerche e sulle eventuali problematiche” ha spiegato Thomas Frazier capo del settore scientifico di Autism Speaks  “Il nostro obiettivo è sviluppare consensi e definire regole e norme precise per i successivi passi di questa ricerca emergente”.  Una necessità impellente, l’ha definita  Dr. Frazier che ha aggiunto: “In concomitanza del fatto che sempre più Stati legalizzano l’uso della cannabis sappiamo che un numero crescente di famiglie con problemi di autismo in casa, stanno prendendo in considerazione l’uso di questi prodotti per alleviare alcuni sintomi comportamentali, crisi e altre forme di ansie tipiche della condizione autistica. Ma mentre i reports sui benifici sono ormai comuni, mancano prove scientifiche sufficienti sui rischi e gli effetti collaterali.  A oggi, la maggior parte delle ricerche sulla cannabis per gli autistici sono limitate a studi di osservazione. Di solito vengono coinvolti soprattutto genitori di bambini con autismo invitati a riempire un questionario dettagliato sull’uso dei prodotti con cannabis per autismo e epilessia. Circa un terzo della popolazione autistica infatti soffre di crisi croniche o epilessia. In realtà la validità di questo tipo di ricerche è ostacolato dalla soggettività dei ricordi e dall’ incertezza sulla composizione e purezza della maggior parte dei prodotti con cannabis in commercio”. Un’eccezione  è Epidiolex, un composto puro di cannabidiol, un componente non tossico del Cannabis Sativa, la più comune pianta medicinale di marijuana. In seguito a parecchi test clinici, Epidiolex ha recentemente ricevuto l’approvazione di Food and Drug Administration per il trattamento di crisi associate con due sindromi rare che condividono alcune caratteristiche con l’autismo.

 

Redazione

La redazione di "Per Noi Autistici" è costituita da contributori volontari che a vario titolo hanno competenza e personale esperienza delle tematiche che qui desiderano approfondire.

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