E’ stata indetto da un gruppo Facebook di familiari di ragazzi autistici un invio collettivo di mail al sindaco di Roma e a un’ Asl romana. L’ episodio che l’ ha scatenato riguarda Cristiana Lucaferri, madre di un ragazzone gigantesco che ha un autismo particolarmente turbolento e che necessita di essere trattato in maniera intensiva e professionale. Per lui servono operatori capaci e strutture specializzate, ma esistono a Roma? In ogni caso la madre va aiutata, è oramai in un loop distruttivo, vive terrorizzata dall’aggressività del figlio che la picchia e la costringe a portarlo in giro in macchina per la città giorno e notte, ne ho scritto qui tempo fa quando parlai di “Mamme autiste terminali e il loro passeggero autistico”.
Personalmente non posso che riportare qui l’ appello, non ho interlocutori istituzionali al Comune di Roma, chiesi un anno fa di poter parlare del progetto d’ Insettopia, scrissi una lettera (protocollata 15 luglio) al sindaco Marino, ma nessuno si degnò mai di darmi un cenno di risposta. Ma non me la prendo certo, sono sicuramente molto impegnati con altre importanti battaglie civili (che sottoscrivo tutte con sincero entusiasmo), aspetterò che venga il turno degli autistici, come categoria debole di cui il Sindaco voglia occuparsi.
Fui, a dire il vero, invitato per la Giornata mondiale per la disabilità (3 dicembre) in Campidoglio a moderare una tavola rotonda sull’autismo in occasione della presentazione del film “Ocho pasos adelante” di Selene Colombo. Erano presenti almeno quattro assessori e sembravano tutti entusiasti di aderire alla proposta della regista di promuovere una legge per la diagnosi precoce dell’autismo. Il film in Argentina portò a fare questa legge nel giro di pochi mesi. Furono solo parole nessuno si mosse.
Selene Colombo e la sorella Sabina organizzarono comunque ( totalmente a spese loro) un fantastico concerto il 2 aprile per raccogliere fondi destinati alla formazione di maestre degli asili nido del Comune di Roma, sarebbe bastato insegnare a loro a fare un semplice test a tutti i bambini per poi magari consigliare i genitori ad approfondire per i soggetti che presentavano tratti sospetti di comportamenti autistici.
Le sedie destinate ai funzionari del Comune di Roma quella sera restarono vuote, avevano da fare, almeno così disse l’ufficio stampa. Comunque ci si collegò con il Palazzo delle Nazioni Unite di New York ,che aveva ospitato Selene Colombo per un gemellaggio con l’ evento.
Le sorelle Colombo stanno ancora arrancando da sole per trovare disponibilità a iniziare la sperimentazione dei test per la diagnosi precoce negli asili nido, ma siccome sono cittadine d’ Insettopia ce la faranno ! Ora hanno messo in vendita il loro dvd per sostenere il progetto.
Roma è una città fantastica e traboccante di spazi vuoti, purtroppo inutilizzati, messi a disposizione dei soliti amici o presidiati da preti e suore che non li mollerebbero per nulla al mondo. Vi racconterò presto qualche storia a proposito. Sono convinto che questa città avrebbe risorse perché casi come quelli di Cristiana Lucaferri potessero trovare una corretta risposta istituzionale. La mia convinzione triste e desolata è che però a Roma l’ autismo non venga considerato un problema su cui ci sia sufficiente convenienza politica per impegnarsi. A parte illuminare di blu i monumenti una volta all’anno, che sarà pure carino, ma non risolve i problemi dei genitori di autistici. Spero di essere presto smentito!
