Pensare Ribelle

Simone Cristicchi poeta di noi Cervelli ribelli

Di solito guardo del Festival di Sanremo solo la prima serata, lo faccio perchè è prassi che ne parli alla radio il giorno dopo. E’ il mio lavoro fine. L’ho fatto anche quest’anno, ho fatto arrabbiare Bocelli, tanto che  mi ha chiamato in diretta per protestare. Aveva pure ragione, ho voluto buttare un po’ di cattivismo in quel suo passaggio di testimone al figlio: ho detto che non ne potevo più di diritto dinastico, di principini e figli di… Magari non era nemmeno quel caso, ma ci siamo fatti una chiacchierata, alla fine si è parlato dell’esser padri e c’è scappato pure Tommy, che comunque da me non erediterà un bel piffero perchè il mio lavoro è parlare e scrivere lui nemmeno parla e scrive al massimo la sua firma e poco più.

Non volevo parlare della prima serata però, ma di quella di ieri…Tornando a casa per puro caso ho acceso la tv proprio un attimo prima che Simone Cristicchi terminasse la sua canzone e quindi mi sono visto la stading ovation di quel pubblico di signore infiocchettate e incravattati Rai che si alzava in piedi e conferiva il massimo riconoscimento umano possibile in una manifestazione dove si vince con l’SMS, e che in quel contesto corrisponde alla proclamazione del re sul campo. Ora comunque vada in finale Simone il Festival di Sanremo l’ha vinto lui. Il suo brano in rete ha spopolato e sicuramente, potranno dire tutto e il contrario di tutto, è il vero evento straordinario in quella mosceria infiorata che, come sempre, riflette il nostro paese, oggi più moscio di un ciauscolo marchigiano.

Il brano di Simone l’avevo ascoltato per intero la mattina prima, al volo su Youtube, anche con un po’ di vergogna perchè lui mi aveva fatto chiedere dalla mia collega Marta Cagnola cose ne pensassi, lei lo stava intervistando all’ Ariston mentre io preparavo la trasmissione e mi ha mandato un messaggio: “ho qui Simone vuol sapere che ne pensi della sua canzone…!” Lo ascolto dallo smartphone, ci vedo molto della mia vita passata e presente…Forse futura.  Rispondo a Marta: “Digli che sembra scritto da Tommy”….La stessa cosa l’ho pensata poi la sera stessa, quando visto Cristicchi commosso per l’omaggio del pubblico.

Simone sa tutto di Tommy e di me, poche settimane fa era venuto a intervistarmi per il suo documentario “Happy Next”. Quando me l’ha chiesto mi ha fatto sorridere…Sono l’antitesi della persona felice anche quando sono al culmine della felicità, ma ci si può tirare indietro da un film in cui ci sarà anche il Papa? Ho così risposto su quello che per me è la felicità, ammesso che la condizione umana possa contemplarla. Non ricordo bene che ho detto, me lo ricorderò guardando il film.

La cosa più importante è che ho colto la sensibilità e l’interesse di Simone per quella dimensione dell’esistere che sto indagando e percorrendo in questi ultimi anni, viaggiando da fermo nel cervello di Tommy e nel mio…Che alla fine abitano lo stesso territorio. Simone poi ha voluto vedere il film di “Tommy e gli altri” e mi ha scritto: “grazie di averlo creato!” . Se non bastasse poi  Cristicchi ha lavorato con Jacovitti, che ha segnato la mia vita infantile e adulta, ma un’altra storia.

Cristicchi da giovanissimo prestava servizio da volontario in un centro di Igiene mentale, Cristicchi ha vinto Festival di Sanremo nel marzo 2007 con la canzone Ti regalerò una rosa. Ispirato dal viavai di pazienti dell’ospedale psichiatrico di Girifalco. Cristicchi si intende di Cervelli Ribelli e li pratica spesso. Sempre nel 2007  pubblica il libro Centro di igiene mentale – Un cantastorie tra i matti e il disco Dall’altra parte del cancello a cui segue un documentario autoprodotto.

In teatro Simone continua ad avere i Cervelli Ribelli come suo focus poetico: Centro d’igiene mentale – Nuove storie dal manicomio del mondo Scritto e diretto da Cristicchi stesso (in collaborazione con l’amico Massimo Bocchia), è una versione dello spettacolo C.I.M. – Centro d’Igiene Mentale più vicina al teatro tradizionale. Arricchito dalla presenza di attori della compagnia teatrale Gogmagog di Scandicci in cui sono lette  alcune delle Lettere da Volterra, scritte  dagli internati del manicomio di San Girolamo: epistole mai inviate alle famiglie e ritrovate nelle cartelle cliniche dopo la chiusura dell’istituto. (preso da Wikipedia)-

Da non dimenticare poi la sua canzone “L’autistico” che tanti hanno criticato, ma a me piace….

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Per finire a dicembre passato porta in scena mette in scena il suo “Manuale di volo per l’uomo” il cui protagonista è un uomo con la testa da bambino…Che mi ricorda tanto qualcuno che ho vicino molto spesso.

Ora mi si dirà perchè tutto questo pistolotto, da me che di natura sono così poco incline al commuovermi, da me che non ascolto mai musica perchè da piccolo a casa mia non si ascoltava e nemmeno esisteva un giradischi. Sono cresciuto senza canzoni, senza musica. Tuttora la musica per me non esiste.

Nella canzone di Simone, che forse vincerà il Festival o che comunque tutti diranno che è la più bella di tutte, io ho sentito la voce di un tipo che parla molto poco e che non mi sogno certo più che possa parlare. Oramai la notte non dormo, se dormo non sogno.

Perché mi trema la voce come se fossi un bambino

Ma fino all’ultimo giorno in cui potrò respirare

Tu stringimi forte

E non lasciarmi andare

Abbi cura di me

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Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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