Il “patto per la scienza” tra Grillo, Burioni e Renzi servirà a illuminare anche l’ISS sulle nuove linee guida per l’autismo?
Beppe Grillo, fondatore e garante del Movimento Cinque Stelle, ha firmato il “patto per la scienza ” promosso da Roberto Burioni. Al patto ha aderito pure Matteo Renzi. E’ questa la notizia del giorno, ma non ci interessa tanto commentarla, lo hanno fatto già tutti. Si può leggere nei particolari da “Il Corriere della Sera” o ancora di più trovarne conferma nel Blog di Beppe Grillo. La sintesi che a noi interessa è la seguente: al momento non dovremmo più leggere di sostenitori del “fantaautismo” che appoggiano la loro visione a un’appartenenza politica, tanto meno dovremmo sentirci dire “Pdioti” o servi di Big Pharma da persone che dissentono dal nostro basarci sull’evidenza scientifica per tutto ciò che riguarda l’autismo e la migliore maniera di affrontarlo.
Non ci interessa disquisire se dietro tale scelta, assolutamente sorprendente e spiazzante, si nasconda una particolare strategia politica, ci interessa solo il fatto che oggi chiunque si professi di fede Grillina o Renziana ( per citare l’antitesi per eccellenza) dovrà tener conto che i suoi più alti punti di riferimento hanno sottoscritto un patto, di cui ci tengo a evidenziare soprattutto i due punti centrali:
2) «Mi impegno a non sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica (negazionismo dell’AidsS, anti-vaccinismo, terapie non basate sull’evidenza scientifica, etc.)»;
3) «Mi impegno a governare e legiferare in modo tale da fermare l’operato di quegli pseudoscienziati che con affermazioni non-dimostrate ed allarmiste creano paure ingiustificate tra la popolazione nei confronti di presidi terapeutici validati dall’evidenza scientifica e medica»;
Questo riguarda noi autistici? Ceratamente! Perché con questa sottoscrizione sia le forze di governo che quelle di opposizione dovrebbero essere solidali nella guerra ai cialtroni e spacciatori di illusioni che prosperano nel nostro ambiente.
Dico chiaramente che nessuno venga più in nome di un’appartenenza politica a difendere chi offre alle famiglie con autistici rimedi stregoneschi che nulla hanno a che fare con la scienza, ma partendo dal falso convincimento che i vaccini siano causa di autismo. Cito per esempio chelazioni, camere iperbariche, diete da glutine e lattosio, preparati omeopatici, integratori e intrugli di vario genere.
Non c’è alcuna evidenza scientifica riguardo al trattamento dell’autismo nemmeno per la così detta “Comunicazione facilitata” (camuffata anche sotto altre sigle). Non c’è evidenza scientifica tanto meno sull’approccio psicodinamico all’autismo in genere. La terapia familiare non cura l’autismo, tanto meno mettere le madri sotto analisi. Nessuno che consigli uno psicanalista a un genitore di autistico è dalla parte della scienza.
Dovrebbe essere caduta finalmente ogni pregiudiziale ideologica su “i diversi approcci” all’autismo, sulle visioni “alternative”, sull’idea che esista un pluralismo di cui tenere conto oltre il rigoroso dibattito all’interno della comunità scientifica, un’attenzione ancora più rigorosa dovrà essere richiesta all’ Istituto Superiore di Sanità dove si sta redigendo la nuova linea guida sull’autismo.
Lo diciamo perché è in corso un sommesso mormorio di scontento da parte di associazioni di familiari escluse dal panel e che non stanno valutando con serenità alcune voci che stanno prendendo corpo. Si parla di un possibile rientrare dalla finestra della scuola psicodinamica, che nella precedente stesura era stata messa alla porta.
Qualcuno sta temendo inoltre che le pratiche terapeutiche di logopedia e psicomotricità proposte come unica scelta dalla Sanità Pubblica e tuttora in uso nella quasi totalità dei centri abilitativi sparsi per tutte le regioni italiane possano rientrare nella lista dei trattamenti efficaci, per non scontentare nessuno e non costringere a un’onerosa formazione chi già sull’autismo ha costruito il suo consolidato lavoro.
Siamo sicuri che siano solo voci che saranno presto smentite. E’ impossibile che questo possa accadere, sarebbero altrimenti vanificate le battaglie, anche giuridiche, dei tantissimi genitori che finora avevano sulla linea guida un appiglio concreto per rivendicare il loro diritto a esigere per i figli il trattamento di tipo comportamentista che la scienza indica come prima scelta.
Tornare indietro non sarebbe certo in linea con il “patto per la scienza” che è stato capace di creare una “zona franca” in cui si sono trovate d’accordo anche persone su altri campi animate da un sincero odio reciproco.