Riporto il testo dell’ appello come a me è arrivato:
Allora ragazzi ci siamo questa sera dimostriamo di essere 4000 amici di cristiana Lucaferri dobbiamo inviare una mail a due indirizzi che vi riporto tutti uguali ecco le mail e il testo dovete solo evidenziarlo e copiarlo sulla mail e lo inviate agli indirizzi che vedete in testa
direzione.generale@aslromab.it; sindaco@comune.roma.it
Da: FACEBOOK gruppo “IO HO UNA PERSONA CON AUTISMO IN FAMIGLIA”
AL DIRETTORE GENERALE DELL’ASL ROMA B
Al SINDACO di ROMA
p.c. tutto il mondo
Oggetto: Io sto con Cristiana e Andrea e non voglio più attendere
Buongiorno, sono membro del gruppo di Facebook “io ho una persona con autismo in famiglia”
Voglio esprimere tutta la mia indignazione per l’assoluto stato di abbandono in cui avete lasciato la Sig. Cristiana Lucaferri e suo figlio Andrea.
Vi riteniamo sin d’ora direttamente responsabili di ogni grave cosa possa accadere a queste persone che per tanto tempo sono state considerate meno degli ultimi e abbandonate a loro stessi colpiti da uno stigma sociale gravissimo proprio generato dalle istituzioni che avrebbero dovuto assisterli
Vi invito a leggere l’articolo che parla della storia di Cristiana.
Non attenderemo oltre
Siamo 500.000 famiglie di persone con autismo in Italia e non permetteremo che questa situazione venga ignorata ancora.
Vergogna!
Interrogato, il morto non rispose
Marco Calafiore 21 maggio 2014 Editoriale
Ci siamo occupati di Cristiana Lucaferri e di suo figlio Andrea in data 15 maggio 2014. Da allora eravamo in attesa di una risposta da parte dell’Assessorato alle Politiche Sociali di Roma. Premesso che non siamo riusciti a ottenere dichiarazioni dall’ASL – B di Roma né dalla Municipalità competente per territorio, abbiamo ricevuto invece una dichiarazione di Silvia Perdichizzi, addetta stampa Assessorato al Sostegno Sociale e Sussidiarietà, e dunque la pubblichiamo: “Ciao Marco, ho provato a telefonarti. In merito all’articolo che mi hai mandato ci tengo a dirti che conosciamo bene la situazione di Andrea, situazione che da un mese circa è alla nostra attenzione. Stiamo cercando di trovare delle soluzioni che possano dare un sostegno a lui e alla sua famiglia, pur non essendo semplice a causa dei tempi e delle situazioni createsi precedentemente al nostro arrivo. Per quanto riguarda l’Assessorato di Roma Capitale ci stiamo muovendo su tre direttive: con la Asl, con il Municipio di riferimento e anche nella ricerca di risposta di sollievo seppur temporanea. E’ chiaro che ci sono delle regole e delle maglie entro le quali dobbiamo muoverci ma speriamo di trovare al più presto una soluzione per Andrea e per tutte le situazioni emergenziali come la sua. Resto a tua disposizione.”.
Ringraziamo ovviamente Silvia Perdichizzi per la risposta, anche se abbiamo dovuto insistere con l’addetto stampa del Sindaco di Roma, Ignazio Marino, per ottenerla. In ogni caso è già qualcosa rispetto al silenzio assurdo delle altre Istituzioni sollecitate. La risposta però non serve a nulla, se non a far ‘rimbalzare la palla’ delle responsabilità da un ufficio all’altro. Certo dallo Stato ci si aspetterebbe un pronto intervento, sopratutto davanti a una minaccia precisa di una madre disperata: “Aiutatemi, non ho più forze, o muore lui (Il figlio Andrea – ndr) o muoio io”, e invece il problema sono “le regole, le maglie” entro le quali muoversi. Regole che forse non servono a nulla se diventano un intralcio al benessere di un disabile e della sua famiglia.
Non ci aspettavamo di risolvere il problema di Cristiana in tempi brevi, siamo in trincea tutti i giorni e queste cose accadono a migliaia di famiglie sul suolo italiano, purtroppo. Ma questa risposta è importante, almeno sono state identificate responsabilità precise e la Magistratura saprà cosa farne, quando e se la disgrazia accadrà.
ASL – B di Roma; Municipio cittadino di riferimento; Assessorato Sostegno Sociale e Sussidiarietà di Roma, fate presto.
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ASCOLTA L’ INTERVISTA A CRISTIANA LUCAFERRI E CARLO HANAU A MELOG RADIO24
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