A San Lorenzo fuori le Mura la mostra dei mosaicisti autistici del maestro Marco Picchi
Dopo due anni e mezzo di attività si cominciano, finalmente, a raccogliere i frutti. Un incontro nato per caso, partito semplicemente con un “proviamo”. Il maestro di mosaico Marco Picchi incontra un gruppetto di ragazzi neurodiversi e accetta la sfida di farli lavorare nel suo laboratorio. A differenza di tanti luoghi-non luoghi definiti tali, la scuola di Mosaico di Marco è proprio un’officina d’altri tempi. C’è la materia prima, le tessere di pietra e gli strumenti per tagliarli, la colla, i fogli di carta da spolvero e tante altre cose. Incontro dopo incontro gli allievi hanno preso confidenza con l’ambiente che ora è diventato un luogo amico. Giorno dopo giorno sono entrati in sintonia con il loro maestro, lo ascoltano, lo rispettano ed eseguono con precisione quello che viene chiesto loro. E molto bello vederli all’opera, nelle varie fasi di produzione. Stupefacente la serietà e l’impegno che ci mettono, seduti come dei bravi artigiani ognuno al loro desco.
UN EVENTO MOSTRA A ROMA
Dal 4 giugno al 9 giugno (dalle ore 10 alle ore 18) gli alunni “speciali” del Laboratorio Romano Scuola del Mosaico insieme al loro maestro Marco Picchi esporranno alla Mostra del Mosaico che, come tradizione, ogni anno viene allestita nel Chiostro della Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura a Roma.
Gli allievi espositori sono Alberto Biasucci, Tommy Nicoletti, Roberto Paganini Marana, Marco Palmieri, mosaicisti per caso e per passione. L’inaugurazione è prevista per martedì 4 giugno alle ore 16.30.
LAVORIAMO ANCORA ALLA MANIERA DEGLI ANTICHI ROMANI
Ci siamo fatti raccontare dal maestro Picchi i passaggi fondamentali di questa bella esperienza che ha ormai più di due anni di vita. I progressi soprattutto, perché ce ne sono stati, anche se non sono mancati i momenti difficili. La cosa bella, comunque, per chi vorrà continuare a far parte della squadra è che la scommessa non si ferma qui.
Marco Picchi ci può dire quali sono i procedimenti tecnici eseguiti dai suoi allievi per giungere alla realizzazione dei mosaici?
Il percorso artistico-conoscitivo viene realizzato attraverso la concretezza di azioni e cioè disegnare, tagliare, incollare, premere, manipolare, impastare, pulire, ecc.; il mosaico ha bisogno di vari passaggi, il primo è la scelta dell’immagine o della forma che si vuole ottenere.Il laboratorio fornisce ai ragazzi le immagini da comporre in mosaico, tratte principalmente dall’ iconografia greco-romana. I mosaici, realizzati dagli allievi, sono eseguiti con la tecnica del metodo indiretto: si ricalca sulla carta da lucido l’immagine, si riporta a rovescio su un foglio di carta piuttosto spesso (carta da spolvero) e si ottiene il disegno preparatorio (cartone), che è un’immagine perfettamente speculare del disegno originale. I materiali impiegati per comporre i mosaici sono prevalentemente marmo e calcari, i quali sono tagliati con pochi e specifici attrezzi, e cioè il tagliolo e la martellina, che sono rimasti sostanzialmente gli stessi dall’antichità fino ad oggi.
Insomma i nostri ragazzi autistici compiono le stesse azioni dei mosaicisti antico romani e degli artigiani cosmateschi?
Si, ancora oggi usiamo tagliolo e martellina, poiché consentono di ottenere tagli netti e precisi per ridurre in frammenti i marmi delle dimensioni volute. Possiamo cosi ottenere tessere di forma quadrata, rettangolare, trapezoidale o triangolare, che possono essere ulteriormente ridotte con l’ausilio di apposite tenaglie con le lame d’acciaio speciale al widia. Ogni allievo ha il suo disegno dove, seguendo le linee e le figure disegnate, incolla le tessere capovolte, precedentemente selezionate e preparate, fissandole con una colla idrosolubile d’amido o di farina. A composizione ultimata, il mosaico presenta quindi la parte posteriore piena di tessere e destinata ad essere allettata nel legante, mentre la superficie musiva, coperta dalla carta, non è visibile.Così completati i mosaici vengono rovesciati su una malta, dentro il supporto provvisorio o definitivo. Adagiato il mosaico nella malta, composta da tre parti di sabbia e due di cemento, e prima che il legante faccia presa, si procede alla rimozione della carta mediante abbondanti e ripetute spugnature con acqua calda. La superficie musiva, finalmente in vista, viene accuratamente lavata, livellata e integrata di tessere saltate o mosse.Dopo qualche giorno, quando il legante è indurito, sul mosaico si procede con un’energica spazzolata con acqua, per eliminare ogni residuo di colla e fluorescenze del cemento. Se necessita, si leviga leggermente la superficie musiva e si passa sopra una cera d’api per migliorare la leggibilità e fruibilità dell’opera.
Quali sono state le difficoltà iniziali e poi i progressi?
In genere l’attività di laboratorio privilegia, non tanto il prodotto finale, bensì le fasi del lavoro personale e di gruppo che portano alla sua realizzazione. Marco, Alberto, Tommy e Roberto sono abili nel disegnare, perché già dotati di competenze nel disegno, non hanno avuto particolari difficoltà iniziali, neppure nell’ affrontare il materiale, che hanno tagliato usando tagliole e martelline affilate o tenaglie. Nei circa due anni e mezzo di attività, gli allievi autistici si sono resi sufficientemente autonomi nell’ esecuzione dei vari passaggi. Nella composizione del mosaico sono molto veloci e seguono con precisione le linee del disegno, che tuttavia devono essere semplici da interpretare.
Che si può dire dell’aspetto estetico, della percezione artistica, creativa e personalizzata del prodotto?
Il linguaggio musivo ha consentito di elaborare messaggi, usando codici non linguistici, con cui comunicare l’esperienza creativa, seguendo un itinerario che procede anche attraverso la scoperta emotiva delle combinazioni del colore, dei valori cromatici, del ritmo delle linee e delle Texture. Quest’anno c’è stato,poi, il primo caso di scelta autonoma dell’immagine (il mosaico raffigurante una zucca di halloween realizzato da un disegno elaborato autonomamente da Tommy).
Come andrete avanti, quali sono le prossime sfide?
Dal prossimo anno i mosaici saranno scelti dagli allievi su temi tratti dalla poetica Metafisica di Giorgio de Chirico, così da contribuire a sviluppare uno spirito di gruppo che, attraverso la tematica comune, faciliti il confronto e la crescita. Altro progetto riguarda la composizione di un unico mosaico, eseguito a più mani da tutti gli allievi.
GUARDA I “MOSAUTISTICI” ALL’OPERA CON IL MAESTRO PICCHI
Marco Picchi da Roma – Mosaici
Laboratorio Romano Scuola del Mosaico, via U. Boccioni 14, 00197 Roma, Italy