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Gabriella ai ragazzi che chiedono autistici “integrati alla pari” : “Nessuno è immune dal rischio di diventare estraneo alla norma”

Gabriella La Rovere, mamma di Benedetta ragazza autistica adulta ci ha mandato la sua riflessione sulla vicenda di occupazione scolastica di cui avevamo scritto ieri. Oggi i ragazzi della scuola in questione si riuniranno in assemblea, la nostra lettera è stata loro letta dagli insegnanti. LETTERA APERTA AGLI OCCUPANTI DI UNA SCUOLA CHE CHIEDONO “INTEGRAZIONE ALLA PARI” CON I LORO COMPAGNI AUTISTICI   Ribadiamo che il nostro non vuole essere altro che un tentativo di dialogare con loro sul tema della neurodiversità. Ci siamo offerti di portare nella loro scuola il film “Tommy e gli altri” come spunto di riflessione.


Sono della generazione che ha fatto dell’occupazione scolastica un mezzo per migliorare la qualità di ciò che veniva insegnato, per rivendicare la partecipazione attiva dei giovani alla vita politica e sociale, alle decisioni sui grandi temi di riforma del paese. Erano gli anni della lotta ideologica e di classe, dell’abbattimento di ogni forma di categorizzazione. Si discuteva di tutto e vi era la volontà di cambiare realmente le cose, dalla politica alla mentalità comune.

Non ricordo di aver mai letto nei volantini che venivano distribuiti dentro e fuori i cancelli delle scuole occupate, alcun riferimento così infimo e becero agli studenti con disabilità. È vero che in quegli anni l’inclusione scolastica muoveva i primi stentati passi, ma il fervore giovanile era tutto rivolto alla demolizione di uno status rigido e controllato per un fluire dinamico.

La lotta ideologica iniziava dentro i muri di casa, i più coraggiosi abbandonarono una vita comoda e borghese per aderire completamente in ciò che credevano, al fine di creare una società democratica nel senso più vero della parola. Assisto con sgomento a quello che stiamo vivendo in questi anni e ho paura di quello che potrà capitare a mia figlia quando io non ci sarò più.

Le società si caratterizzano secondo il modo che hanno di sbarazzarsi, non dei loro morti, ma dei loro vivi (Michel Foucault).

Da qualche parte sta aleggiando una brutta aria che vuole riportare le persone con disabilità all’interno di luoghi chiusi, controllati, lontani da tutti. Il primo passo è rappresentato proprio da istanze stupide e insensate come quelle scritte da questi studenti. Incutere il sospetto di privilegi pone le persone con disabilità sotto una luce avversa diventando il nuovo nemico da abbattere. Stiamo paradossalmente ricostruendo ciò che abbiamo abbattuto, aderiamo a principi immorali per i quali molti hanno lottato nel passato.

Il pilastro fondante di una società è che nessuno ha l’esclusività del patrimonio sociale e umano. Tutti partecipano al bene comune, anche le persone con disabilità che non sono una categoria a parte, ma una ulteriore declinazione della singolarità.

La Convenzione Onu del 2006 ha definito che la disabilità è il risultato dell’interazione con un ambiente difficile, che non permette la piena espressione della persona. I ragazzi autistici, messi sotto accusa nel volantino, sono in grado di portare il loro contributo alla società proprio per quel loro pensiero difforme, per l’ossessività nel portare a termine compiti che i neurotipici rifiutano. Senza il loro particolare contributo la società sarebbe insufficiente.

“Nessuno è immune dal rischio di diventare estraneo alla norma” è la frase che mi sento di restituire a questi giovani affinché sia motivo di riflessione durante le loro assemblee.

 

GABRIELLA LA ROVERE


Redazione

La redazione di "Per Noi Autistici" è costituita da contributori volontari che a vario titolo hanno competenza e personale esperienza delle tematiche che qui desiderano approfondire.

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