Aiutiamo Barbara a far decollare il suo “Volo”
La storia di Barbara Visciola e dei suoi due adorati figli Marta e Luigi è esemplare. Chi ha un’anima sensibile deve fermarsi ad ascoltarla per farsi sciogliere il cuore dalla commozione e versare le proprie lacrime per Barbara e i suoi figli, un nucleo d’amore, di coraggio e di speranza. Canne al vento che si piegano ma non si spezzano. Siamo nella campagna viterbese, in quel fazzoletto di terra che confina con Toscana e Umbria: il paese si chiama San Lorenzo Nuovo, 2000 anime e affaccio sul lago di Bolsena. Luigi, il figlio secondogenito di Barbara, nasce nel 2004 con una malformazione cerebrale: cinque ventricoli cerebrali anziché quattro. Purtroppo un’operazione eseguita l’anno dopo, che aveva lo scopo di estirpare questo ventricolo in più, non è andata a buon fine.
L’intervento ha causato danni gravissimi al cervello del piccolo. Da quel momento in poi la storia della famiglia prende un’altra strada, imprevista, inattesa, dolorosa. C’è da affrontare la diversità di Luigi, che non parla ma ascolta e ama visceralmente la mamma e la sorella. C’è il percorso terapeutico, c’è la scuola, ci sono i piccoli grandi progressi di Luigi che fanno ben sperare. Nessuno si abbatte, tutti si rimboccano le mani. Si lavora per il futuro ma per costruirlo sul serio questo futuro, che si può fare? Forse non aspettarlo ma crearlo mattone su mattone. Ecco che si concretizza nella mente di Barbara un’idea folle. C’è da tempo inutilizzato un lotto di terra di proprietà della nonna situato non poco lontano dal centro del paese di San Lorenzo Nuovo, un’area abbandonata piena di piante e alberi. Barbara ci sta pensando da molto: in questo terreno con i soldi del risarcimento per l’operazione non riuscita di Luigi (e con altri fondi che troverà strada facendo) vuole costruire un centro diurno e una casa famiglia per disabili: “così Luigi potrà vivere lì e essere felice”.
Finalmente il 13 giugno 2016 sono iniziati il lavori tra mille difficoltà, non ultima la burocrazia. Barbara tiene duro. La casa diventa una realtà. Nel 2017 in occasione del tredicesimo compleanno di Luigi viene inaugurato il centro diurno al primo piano. Circa duecento metri quadri divisi in una sala svago arancione, due aule lilla per pedagogia e logopedia, una cucina rossa, un laboratorio
creativo giallo, una palestra blu munita di gonfiabili, una stanza verde per fare i compiti e tre bagni. Ben presto il centro è diventato affollato di bambini con genitori disposti anche a fare tanti chilometri perché magari nel loro paese strutture come queste non ci sono, la fama del centro diurno di San Lorenzo si è sparso nel circondario. Intanto il luogo ha trovato un nome “IL VOLO” da cui il “Laboratorio per le autonomie sociali Il Volo”. Barbara è affiancata da altri genitori che come lei vogliono trasformare la disabilità dei propri figli in una risorsa per loro e per gli altri. L’entusiasmo e la voglia di fare non mancano.
Il Centro si promuove sul territorio e si mantiene con autofinanziamenti ma anche donazioni. E’ frequentato da circa una quarantina di bambini e propone attività ludico‐motorie, laboratori di psicomotricità, baby yoga, corso di cucina, gruppo di studio, autonomie abitative e sociali, interventi assistiti con gli animali (IAA), piscina, laboratorio di falegnameria, attività manuali, attività con i rapaci, agricoltura sociale, giardinaggio e attività estive.
Sembrerebbe un piccolo miracolo ma l’opera non è finita. C’è ancora una cantiere in piedi e riguarda il piano superiore dove dovrebbe nascere la casa famiglia, lo spazio riservato ai più grandi, per creare una comunità più eterogenea, una ret
e più estesa di servizi e per differenziare gli interventi, mirati alle autonomie e all’inserimento nel mondo del lavoro. Purtroppo i lavori si sono fermati, mancano i soldi per completare l’opera e togliere finalmente le impalcature alla struttura. Barbara Visciola e le altre mamme sono determinate a continuare su questa strada, organizzano eventi per promuovere le loro attività, per raccogliere i fondi, per far conoscere nel territorio la bellezza e l’importanza del loro centro.
Anche Marta quando è libera corre al centro per dare una mano, sostenere l’impegno quotidiano. Marta ( il suo cognome è Spigaglia) ha scritto un pure libro il cui protagonista è il fratello. L’opera s’intitola “Il rumore del silenzio”.
I proventi della vendita vanno tutti al Centro Il Volo. Il suo messaggio d’amore è già condensato nella dedica: A mio fratello che ha ispirato ogni singola parola di questo libro. Al suo coraggio e alla sua voglia di vivere, a tutto ciò che gli appartiene, che questo libro riscatti il tuo silenzio”. Firmato Marta
CHI VOLESSE PUO’ DARE UNA CONTRIBUTO PER LA “LIBERTA’ DI VOLARE”
Per gli amici de “IL VOLO” Un sostegno economico è fondamentale per estendere ad un maggior numero di utenze ciò che si sta già realizzando.
L’obiettivo è quello di creare una coordinata Equipe di professionisti già dislocati sul territorio, ognuno con la propria preparazione e competenza, da mettere a disposizione degli altri, con i quali già la struttura ha collaborazioni aperte e di grande efficacia.
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